martedì 31 maggio 2016

A TUTTE LE DONNE.



Nel corso della storia considerato malvagia strana oppure una nullità,
ti hanno relegata al focolare,ad accontentare il tuo uomo
a crescere i figli e a prepararli per la guerra
ignorando i tuoi sentimenti e le tue necessità.
Ti hanno abituata ad obbedire,a stare zitta e a sopportare e per chi non si adeguava hanno creato per molte i conventi,per alcune i bordelli  e per qualche sfortunata anche i roghi.
Ancora oggi,troppo spesso ,non capiamo o fingiamo di non capire che la donna è prima di tutto una persona da rispettare e la usiamo
per le nostre egoistiche pretese e per i nostri porci comodi.
Diamo per scontato e pretendiamo ,tutto quello che lei fa, la lasciamo spesso sola nella cura dei figli,nei lavori in casa e se lavora non rende e non si stanca quanto noi.
Quante volte non riusciamo a capacitarci che il nostro episodico ardore amoroso non sia corrisposto noi che ci crediamo ( e credo siamo in molti ) i migliori amatori che potrebbero capitare.
Penso che il tempo che mi rimane da vivere,non possa bastare per scusarmi e per rimediare alle mie mancanze nei vostri confronti, però vi chiedo di credere,che ogni giorno,sforzandomi sempre di più per capire, crescerà nei vostri confronti,un sentimento di gioia e di  gratitudine,convinto che,nonostante io possa anche essere ..ma non lo sono,il migliore uomo al mondo,quello che più vi fa stare bene.
Senza una donna che mi sta vicino,mi giudica sempre troppo bonariamente  e mi sprona
non varrei proprio niente..e forse questa è la cosa che è più importante,l’uomo,qualsiasi uomo senza la presenza ,pur nelle
 
diverse forme,di una donna,vale poco o niente.



 Emiliano

sabato 21 maggio 2016

QUANDO UNA MAMMA, UNA GIOVANE MAMMA , VA VIA..


Quando una mamma, una giovane mamma va via e lascia soli  due figli ancora piccoli e un marito dilaniato dal dolore, il cuore sembra volersi fermare e la mente percorre i sentieri più diversi della vita per farsene una ragione, ma una ragione non c'è perchè una mamma vada via.
Tempo fa, una Grande Persona, nell'atto di morire in croce diceva così al suo Padre nei cieli..
" Dio mio , perchè mi hai abbandonato ??
E anche stavolta le persone che sono state vicine a questa mamma, nel loro cuore sconvolto e tumultuoso, , con gli occhi pieni di lacrime , si ripetono la stessa domanda..perchè Ci hai abbandonato??
Che senso ha crescere dei figli, educarli, portarli all'altare per formare una nuova famiglia, avere l'immensa gioia di diventare nonni se poi in un attimo, tre o quattro giorni, una misteriosa malattia, si porta via  l'amore più grande per un genitore, la propria  figlia?? 
Credo che ogni genitore, ognuno di noi, farebbe volentieri cambio e darebbe la propria di vita pur di tenere ancora  l'esistenza della persona amata.
Un grande uomo di chiesa, soleva dire che se Dio dà un peso, dà anche la forza di sopportarlo, ma credo che certi pesi siano così pesanti che la vita perde ogni senso e valore e il futuro diventa come la nebbia lattiginosa , si sa che da qualche parte c'è ancora il sole, ma è facile perdersi in questo marasma e non ritrovarsi più. Poi , se dà la forza di sopportarlo, chi lo dirà e farà capire ai suoi figli ancora piccoli che la mamma non c'è più.?? Che tornati dalla scuola non troveranno più il suo sorriso radioso, che non li porterà più a nanna e non veglierà più sulle loro malattie e il loro sonno, forse perchè in paradiso serviva una mamma così per qualche angioletto smarrito e triste.
Io probabilmente , anzi sicuramente dirò una bestemmia , ma quando una mamma va via, lascia sempre un mare di lacrime e mi domando se il Padreterno è davvero così innamorato, vuole così tanto bene a noi uomini se ci da  prove così grandi e dolorose e mi sorge il dubbio  che forse ha altro da pensare, magari più grave e serio , ma non è grave che una mamma così giovane vada via ?? 
Io ti vedevo spesso per il paese e qualche volta ci siamo incontrati a scuola avendo i figli della stessa età e non dimenticherò mai il tuo sorriso sbarazzino e sincero..e mi auguro che Chi ti ha chiamato , possa qualche volta darti la possibilità di scendere un attimo per stare ancora vicino e asciugare le lacrime a chi ti ha amato e ama ancora..CIAO , PROTEGGI DA LASSU' I TUOI BAMBINI.

