150 anni fa, il 14 luglio 1865, la mia montagna
magica, IL CERVINO, accoglieva sulla sua cima , per la prima volta i piedi di
sette intrepidi uomini..quattro di loro non torneranno da quella impresa, ma il sogno loro realizzato, avrebbe
poi accompagnato il vivere di molti altri..dedicata a CROZ, HUDSON, HADOW e Lord FRANCIS DOUGLAS..
IL MIO CERVINO, la montagna del mio cuore..
qualcuno , in passato, ti aveva giudicato
lo scoglio più nobile d'Europa e se anche così non fosse, per me sei la
montagna, la cima più bella di tutte,quella che sogno spesso la sera e che ho
sempre anelato di salire. Sei stata, come montagna, il sogno più bello dei
tanti che ho avuto..e uno dei pochi che non ho mai potuto far diventare un
tenero e bellissimo ricordo..e credo che ormai resterai solo un sogno
irrealizzato. Già dalla prima volta che ti ho visto, ed ero un ragazzino, mi ha
colpito la tua possente mole che, nascosta da altri rilievi faceva vedere poco
ad ogni altezza raggiunta, per cui si doveva ricominciare a salire, in una
miriade di fiori, in cima ad un'altra
collina per vedere sempre di più la tua bellezza mozzafiato..
Un pò come
una bella donna che si spoglia lentamente per eccitare fino allo spasimo il suo
uomo. Poi , passati gli anni, ho ascoltato con confuso timore, le valanghe e le
frane di sassi che i tuoi impervi fianchi scaricano ogni giorno e sui terreni
sassosi dell'Oriondè, ammirando la tua smisurata mole, ho capito che eri una
cima speciale, una di quelle per cui vale la pena di vivere e sognare. Una volta ho provato ad entrare,
silenziosamente e con rispetto, nel tuo ambiente e a croce Carrel, un pò
l'entrata più bella verso la tua esaltante cima, ho ascoltato, in riverente e
quasi sacrale silenzio, la voce delle tue rocce, delle tue creste , dei ghiacciai
che ti fanno da cornice, quasi ad ammonirmi su come entrare rispettosamente in
quella cattedrale della natura.
Come è stato bello e dolce in questi anni,
sognare la tua cima, esposta ed affilata, che , come tanti vassali, domina
incontrastata , le montagne intorno e che sembra, nella sua arditezza, lanciare
una sfida a chi, come me, non si accontenta del
vivere materiale, ma cerca
qualcosa di bello e assoluto, anche se inutile.
Quante volte, preso a schiaffi dal mondo, con la mente ho toccato , uno
dopo l'altro i tuoi appigli, i tuoi spigoli verticali e dannatamente belli, per
far sorgere il sole anche nel mio animo lacerato.
Io poi, per i casi della vita, ho frequentato altre
montagne, approdato in altri porti, realizzato molti altri sogni, qualcuno anche
impensabile allora, ma mi manca sempre l'abbraccio caloroso e le lacrime su
quella croce che tante volte ho sognato nei momenti bui..una croce illuminata
dal sole e calda di vita , a dare ristoro al mio animo ferito e qualche volta
scoraggiato. Anche adesso che ho capito
che rimarrai solo un sogno, che forse saresti troppo per me, tante volte , al
buio della notte, col sonno che non arriva, la mia mente vola sempre sulle tue pareti e mi immagina vittorioso e
felice di ritorno dall'avventura più bella della mia vita, la salita che
sicuramente darebbe un senso più vero e compiuto al mio già speciale salire le
montagne..
Emiliano..
p.s. non fate caso alla sigaretta..sono 11 anni che ho smesso..
Ho finito di leggere oggi il libro di Messner sulla conquista del Cervino. Tu ci sei salito? Ciao Francesco
RispondiEliminawww.watercoloursundayman.blogspot.com
no, perchè dopo un primo tentativo, i casi della vita mi hanno portato in dolomiti dove ho realizzato altri pazzeschi sogni..ma , mai dire mai.
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