Veramente profonda e toccante. Otto anni fa anch'io ho perso la mia guida, il mio maestro di vita e insuperabile alpinista. Si chiamava Renzo Corona, ancora oggi rivolgo il mio sguardo al cielo e lo imploro : Ti prego Renzo indicami la giusta cengia, punta il tuo indice verso la stella più luminosa affinchè non mi perda. Sembra incredibile, ma nel suo silenzio risuona sempre una risposta.
Questo è il coro che ha accompagnato la bara di mio padre, morto a 60 anni di tumore, fuori dalla Chiesa. Perché questo era l'unico accompagnamento che avrebbe voluto, lui che ha insegnato a me è ai mie fratelli l'amore per le montagne, dove aveva in progetto di ritirarsi appena in pensione. Ma il male oscuro l'ha portato via prima.... Tra le sue montagne.
Ciao Emiliano. Difficile commentare. Il canto da solo riempie l'anima di mistica spontanea impalpabile emozione che sale in gola per poi salire fino agli agli occhi, umidi di umana pietà e fraterna condivisione. Per gli amici che non sono più, quando siamo lassù ricordiamoci di ammirare una volta in più ciò che la montagna offre, una volta in più per i loro occhi e il loro spirito. Ciao Emiliano.
SEMPRE EMOZIONANTE QUESTA CANZONE ,MA SONO STUPENDE LE FOTO E LA DESCRIZIONE DI EMILIANO .
RispondiEliminaVeramente profonda e toccante. Otto anni fa anch'io ho perso la mia guida, il mio maestro di vita e insuperabile alpinista. Si chiamava Renzo Corona, ancora oggi rivolgo il mio sguardo al cielo e lo imploro : Ti prego Renzo indicami la giusta cengia, punta il tuo indice verso la stella più luminosa affinchè non mi perda. Sembra incredibile, ma nel suo silenzio risuona sempre una risposta.
RispondiEliminaQuesto è il coro che ha accompagnato la bara di mio padre, morto a 60 anni di tumore, fuori dalla Chiesa.
RispondiEliminaPerché questo era l'unico accompagnamento che avrebbe voluto, lui che ha insegnato a me è ai mie fratelli l'amore per le montagne, dove aveva in progetto di ritirarsi appena in pensione.
Ma il male oscuro l'ha portato via prima....
Tra le sue montagne.
Ciao Emiliano. Difficile commentare. Il canto da solo riempie l'anima di mistica spontanea impalpabile emozione che sale in gola per poi salire fino agli agli occhi, umidi di umana pietà e fraterna condivisione. Per gli amici che non sono più, quando siamo lassù ricordiamoci di ammirare una volta in più ciò che la montagna offre, una volta in più per i loro occhi e il loro spirito. Ciao Emiliano.
RispondiEliminaCiao Emiliano. Scusami. Ho appena pubblicato e sono Stelvio Quarta
RispondiEliminaGrazie Stelvio, è un onore per me qualsiasi tuo commento..grazie davvero
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