venerdì 20 maggio 2016

SULLE ALI DELLA FANTASIA, TI PRENDO PER MANO E ,CON I MIEI AMICI, TI PORTO CON ME A FARE UNA GRANDIOSA ESCURSIONE..


Oggi voglio provare, con le mie semplici parole, a portarti con me in una escursione da sogno che farò coi miei amici sabato 18 giugno..ops che tenterò di fare.
Io , fin dall'inizio  dell'organizzazione della gita, mi sono raccomandato con molti di non farla a piedi ma se si sentono insicuri..e molti lo sono, di prendere la cabinovia.Anche perchè per i più tranquilli c'è la possibilità di arrivare al rifugio Comici con una tranquilla  e rilassante passeggiata. 

Ti spiego  il perchè io sia così deciso nel consigliare a chi non se la sente di evitare questo sentiero. Questo itinerario che da passo Sella arriva al rifugio Toni Demetz , nella mia personale scala delle difficoltà  io lo valuto P.A. pisciarsi addosso  ( termine tra l'altro coniato da mia cognata, la vera mente e organizzatrice delle nostre gite )..e credo da qualche foto  se ne capisca il perchè.
Per farmi capire dai miei amici che frequentano la val di Fassa, faccio qualche esempio di qualche sentiero P.A.   Salendo al rifugio Vallaccia, sopra malga Monzoni, c'è un crocefisso in legno e sulla dx inizia un sentiero che in tre stacchi ti porta su un'altopiano sotto il rifugio..ecco quello è un sentiero così. Infatti io quando voglio salire cima 11 , mi porto fin sotto il Taramelli e con un giro più lungo evito le prime due salite..e tutti se ne accorgono in discesa cosa ho fatto evitare. Oppure salendo all'Antermoia dalla valle Udai, cioè da Mazzin, il pezzo dalla grotta fino all'altipiano di Camelot, questo più duro ancora, quasi verticale, bellissimo ma da infarto.

Ma torniamo alla nostra escursione. Credo che il segreto in queste occasioni sia tenere un passo lentissimo , al limite della pazienza, ma costante e piano piano si arriva alla meta. Ci saranno momenti in cui ci si dovrà un attimo fermare per riprendere il respiro e abbassandosi sulle ginocchia , quasi si vedranno cadere per terra i polmoni, ma è solo un attimo, poi basta guardare il panorama che cambia , diciamo ogni cento passi , oppure un piccolo fiore che  scosso dal vento sembra volerci incoraggiare e  la debolezza passa.
A proposito, ti voglio raccontare una storia che a me è piaciuta molto e che forse spiega, almeno in parte , questa nostra voglia di faticare avendo in cambio  ben poco di quello che vale per il mondo.
Una compagnia di alpini, doveva fare una faticosissima marcia in montagna e i ragazzi erano un po' giù di morale per il gravoso e faticoso impegno che li aspettava. Al cappellano venne un'idea, radunò i giovani in cortile e iniziò a parlare decantando la bellezza della montagna e concludendo il discorso con queste parole.." Pensate ai fiori che oggi sbocceranno e domani per l'altitudine, il freddo saranno già appassiti, che senso avrebbe la loro bellezza senza nessuno che li possa guardare?? Ecco, oggi questo è il nostro compito, duro ma bellissimo, dare un senso allo sbocciare della natura anche in ambienti così ostili "  E si dice che i ragazzi presero sul serio la cosa e affrontarono con spirito nuovo la marcia. 
E se il nostro salire non fosse per noi che  anche solo questo?? Ammirare la natura in questi momenti imperdibili e irripetibili ??Siamo o no Conquistatori dell'inutile ?? 
Alla fine, bene o male, si arriva al rifugio e credo, anzi ricordando vivamente, lo spettacolo sarà fantastico.


Vorrei un attimo spiegare il significato del nome di questo rifugio e la tragica storia che c'è dietro.
Nell'anno 1952, il 17 agosto, Giovanni Demetz era molto preoccupato, c'era un forte temporale e il figlio Toni di appena vent'anni era impegnato sulla montagna con due clienti e tardava a scendere. Giovanni sempre più preoccupato , sale  solo in cima al Sassolungo e i suoi timori diventano crudele realtà. Il figlio e i suoi clienti giacciono fulminati sulla cima , ma l'anziana guida si accorge che uno dei clienti respira ancora , per cui abbandona il corpo del figlio, che recupererà in un secondo momento e solo , con fatica coraggio e immagino con un cuore a pezzi, riporta a valle e in salvo il cliente. Il rifugio è logico ricordo che Giovanni a voluto fare allo sfortunato figlio che la montagna, quella che forse amava di più ,gli ha portato via.
La montagna regala tante gioie , ma spesso indicibili dolori.
E comunque siamo arrivati al rifugio , la prima nostra meta di giornata.Con qualche amico, Giampaolo la mia ombra

 e qualcun altro fidato proverò a scendere verso il Vicenza nella ripida gola che se è ancora immersa nella neve, ci rimanderà al Comici per il sentiero fatto in salita, altrimenti scenderemo in questo paesaggio lunare fino al rifugio sottostante e costeggiando la nord del Sassolungo arriveremo al Comici a ritrovare i nostri amici che hanno preferito riposare un po'.

 Ti propongo un giochino di fantasia e mi permetto di condividere qualche ricordo di questa  bellissima zona di montagna.
Qui dove ci troviamo  l'ambiente è magnifico, guardando verso l'altipiano di Siusi coi suoi immensi spazi verdi è un'esperienza indimenticabile, anche perchè a questo quadro fanno da cornice , sulla destra l'aereo spigolo dello spallone del Sassolungo e sulla sinistra il pollice con la sua slanciata parete.
Ecco allora il giochino che suggerivo..prova ad immaginare di essere in acqua, nel mare primordiale che poi si sarebbe asciugato molto, circa 200 milioni di anni fa,e di vedere davanti a te , fra lapilli roventi e fiumi di lava , un gigantesco vulcano , quello di Siusi, che con la sua azione avrebbe creato l'altipiano più alto e vasto d'Europa..un altro vulcano l'avremmo alle spalle ed è quello di Buffaure sopra Pozza, ma a noi adesso interessa sognare questo.Ebbene, mentre si ammira il vulcano spettacolare , dalle terra, per colpa delle zolle continentali, comincia ad uscire roccia e terra..è nato così il Sassolungo che infatti era uno scoglio corallino e guardando con attenzione mentre si cammina , si potrebbe trovare anche un fossile di pesce.
E veniamo ai miei ricordi che comunque sono poca cosa davanti a queste meraviglie.
Trent'anni fa, circa , con amici siamo saliti in cabinovia al Demetz, siamo scesi a piedi dalla parte di Fassa , fino al mignolo ed abbiamo fatto la traversata delle cinque dita.

A proposito, la leggenda narra che Sassolungo fosse un grande mago, ma un po' dispettoso e i suoi fratelli, esasperati , un giorno lo hanno trasformato in roccia. Le cinque dita, che dalla val Gardena si vedono bene, sarebbero la sua mano in cerca di scusarsi.
Comunque di quella salita, ho ricordi bellissimi, la neve del canale vicino a punta Gromhan, fastidiosa nelle scarpette d'arrampicata, il passaggio espostissimo ma stupendo tra il mignolo e l'anulare, il silenzio della cima del medio con nelle orecchie il rumore sordo e cupo della valle simile ad un brontolio.
Ma il ricordo più vivo è la doppia che dalla cima del Pollice ci avrebbe portato al rifugio Demetz.
Sono sceso da primo ma allora, adesso non so se è cambiata la cosa, la discesa non era di istantanea lettura, infatti dopo aver sceso trentacinque metri dei quaranta della corda, non trovo il chiodo ..finalmente dondolandomi un po' sulla corda, trovo il chiodo cementato dentro una piccola nicchia di roccia e tiro un bel sospiro di sollievo.
Poi , scendendo sopra il Demetz, con la gente che ti guarda come se fossi un marziano, la goduria è stata enorme e, facendo lo sborone, come i miei compagni credo, mi atteggiavo a grande scalatore, stanco, provato ma felice, per la gioia e curiosità dei miei interlocutori.
Un altro ricordo, ma stavolta più leggero , è con la mia famiglia, mia moglie Paola e mio figlio Sebastiano che allora aveva sei anni. Arrivati al rifugio in cabinovia, infatti siamo ancora sposati, siamo scesi al Vicenza e su un sentiero spettacolare, al cospetto della immensa parete siamo arrivati al Comici. I ricordi vivi sono lo splendore della fioritura , essendo agosto dei rododendri, la parete con le sue placche camini e l'enorme e strapiombante naso giallo che mi facevano tenere sempre la testa alzata e alla fine un piccola ma bellissima cascatella che mi dicono provenisse dal diamante, l'unico ghiacciaio rimasto su questa montagna.
Ora ti lascio, spero di non averti stufato con queste mie emozioni, ma per salutarti condivido con te una poesia del mitico Totò, che Giancarlo, un amico di Brescia, innamorato del teatro, mi ripeteva nelle soste , nella salita alle cinque dita..

sono passati trent'anni ma io la ricordo così come la diceva lui..e vorrei dedicarla a voi tutti miei amici, ma in particolare a Gentile, un grande amico partenopeo che spero mi perdonerà per la scrittura..io infatti non so scrivere neanche nel mio di dialetto figurati quello degli altri.
P.S. questo amico Napoletano è innamorato giustamente della sua terra, ma ama alla follia, come me, come noi,le Dolomiti..
 A sera,
 quando u sole se transe paa nuttata, 
gli e dice a luna rinta a recchia..
io me ne vaggh ,
 ta raccumande tutti quanti innamurati

                                                                              Emiliano




venerdì 13 maggio 2016

LA FESTA DI S. BERNARDINO..dedicata a tutte le persone, giovani o un po' più avanti negli anni, che per passione e a volte ringraziati solo dalle critiche, lavorano per questa bellissima festa.

Per uno come me, un po'avanti negli anni, ci sono tanti ricordi, tante ricorrenze di quella che è stata la mia vita in questo piccolo paese.
Ricordo le mattine che andando al lavoro presto e arrivando all'incrocio con via Cavour, il profumo del pane ancora caldo, mi trastullava l'anima, Lazarin e Ciso , toglievano dal forno la prima infornata e la mia mente andava in visibilio al pensiero del pane caldo, magari con del lardo oppure della mortadella appena tagliata..allora ci si accontentava di poco, ma devo confessare che è difficile ritrovare ancora quei sapori, quelle emozioni.
E la vigilia di ferragosto, con Manzotti, Patan, la cooperativa , piena di torte da cuocere per la sagra, ognuna con suo nome scritto su un foglietto e attaccato ad uno stuzzicadenti..adesso ognuno la torta se la cuoce a casa, ma allora nei forni dei panettieri era come essere al mercato e la gente volentieri passava il tempo tra una parola di qua  e l'altra di là.
Non so se è la torta tipica di Castiglione, però la mia preferita è quella alle prugne, quelle grosse, dure, dolcissime e nere dei nostri alberi, che formavano con la pasta della torta e gli amaretti..( credo ) un  idillio paradisiaco.
Ma forse il ricordo che più spesso mi viene in mente, anche perchè la manifestazione si ripete ogni anno, è quello della festa, della fiera di S. Bernardino , che ogni anno attira  moltissima gente e che , occorre dirlo , ogni anno migliora e diventa più bella.
A questo proposito , credo che un ringraziamento , che parte dal profondo del cuore,vada dato alle persone, ragazzi, uomini e anche donne, che ogni anno  si dannano l'anima per cercare di tenere viva questa tradizione che dura ormai da 54 anni..e devo dire , ci riescono benissimo, c'è sempre più gente.
Si festeggia, approfittando della festa del Santo, la giornata del ringraziamento e gli agricoltori , ai quali nel corso degli anni si sono aggiunti gli autotrasportatori e altre categorie,si danno appuntamento e sfilano festosi coi loro mezzi per le strade del paese, per poi arrivare alla chiesa, ricevere la benedizione e dopo messa, un lauto rinfresco o banchetto.
Noi gente di campagna siamo fatto così, ci basta poco per fare festa, un amico, un bicchiere di vino o qualcuno in più e la voglia di ridere e divertirsi esplode..ora di sera anche qualcos'altro esplode, visti i litri di vino o birra bevuti, ma anche questo fa parte della tradizione e non è mai successo niente di grave, solo tanto ridere e qualcosa da raccontare negli anni.
Io adesso faccio il mio giro al mattino mentre vado a salutare al cimitero chi mi ha amato e ti assicuro che in certi anni non si riesce neanche a camminare tanta è la gente accorsa, poi la cosa più strana è che in queste occasioni si incontrano persone che non vedi da anni ed è sempre un piacere rivangare bei ricordi. Pensa che quasi sempre la cosa che più mi lascia basito è vedere persone , ragazzi che a braccetto alla moglie spingono un passeggino..e io me li ricordo ancora bambini mentre magari facevo a loro catechesi.
I miei ricordi lontani di questa festa, sono la signora che con uno strano bidone , fuori dalla chiesa vendeva la tiralacca, cosa che non ho mai assaggiato ma che mi ha sempre fatto schifo..e non so perchè..probabilmente ero anche un po stupido.  Oppure gli agricoltori più anziani che sul loro trattore, tirato a lucido, sembravano essere, almeno quel giorno, i padroni del mondo, con le giacche portate a fatica e un po'stropicciate, coi loro cappelli che si toglievano soltanto in chiesa o davanti al sacerdote benedicente, lasciando sui capelli candidi la riga del copricapo, fieri del loro lavoro..perchè solo chi la conosce la terra, sa la fatica di coltivarla e la soddisfazione di goderne i frutti.
Adesso nella sfilata ci sono vecchi e giovani e la cosa non può che fare piacere perchè un paese senza passato, senza storia non ha futuro ..e cosa più bella, i bambini, anche quelli piccoli , corrono a frotte a vedere o magari , tramite un amico, riescono a salire sui trattori e allora la festa è piena davvero e non finirà mai, perchè ci si da appuntamento l'anno prossimo, con ancora più allegria e tempo per ridere e divertirsi in compagnia..SAREM PAISAN MA A NUM GHE PIAS INSI'..( saremo paesani ma a noi piace così )
GRAZIE RAGAZZI..QUEI DE SAN BERNARDIN 
probabilmente avrete poche soddisfazioni , molte critiche e tanta fatica, ma senza di voi e senza questa vostra bellissima festa, forse l'unica  in paese , la nostra comunità perderebbe un pezzo di storia e di vita..e allora si che il nostro Castiglione d'Adda sarebbe solo un dormitorio dove relegare vecchi e bambini, per cercare gioia e divertimento in posti magari lontani..ma non sempre, secondo me, pieni di quella ricchezza che noi e solo noi sappiamo dare col nostro carattere paesano ma spontaneo e la nostra allegria..
APPUNTAMENTO PER TUTTI DOMENICA 22 MAGGIO..



Emiliano

giovedì 12 maggio 2016

DICO LA MIA SULLA LEGGE DEI DIRITTI CIVILI..

Come sai, seguendomi su queste pagine, io sono malato di montagna e scrivo spesso di questa bellissima passione.
Oggi però, voglio condividerti quello che penso sulla legge delle unioni civili, anche perchè, andare in montagna non sempre vuol dire fuggire dall'impegno civile.
Se ti ricordi, mesi fa, il popolo del FAMILY DAY sbraitava contro la legge parlando di mercati, di donne che col pancione e il piccolo appena nato, vendevano il piccolo..e al limite, anche se questa pratica in Italia è vietata dalla legge 40, la cosa poteva sembrare logica e coerente. (  permettimi di levarmi un sassolino dallo scarpone, nel referendum abrogativo della legge 40, quella sulla procreazione assistita, la CEI , aveva proposto l'astensione, invece su quella delle trivelle, sempre la congrega dei vescovi, aveva stabilito come fosse sbagliata l'astensione..che coerenza )
Comunque adesso la legge è passata e quelli del FAMILY DAY sono incazzati neri..ma allora non erano le adozioni, sono i diritti civili a tutti che a voi danno fastidio. A proposito di diritti civili, ti racconto la mia esperienza che non sarà uguale a chi, non sposato, si vede rifiutare una visita ad un malato perchè la legge vecchia lo vieta, ma mi sembra molto interessante per capire e far capire , il dolore che a volte provoca un rifiuto ..IN NOME DELLA LEGGE.
L' anno scorso, come molti sanno, mi è morto un fratello più giovane di me di due anni, in un modo che ancora adesso mi fa vacillare e perdere il sonno , qualche notte in cui i ricordi mi fanno rabbrividire.  Comunque , con gli altri due miei fratelli, andiamo, col cuore lacerato ( credimi ) in un ospedale Lombardo , per vedere il nostro caro e magari capire. Ma cosa succede ?? Una solerte infermiera, ci vieta di entrare all'obitorio perchè per legge noi non siamo parenti stretti. Io ho provato a far notare che forse consanguinei è più forte di stretti, però niente da fare, mio fratello l'abbiamo rivisto il giorno dopo già chiuso in una bara di legno. 
La figlia di Roberto Vecchioni, il cantautore, convive con una donna e tramite inseminazione artificiale ha partorito due gemelline. Purtroppo qualcosa è andato storto e la ragazza è rimasta in coma due settimane. In questi giorni , io credo lunghissimi, la sua compagna non ha potuto nè vederla nè chiedere di lei, probabilmente anche lì c'era una solerte infermiera, oppure la legge chiude il cuore. 
E siamo nel 2000. Sono queste le cose che vuole i FAMILY DAY?? Ma la carità il perdono che sbandierano tanto, in queste negazioni di diritti forse banali , ma importantissimi per chi li vive dove sono??  Ecco, credo avrai capito come la penso sui diritti civili, a me piacciono le donne, una donna, ma chiunque che sia maggiorenne e responsabile delle sue scelte, chiusa la porta della camera da letto può fare quello che vuole, basta che sia voluto da tutti e due , qualsiasi sesso siano. Il veleno in coda..ma certi preti che hanno abusato dei bambini, erano convinti che fossero consenzienti ?? Eppure non ho visto nessuno delle famiglie cattoliche così impegnate, sui diritti degli altri, fare una manifestazione su queste cose. Io da cattolico EX PRATICANTE, credo che poi il giudizio finale sarà diverso da quello che per comodità ci fanno credere..ele scelte sessuali saranno marginali, ma conteranno amore e carità..e allora si che ci sarà da ridere..

Emiliano..

lunedì 9 maggio 2016

DEDICATA A CHI..


QUESTA MIA EMOZIONE, PREGHIERA, LA VOGLIO DEDICARE..

A chi crede ancora che  nella natura  ci sia il senso vero delle cose, montagna , mare, lago, o pianura non conta, solo vivere in simbiosi con essa e rispettarla per lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi, è importante, poi ognuno la viva e la idealizzi come vuole..

A chi crede che nella vita non contino solo i soldi, il successo, il piacere, ma la voglia , la fatica , la passione di sognare , anche contro tutto e tutti..e magari la soddisfazione di realizzare qualche bel sogno che illumini per molto il nostro cuore.


A chi è convinto che spesso la fatica, la sofferenza di credere in un ideale e  i sacrifici per arrivarci, siano spesso il nettare della vita , che altrimenti sarebbe scialba e vuota.

A chi, per esperienza diretta, crede che una stretta di mano, dopo aver affrontato  fatica, pericolo, incomprensioni e magari piccoli litigi ed essere arrivati alla realizzazione di un sogno, sia una delle cose che colorano la vita e che cementano l'amicizia e il gusto di stare insieme..


A chi, nonostante tutto e tutti crede ancora nell'amicizia e nell'amore e si adopera per farsi portatore di queste gioie  forse riservate ai pochi che , magari sbagliando, si mettono sempre in gioco.

A te che, questo si con fatica, mi sopporti pazientemente e forse sorridi benevolmente..

A TUTTI VOI INSOMMA..CARISSIMI, IMMERITATI E INSOSTITUIBILI AMICI..


Emiliano..

sabato 7 maggio 2016

IL BELLO E' NEL CUORE DI CHI GUARDA..


A volte, fra chi legge i miei pensieri, scopro , solo tra alcuni però, una certa vena polemica perchè esalto troppo ( per alcuni ) il mio piccolo borgo natio, il luogo dove sono nato, dove si svolge la mia vita normale e dove parto e torno molto volentieri ogni volta che nasce e si realizza un sogno.
Io credo che molte volte, anche nelle difficoltà e i pericoli in montagna, sia importantissimo avere un luogo amato dove ritornare ..per riprendere a sognare. Comunque non mi perdo in inutili preamboli e ti spiego un paio di cose per me molto importanti. Io qui ci sono nato e con un po' di orgoglio mi vanto di essere proprio nato qui e non al vicino ospedale, sono fatto in casa e me ne vanto..credo sia anche per quello che sono un po' grezzo e paesano.
Io ho visto cose indimenticabili, tramonti da far accapponare la pelle, con le rocce rosse e calde che regalano quasi le lacrime, albe sui ghiacciai che sembravano volere dare un senso più compiuto a tutto il bello della vita ..e altre cose e panorami bellissimi, però mi piace sempre camminare o correre tra i campi del mio paese e ammirare i giochi di luce del sole ,oppure le sfumature calde e grige della pioggia che sembrano ravvivare l'ambiente dopo il secco dell'estate.Se poi parliamo delle persone, molte delle quali hanno un cuore immenso, non ne usciremmo più.
Io sono convinto che bello o brutto, un posto, lo sia sempre  dallo stato d'animo di chi lo guarda..
Un esempio banale, mio personale,le montagne sono tutte belle e io ci perdo il fiato nell'ammirarle, ma poniamo il fatto che una di queste sia legata ad un mio fatto tragico, che so, la perdita di un amico, sarebbe la stessa cosa??
Un'altro paio di esempi..in questi giorni mi sto rileggendo la poesia S. Guido di Carducci e la trovo bellissima, emozionanti, ma alla fine cosa descrive il vate, il poeta?? Due file di cipressi e dialoga con loro..o no?? Eppure è poesia.
E questo ti farà sorridere . Anni fa, come presidente PRO LOCO, ho organizzato una gita a Firenze,con 2 pulman, le guide per la città e tutto il resto..ebbene, mentre la guida, ci spiegava il David che stavamo ammirando, sento una donna dietro di me che dice ad un'altra..
EL ME OM GLA' PUSE' GROS..( il mio uomo lo ha più grosso ) e si riferiva chiaramente all'attributo maschile della statua.
A parte che non ci vuole molto ad averne di più del David, però questa donna ha gustato quello che era bello per lei..per quello io affermo solennemente che il bello è negli occhi di chi guarda e , David o non David, il mio paese, CASTIGLIONE D'ADDA ..è bellissimo..
Emiliano..

giovedì 5 maggio 2016

AGLI AMICI CHE CREDONO, UNA MIA POVERA PREGHIERA..

SIGNORE,
grazie per l'amore che hai per me,tu che sei l'amore assoluto..
Ti chiedo la gioia e la felicità che ha preso gli  sposi a Cana  quando li hai aiutati a cominciare bene la loro vita insieme..
Vorrei la fede di Zaccheo ,per salire anche io  sul sicomoro che mi eleva al di sopra della vita intrisa di peccato e lontana da te e vederti entrare nella mia vita per trasformarla in un segno d'amore...
Mi piacerebbe avere la fiducia di Simon Pietro ,che stanco e deluso dalla pesca,si butta a capofitto sulla tua Parola,nonostante i tantissimi suoi difetti e le sue umane povertà  e senza chiedere e capire, si lancia pieno di entusiasmo in quella che sarà la sua grande missione ..essere la pietra angolare della Chiesa...
Evita di farmi sentire come il giovane ricco che davanti alla scelta se seguirti lasciando ai poveri ogni cosa, se ne andò triste senza capire e cogliere il bene che gli era passato vicino...Non farmi mai avere la sete della ricchezza umana che mi allontanerebbe da te e dai miei fratelli perso in scelte e scopi che niente hanno del senso vero della tua felicità..
Non farmi essere come i tuoi apostoli che sul monte Tabor volevano costruire egoisticamente delle tende per stare soli con te..ma anzi vorrei,rinvigorito dalla tua esaltante presenza  essere per chi mi avvicina ,l'immagine dell'amore immenso che hai per noi i tuoi figli...
Fammi entrare nel cuore le tue beatitudini che nonostante siano poco considerate dal mondo,perchè ne ribaltano la logica di possesso e di profitto,sono la vera ricetta della felicità presente e futura..
Aiutami a capire cosa vuoi da me ogni giorno e nonostante le mie debolezze ,a mettere in pratica quello che fin da quando mi hai pensato così come sono, è il tuo disegno sulla mia vita..
Grazie di amarmi nonostante tutto il male che faccio e di avere sempre nel tuo grande cuore ,un posto per questo piccolo tuo figlio e fratello...

mercoledì 4 maggio 2016

A SANDRA E FRANCO..due amici del mare , ma che in montagna sono splendidi cercatori di sogni..

IN UN MONDO DOVE TUTTO SEMBRA PRECARIO
CI  SONO ,PER FORTUNA ,ANCORA PERSONE  COME SANDRA E FRANCO CHE
CREDONO E CERCANO DI VIVERE L’AMORE PER SEMPRE




È difficile dire grazie per quello che si dà per scontato,
non è facile vedere il bene, nella quotidianità,
l’amore in una vita passata e soprattutto vissuta insieme.
Per me voi siete questo e non vi ringrazierò mai abbastanza,
per quello che senza saperlo mi sapete dire e dimostrare con
la vostra vita gioiosa ,ogni giorno.
Da fidanzati è facile,si è innamorati,i difetti non si vedono
E  ogni momento è buono per fare all’amore.

Poi  ci  si sposa e qualche volta ci si accorge che quelle che
sembravano piccole mancanze sono spesso situazioni che
magari ci mandano facilmente in collera generando di frequente discussioni che consideravamo impossibili.
Arrivano i figli,che sono la gioia del nostro cuore ma col calo del desiderio ,legato all’impegno difficile e a volte faticoso di educarli,si sottrae il tempo di stare insieme e di vivere i nostri momenti magici.
Aumentano le pressioni esterne e spesso , quasi sempre,noi sposi ,siamo lasciati soli nelle nostre scelte,specialmente se sono controcorrente.
Qualche volta la vita riserva anche brutte sorprese e gli amici piano piano se ne vanno,soli i pochi veri restano vicino a noi.

È per questo che vi dico grazie,perché nonostante la barca del vostro amore,come quella di tutti,sia incappata certamente,in qualche tempesta,nella traversata di questo mare,che è la vita, voi  che vivete , conoscete e amate il mare in ogni sua sfumatura,avete tenuto,stando insieme,la barra dritta,verso un ormeggio che insieme avete scelto e insieme vi auguro di raggiungere,dopo una lunghissima vita accanto ai vostri cari.
Siete stati capaci di dirvi si ogni giorno e quando penso alla mia vita di famiglia,mi auguro di essere amato,da mia moglie come tu lo sei dalla tua e  di saper ricambiare verso di lei come tu senz’altro fai con la tua metà del cielo.
In un mondo,dove tutto sembra naufragare,è bello seguire la scia di chi fende sicuro le onde dell’amore.
E di questo esempio non posso che dirvi continuamente                                               GRAZIE..
EMILIANO



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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa