lunedì 29 novembre 2010

MALINCONIA

è freddo questo vento e con le sue rabbiose raffiche sembra annunciare la prima neve...
Le nuvole bianche e scure si rincorrono verso l'orizzonte e gli uccelli migratori in formazione volano stanchi verso il caldo dell'estate..Fra poco sorgerà la luna ad illuminare il mondo e si accenderanno le stelle per indicare la rotta ai marinai o ai matti che amano sognare guardandole nella loro fredda solitudine...
Quando il buio vincerà sulla luce ,in attesa del nuovo sole,la mia anima, dilaniata dalla fatica del vivere ,che qualche volta è un fardello pesante da portare,mi getterà in faccia ,senza pietà, tutto l'inutile dei miei giorni sempre uguali....Forse sarà per il clima cupo della stagione,oppure per questo freddo che gela l'anima,ma come sono lontani i giorni in cui la vita sorrideva e guardare il cielo voleva dire sorridere al domani radioso e importante...Adesso il buio è pesto e chiudo gli occhi a questo mondo per ritrovarmi nel mio mondo ,dove è tutta gioia e voglia di vivere,sicuro che domani sarà un 'altro giorno e magari un altro umore...
EMILIANO

venerdì 26 novembre 2010

E DOPO LA FAMIGLIA GLI AMICI...e sono circa 30 anni

…di montagna, ma di vita purtroppo qualcuno in più…
La mia vita è cambiata in meglio, è arrivata una bellissima figlia che, con suo fratello, è la mia voglia di restare giovane. Tra l’altro, anche lei ci segue incerta ma contenta, su molti sentieri di montagna (le lamentele come per sua madre sono di rito però senza, non sarebbe neanche bello).
Mi sono fatto molti amici appassionati come me di montagna e così, almeno una volta al mese, con molti di loro, riesco a fare qualcosa di facile ma carino, spesso sulle vicine Orobie o nel Lecchese.
Mia moglie magari non è contenta quando vado troppe volte in montagna, ma ha capito che non si può legare il vento, che la mia passione mi brucia quindi mi manda abbastanza volentieri..
L’avevo capito fin dal primo momento che lo stare con lei mi avrebbe arricchito e che il nostro amore sarebbe stato qualcosa di importante, almeno per noi due e per chi ci conosce bene.
Adesso sto salendo, con una decina di amici, sul monte Arera nelle Orobie (tra l’altro Arena è una montagna palindroma ) e come al solito sui ghiaioni comincio a pensare a questa nuova avventura e a questi amici che mi hanno seguito.
Questi amici, molti dei quali pur vedendoli spesso, ignoravo, li ho invitati a provare per una volta la fantastica sensazione di fare fatica, di sudare, di avere il respiro affannoso per arrivare in un posto dal quale è vero che c’è una magnifica vista, è vero che quel momento ti da molta soddisfazione ma, inevitabilmente, primo o poi, da quel posto bisognerà scendere.
Insomma, tanta fatica per niente…..a parte il fatto che il niente è relativo, chi ha detto che solo fare e guadagnare è utile nella vita? Tanto per divagare, in amore cosa si guadagna?
L’amore è gratuità però è la forza che fa muovere il mondo…..o no?
Al bando il filosofo, finalmente siamo in cima e come con mia moglie e mio figlio al Piz Boè, rivedo negli occhi dei miei amici lo stesso lampo di lucida follia che non li abbandonerà più e molta riconoscenza nei miei confronti per l’esperienza appena vissuta..
Riesco a rivedere nei loro sguardi assetati di infinito, quello che ho provato io in tutti questi anni di montagna, la gioia di riuscire a far emergere da sè stessi forze che non si immaginava neanche di avere.
La bellezza del creato che da qui, il punto dove tutte le linee si incontrano ( R. Messner ) è veramente splendida e dà lode al suo creatore.
La consapevolezza che dopo l’esperienza di questa e altre salite, tra di noi, le cose non saranno più come prima; ci incontreremo ancora normalmente, ognuno avrà la propria vita, ma il legame tra di noi che nella fatica e nel godimento abbiamo accumulato le nostre vite, sarà
sempre più saldo e duraturo, come ama dire uno di noi; “Amici per la vetta, Fratelli per la vita”….
La discesa non ci crea problemi e una bella tavola fumante accoglie le nostre stanche membra.
Secondo me è bella la salita, è bello l’arrivo in cima, ma la cosa più bella è l’elaborazione, magari davanti a del buon vino, dell’esperienza appena vissuta e ricordare insieme le difficoltà, gli stati d’animo e tutto quello che ha fatto di un sogno una splendida realtà vissuta.
E’ in queste occasioni che nascono altri progetti, magari un pochino più difficili, sempre nell’ambito delle nostre possibilità, per cercare di crescere sempre…..
Crescere…..in val d’Aosta ho toccato con mano la bellezza delle montagne, un po’ di anni dopo ho vissuto la passione bruciante per l’arrampicata a livelli allora per me impensabili.
Più tardi, con mia moglie e i miei figli ho provato il gusto della condivisione, avere con le persone che amo quasi gli stessi sogni e le stesse aspirazioni, o perlomeno la loro approvazione.
Adesso sono allo stadio della missione, la montagna mi ha dato così tanto che non può che venirmi naturale farla conoscere e amare, sempre con una certa etica, a più persone possibili.
La montagna mi ha dato tanto, ho vissuto momenti indimenticabili ma ancora oggi, dopo tanti anni, il rumore del vento tra le rocce, il resistere e lo sbocciare di un fiore in ambiente decisamente ostile, l’arrivare su una cima magari da solo, magari sfinito e tante altre sensazioni tipicamente alpinistiche, sanno risvegliare in me l’antica curiosità della misteriosa cima in valle d’Aosta.
Che sia questa la mia eterna condanna ? Che io sia per sempre curioso del bello?
E’ quello che spero e auguro a tutti con tutto il cuore…

mercoledì 24 novembre 2010

E ANCORA 10 ANNI DOPO ,IN MONTAGNA ANCHE LA FAMIGLIA

SPESSO IL DESTINO CI RISERVA CONCLUSIONI INASPETTATE…
Sono passati ancora dieci anni e le mie aspettative di vita sono cambiate. Io sono uguale a prima ma la mia scala dei valori è cambiata. Nel passato, ormai psicologicamente remoto, ciò che contava veramente non erano le ragazze, con tutto quello che implicava la loro compagnia … discoteca, feste, corteggiamenti vari, notti perse a sospirare amori finiti o più spesso mai cominciati… ma le montagne con le loro pareti più o meno ripide, con le loro vie di salita qualche volta facili (ma mai banali, almeno per me che stando sempre attento non ho quasi mai avuto incidenti ) ma anche impegnative e in ogni caso sempre belle e di sicura soddisfazione.
Tutto filava liscio come una corda nel rinvio, finché un giorno non mi capita l’incontro fatale con la persona che, col senno di poi, ha saputo riempire il vuoto che tanto arrampicare non aveva colmato.
Conoscere questa ragazza, frequentarla e poi sposarla è stata una scelta logica e felice, nonostante nei primi anni di matrimonio le montagne le guardassi solo in fotografia.
Guardando queste foto sognavo, poco convinto, nuove avventure con improbabili compagni che ormai avevano preso altre strade ed ero consapevole che erano soltanto sogni per tacitare quella parte di coscienza che, caparbiamente, nei rari istanti che la interrogavo, mi ricordava tutte le mie salite e tutti i miei bellicosi propositi giovanili.
Anche la notizia della morte del mio amico della Tofana non mi è stata di molto aiuto…
E’ per questo che trovo strano il momento che sto vivendo, su questo ghiaione che dalla forcella Pordoi sale sulla vetta del Piz Boè, la cima più alta (3152m ) del bellissimo gruppo del Sella.
Tanto per cambiare sono ancora in Dolomiti, ma queste montagne hanno su di me e su molti un fascino irresistibile.
Con me ci sono, per questo è strano il destino, mia moglie e la mia impresa più bella, mio figlio che ha cinque anni…(la mia impresa più bella per ora perché dopo qualche anno arriverà una splendida bambina..).
Il mio erede ha già il piglio del montanaro autentico ed è più fortunato di me semplicemente perché, se io ho iniziato a undici anni,lui ha su di me un notevole vantaggio…se poi penso che l’anno dopo la Val
d’ Aosta e i famosi alpeggi di Cheneil, ho salito il Piz Boè come mia prima cima, il quadro è completo.
Convincere mia moglie a venire in montagna dopo molti anni di solo mare, è stata dura quanto una salita ma come per il raggiungimento di una vetta, la soddisfazione è grande anche il risultato finale di queste fatiche non è male,visto che,da quella volta, siamo sempre andati in montagna.
La salita di questo bel balcone panoramico su tantissime cime dolomitiche è per i neofiti faticosa ma per niente difficile e un po’ in groppa e un po’ tirati su a forza e fatica, siamo arrivati, tutti e tre sul punto più alto.
La nostra fortuna, secondo me, è il cielo totalmente sgombro dalle nuvole e la vista stupenda e impareggiabile su molte di quelle che sono per me le montagne più belle del mondo.
Inoltre l’alpinismo moderno tende qualche volta ad ignorare la cima ma secondo me, senza quegli attimi di frenesia e godimento dati dal risultato ottenuto, non ci sarebbe gusto…
In discesa sembriamo dei sopravvissuti da una spedizione all’Everest ma, sotto le lamentele di rito per la stanchezza immane, per le gambe doloranti e le solite lamentele degli inesperti, sentivo palpabile la soddisfazione di aver fatto qualcosa di bello e di importante, almeno per noi.
Per le lamentele poi, mio figlio morente di fatica sotto la cima, subito
dopo al parco di Canazei si è sfogato e sembrava fresco come una rosa.
Per me una delle gioie più grandi ed esclusive è condividere la tua passione con chi ti sta vicino, per vedere nei suoi occhi la gioia e la gratitudine nei tuoi confronti per avergli svelato forse una parte di te che non aveva mai visto e tantomeno immaginato.
Anche con molte altre persone, come spiegherò in seguito, mi capiterà questa emozione ma vissuta con chi quotidianamente ti sta vicino è certamente indimenticabile.
Comunque il destino ha deciso che da oggi la montagna ha due appassionati in più, semplici escursionisti per ora, ma sempre amanti del bello…








lunedì 22 novembre 2010

CURIOSITA' 10 ANNI DOPO...dopo le prime escursioni mi sono tolto molte soddisfazioni

E’ più di mezz’ora che aspetto assicurato in questa fessura che accoglie a malapena un piede e una mano col resto del corpo nel vuoto. Il barcaiolo sul robusto chiodo tiene, per cui non sono preoccupato e controllo attentamente il nodo di sicura del mio compagno che, sopra di me di circa venti metri, prova diversi passaggi per evitare i gialli e molto repulsivi, tanto sono ripidi, strapiombi.
Siamo sulla sud della Tofana di Rozes, una parete storica e affascinante che attira lo sguardo di chi sale da Cortina verso il passo Falzarego o di chi, dalle Cinque Torri la può ammirare in tutta la sua maestosa e selvaggia bellezza.
Ci sono pareti molto più famose in Dolomiti, la nord del Civetta, gelida, alta e immensamente strapiombante; la sud della Marmolada che, forse perché illuminata spesso dal sole, ti chiama invitante ma ti dà del filo da torcere quando ci metti mano, con le sue placche lisce, i suoi oscuri colatoi e le sue poderose canne d’organo.
Per non parlare poi della fantastica trinità, le nord di Lavaredo, della nord della Forchetta, sinuosa e ammaliatrice e della est del Catinaccio che sembra una conchiglia rovesciata … insomma, quanti sogni e quante speranze.
Anche la sud della Tofana è famosa per qualche via che ,definire da pazzi è un eufemismo ma noi l’abbiamo scelta soprattutto perché è la parete che vediamo ogni mattina appena alzati.
Io non sono un rocciatore da vie estreme come la Costantini-Apollonio col suo famosissimo e adrenalinico passaggio chiave, però questo terzo spigolo, una via se non sbaglio di Alverà, non è male e stranamente poco ripetuta.
Adesso finalmente il mio compagno ha trovato la fessura giusta e si prosegue in arrampicata abbastanza facile e divertente.
La bravura di molti alpinisti del passato era trovare su una parete difficile una via di salita logica e con difficoltà commisurate ai tempi e su questa parete, per me l’apritore è stato molto bravo anche perché non tutti i passaggi sono di facile lettura anzi, per stare nel facile spesso bisogna fare lunghi giri.
Poi, specialmente in Dolomiti, l’arrampicata ha preso strade diverse: qualcuno ha aperto vie sempre più difficili ma col rispetto di un certo stile pulito e con una certa etica; invece qualcuno, a quei tempi forse la maggioranza, ha forzato le cose aprendo con tantissimi e vicinissimi chiodi vie che di logico non avevano niente, tanto che allora si usava dire che si poteva salire dappertutto.
Comunque oggi i nuovi arrampicatori sorridono di queste cose e salgono in modo leggero e pulito dove i loro padri mettevano un chiodo dopo l’altro.
Ma queste sono divagazioni di un malato di montagna che, non contento di salire su montagne una più bella dell’altra, divora anche i libri che parlano di questa esaltante passione…….
Il passaggio che più mi è rimasto nitido e indimenticabile è quello sopra la grotta, che si usa anche come bivacco in piena parete, un traverso di un tiro di corda non difficile ma alquanto esposto (esposto in questo caso è un eufemismo perché sotto di me, tra i piedi, vedo chiaramente i ghiaioni della base che saranno circa 700 metri più sotto )….
Ma un altro ricordo nitido e commovente è pensare che il mio amico da quella volta non lo vedrò mai più perché due o tre anni più tardi, su una delle cime più alte della Terra, un fulmine porrà fine alla sua vita.
Non dimenticherò mai la tua faccia mentre mi recuperavi alla fine dell’ultimo tiro difficile o i tuoi simpatici scherzi quando non c’era pericolo.
Come per le colline di Cheneil, sotto al Cervino (certamente poi ho fatto salite più belle e magari più difficili), ma sarà per l’esposizione,sarà per il ricordo del mio amico oppure sarà perché la Tofana è stata uno dei primi sogni realizzati, a livello emotivo, non ho più provato quelle sensazioni …. è vero che ne ho provate molte altre, ma mai in modo così specifico e appagante.
Una sensazione che mi ricordo e che forse era sbagliata, era quella di poter disporre di tutto e di tutti, perlomeno in montagna, e di non rendere conto a nessuno delle mie scelte.
Per me in quel periodo, forse per molte delusioni … le ragazze erano un capitolo chiuso almeno a livello serio, e su una mia eventuale vita a due futura pesavano, perché troppo preso dalle scalate …. seri se non serissimi dubbi.




sabato 20 novembre 2010

L'ESSERE CURIOSI PUO' DECIDERE UNA VITA??

Ovvero, può la curiosità scatenare una passione travolgente?
Ci sono nella vita, delle circostanze a volte strane, ma più spesso assolutamente normali che, viste dopo molti anni e con decenni di esperienze sulle spalle, hanno un senso che all’origine non ci saremmo mai aspettati.
Una delle mie prime escursioni in montagna, a 11 o 12 anni, si svolge nella conca di Cheneil, amena località nella vallata sotto il Cervino, valle tra l’altro splendido corollario a una delle montagne più belle e famose d’Europa.
La giornata è perfetta tempo splendido con un sole che, come capita spesso a queste quote, dà, unito all’azzurro pastello del cielo, una nitidezza di colori veramente spettacolare.
Dall’alto delle montagne che fanno da corona a questi alpeggi, gli ultimi nevai estivi sciolgono la neve residua in rigagnoli infiniti che, in timidi ruscelli, scendono verso valle via via più tumultuosi.
I fiori giocano cullati dal vento a chi è più bello e colorato e, da lontano, questa rapsodia clorofilliana sembra accompagnare il nostro incerto passo di montanari da pianura.
In questo quadro idilliaco ecco spuntare dietro una delle colline più alte, una cima a noi sconosciuta.
La curiosità tipica di noi ragazzini ha la meglio e, se riusciamo a salire sulla collina, chissà che spettacolo per i nostri occhi vedere completamente la montagna dalla cima misteriosa.
Il problema è che giunti sulla cima di questa gobba erbosa la nostra meta si vede meglio, ma purtroppo non ancora completamente.
Insomma alla quarta collina e dopo quasi un’ora di salire e scendere per poi salire ancora,la vetta misteriosa, come una donna che si spoglia lentamente per eccitare di più, ci mostra solamente la spalla e la testa che, anche se come immagine non era completa, ci fa vedere la bellezza rara se non unica ( perlomeno per me ragazzino ) di questo colosso delle Alpi.
L’oggetto del mio desiderio visivo e di quella bellissima ma faticosa salita è il Cervino e da quel momento la mia vita, almeno a livello di sogni, è cambiata completamente.
Sicuramente la mia voglia di scoprire l’infinito con montagne sempre più difficili è nata da questo scherzetto che la grande becca mi ha fatto tanti anni prima.
Anni dopo avrò occasione di vedere completamente e, proprio dalle rocce alla sua base, il Cervino (anche se tuttora ho il rammarico di non averlo ancora salito ),ma non ho mai più provato la sensazione unica e coinvolgente di inseguire e non raggiungere mai un sogno.
Tutto il mio salire, da quella volta in poi, è stato seguire e spesso realizzare delle aspirazioni alpinistiche, ma mi è mancata, forse anche per l’età o forse per l’esperienza, la curiosità di guardare oltre la cima per ammirarne una più alta….








giovedì 18 novembre 2010

MEDITAZIONI MATTUTINE

hai mai visto,nel nero della notte con le stelle, immensi e lucenti occhi che sembrano guardarti,il buio che sembra non finire mai ,..poi piano piano gli astri impallidiscono,fino a spegnersi completamente,sulla linea dell'orizzonte si disegna una linea più chiara che tende ad allargarsi sempre più...Il mondo tace e tutto è silenzio assoluto ,come se il mondo avesse paura che un minimo rumore potrebbe segnare per sempre l'eterna lotta che ogni giorno contrappone luce e tenebre..Invece il rosso vermiglio e poi infuocato del sole segna ancora una volta la vittoria del sole e del giorno sulla notte e la natura mezza addormentata può cominciare a vivere l'avventura che il creatore ,nel suo immenso amore gli ha donato...Adesso il cielo è azzurro e la vita si è svegliata completamente,il canto degli uccelli e il rumore della natura che opera nell'eterna arte del sopravvivere fanno da colonna sonora al mondo...Tutto è splendido e commovente,ma quante volte mi so fermare meravigliato davanti a questo?? E soprattutto cosa faccio perchè chi verrà dopo,anche molto dopo ,possa godere di queste piccole ma uniche e insostituibili gioie???

sabato 13 novembre 2010

LA COMPAGNIA IN MONTAGNA

in generale mi piace,in montagna,camminare con tutti e scambiare parole,impressioni e commenti con chiunque abbia fiato e voglia di farlo ma se penso a tutte le persone che ho avuto la fortuna di conoscere e con le quali accompagnarmi in montagna mi tornano alla mente ricordi e sensazioni spesso piacevoli e buffe ,ma anche cose che forse è meglio non ricordare...Ad esempio ,anni fa ,salendo al Resegone per il canalone di Bobbio,che non è poi così banale,dal punto di vista escursionistico,mi ricordo nitidamente di una ragazza,che,ogni quarto d'ora ,venti minuti,mi chiedeva quanto mancasse alla cima..io rispondevo che mancava poco,un pò perchè non lo sapevo,un pò per non scoraggiarla e farla continuare la salita,finchè all'ennesima risposta di questo tipo,mi ha dato uno schiaffo in piena faccia che mi ha lasciato un attimo basito..
La mia reazione è stata da premio nobel,ho aspettato che si calmasse e poi abbiamo ripreso a salire fino in cima al Resegone..Logicamente in vetta era contenta ma a me bruciavano ancora le cinque dita sulla guancia..non tanto per il dolore,quello passa presto,ma per il mio orgoglio di grande alpinista ferito da una crisi di nervi...dimenticavo,per quella ragazza avevo una cotta di quelle che poi a farle passare ci vuole una vita,per cui penso che sia quello che mi abbia trattenuto da buttarla di sotto... In seguito ,e non so perchè,non l'ho più portata in montagna con me,però quando vedo qualcuno al mio fianco in crisi,mi guardo bene da cercare di fargli coraggio contandogli delle frottole...ho imparato a stare zitto o a stare sul vago...Probabilmente però,sono cresciuto anche come accompagnatore,perchè adesso capisco che non posso misurare la salita in montagna sulle mie qualità,ma sempre su quelli che magari essendo più deboli,restano ultimi...
Quando vado da solo brucio i sentieri ,ma quando sono in compagnia di persone ,magari alla loro prima esperienza,cerco di stare al loro passo..e così la mia faccia ci guadagna...
EMILIANO

giovedì 11 novembre 2010

IL SENSO DELLA LIBERTA'

ci vuole poco per sentirsi liberi,un tuffo nell'acqua azzurra e fresca,andare a fondo e guardare la bellezza del mondo marino,resistere finchè si ha fiato per poi risalire veloci verso il sollievo dell'aria...
Respirare con ingordigia l'aria fresca per dare sollievo ai polmoni,chiudere gli occhi per il luccichio dei raggi del sole che bruciano a causa della salsedine..
Sedersi su di uno scoglio e osservare il volo radente di un gabbiano per poi vederlo fare strane evoluzioni come a disegnare fantastici arabeschi..
Salire la roccia ripida e dura che però è calda e accogliente sotto le dita fino a che cambia l'asse sotto i miei piedi e la gioia della conquista è indescrivibile...Faticare per ore su di un duro pendio di ghiaccio ,duro e nero,con i polpacci che urlano per la fatica ,ma che poco a poco ti portano in cima...
Vivere con gli altri amandoli e rispettandoli,facendo attenzione a non dare mai giudizi perchè la varietà della vita e dei caratteri è una ricchezza e non un difetto...Vedere il sole lucente e radioso sopra le nuvole nere che la vita qualche volta ci pone davanti,sicuri che per il buio che ci può essere nella vita,prima o poi torna la luce...Convincersi che liberi non si è perchè si fa quello che piace ,ma perchè si fa quello che è giusto..e sopratutto farlo con gioia...Ecco la libertà ,scegliere con coscienza quello che si deve ,e col massimo impegno cercare di farlo al meglio...
EMILIANO

martedì 9 novembre 2010

VAFFANCULO A CHI MI ODIA......

chi mi segue spesso,avrà capito che ultimamente me la prendo con la chiesa e coi preti,ma quello che mi preme far capire è che il mio non è un partito preso ma una situazione desolante che sto vivendo....Chiedo a voi,è mai possibile che le persone che più mi fanno male (e non sto esagerando )tutte le domeniche vadano a messa e si mettano in prima fila per cantare e pregare intensamente e poi fare sempre la comunione...??? direte che non si deve giudicare ,ma perchè non provate voi ad avere questi buoni cristiani che vi odiano e poi la domenica si lavano la coscienza...
Al padre nostro aprono le mani come per abbracciare tutto il mondo e poi appena fuori vi inculano a sangue sparlando di voi o augurandovi le peggiori disgrazie..a me persone di queste augurano la morte a me e ai miei figli..e alla domenica comunione...è per questo che io non la faccio da otto anni..
Un'altra cosa ,dovrebbero essere felici per la loro fede ,che assicura la risurrezione ,invece sono sempre arrabbiati col mondo...non sarà perchè ,per motivi pseudo religiosi,scopano poco e male???
comincio a sospettarlo...un esempio banale di come mi trattano i miei ex amici...da mesi mia moglie è disoccupata,non pretendo che mi aiutino ,ce la faccio da solo,ma una telefonata ,magari farebbe piacere..invece mandano solo messaggi a natale e pasqua su Cristo che nasce e risorge..ma per chi ? non certo per me al quale state rovinando la vita...Fortuna che ho molti altri amici che non pensano di essere sempre nel giusto e accettano anche i miei difetti...
Scusate lo sfogo ,ma io ho una mia fede personale e cerco nel mio piccolo di amare ,probabilmente non ci riesco,però non arrivo ad odiare...Chi mi conosce sa che nonostante i miei difetti mi metto in discussione,ma non accetto che chi è falso si copra con una fede inutile la sua vita vuota e inutile...
Emiliano


lunedì 8 novembre 2010

A SEBASTIANO E MARTA

Probabilmente verrà il giorno in cui
vostro padre non vi sembrerà più un eroe,
non lo vedrete più come un superuomo, senza macchia né paura,
ma noterete solo i suoi difetti,
che qualche volta vi faranno anche soffrire.
Eppure in tutta la mia vita non ho mai smesso di amarvi.
Il vostro arrivo è stato per me come il risveglio in un’alba radiosa,
dopo un bivacco gelido ed eterno,
in cui la mia solitudine era rischiarata solo dal pensiero del vostro arrivo.
Il mio starvi vicino è stato come un’arrampicata su un’erta parete,
con gli appigli spioventi e scivolosi,
ma con pazienza, decisivi per la salita.
Il vostro crescere è per me come un’ascensione dove,
passo dopo passo,
fatica seguita da poco riposo,
i dubbi che mi tormentano
e alla fine la gioia immensa e impagabile della vetta
danno un senso al mio esistere.
Il vostro amarmi è stato il dono più grande che avete saputo darmi
e, se oggi, qualche volta avete la sensazione che io non ci sia,
non datevi pena,
se non mi vedete è perché da un po’ più lontano
sto controllando che tra me e voi
la corda resti sempre tesa,
così non potrete mai cadere.

sabato 6 novembre 2010

LA FELICITA'

tutti siamo sempre alla ricerca ossessiva della felicità,ma che felicità cerchiamo e sopratutto che tipo di felicità ci viene proposto???
Se penso alla gioia che mi viene tanto sbandierata ,cioè sesso soldi e altri surrogati del vivere,mi torna alla mente quando in riva al mare ,prendo un pugno di sabbia,aprendo la mano ,piano piano scivola via ,dando un piacevole e fugace benessere,ma alla fine cosa mi resta in mano??? Solo il vuoto più assoluto e se voglio ancora essere felice devo continuare all'infinito con questi giochetti...
Per me la felicità è altro,sono i tuoi figli che magari ti fanno arrabbiare ,però crescono con una loro e solo loro personalità,che spesso ,e per fortuna,non coincide con le tue aspirazioni..
E' far l'amore da sempre con la stessa donna ,col gusto di scoprire ,ogni volta,qualcosa di nuovo nel suo essere la persona che ti ha cambiato e in meglio la vita...
Essere felici è anche la stretta di mano dell'amico o amica che con te ha faticato,sudato e magari imprecato,per arrivare su di una cima dalla quale poi per forza dovrete scendere ,anche se sembra il paradiso ....Ma felicità è anche,per me,guardarsi la sera nello specchio dell'anima e constatare che anche oggi ,il dono della mia vita non è servito solo a me ,ma grazie ad un pò d'amore,è stato importante anche per chi mi è stato vicino..
E per concludere,per me felicità è accontentarsi di quello che si è o che si ha,senza però smettere di sognare un mondo migliore e cercare nel mio piccolo di dare un contributo a questo nuovo mondo...
EMILIANO

venerdì 5 novembre 2010

AI FALSI AMICI E A QUELLI VERI

capiterà,ma sarà difficile riuscire a perdonarvi per non aver capito,per non esserci stati quando avevo bisogno di voi,per non aver saputo essere felici della mia gioia,per avermi fatto credere e pesare il vostro essere grandi amici,per poi girarmi le spalle quando la mia presenza non era poi così utile e importante..
Come posso perdonarvi per aver tolto il saluto a mia moglie e alle persone che amo,solo perchè ,magari mi hanno aperto gli occhi su certe vostre idee di amicizia...???
Riuscirò a dimenticare il dolore che mi infliggete ogni giorno con i vostri commenti e sorrisi malcelati ,dietro una fredda e abitudinaria facciata di falsa solidarietà e condivisione???
Invece come posso dirvi grazie,amici veri,per il vostro essermi vicino,anche senza la vostra presenza,ma con una vicinanza che va al di là del tempo e dello spazio...
Come posso ringraziare voi che avete vissuto con me fantastiche avventure in montagna ,cercando di capire e di assecondare la mia passione bruciante e qualche volta noiosa per il salire cime e sentieri sempre più belli e esaltanti...
E un grazie particolare a chi ,senza conoscermi nè avermi mai visto,si è sobbarcato un lungo viaggio,solo per condividere rari e preziosi momenti di altrettante salite..
Grazie a chi ha cercato ,senza giudicare ,di capire il mio cercarmi e trovarmi,e mi ha saputo accettare con tutti i miei difetti.....,spero che il nostro essere amici,sappia andare al di là anche del tempo e delle distanze per crescere sempre di più ..e allora si che chi trova un amico trova un tesoro ed io per ora mi sento ricchissimo della vostra genuina e sincera amicizia...GRAZIE..

EMILIANO

mercoledì 3 novembre 2010

SALITA AL CARE' ALTO

per essere agosto e a questa quota ,fa già abbastanza freddino..
Sono a piedi nudi e alle quattro del mattino è una goduria camminare sui sassi intorno al rifugio per cercare una sorgente dove lavarmi la faccia e svegliarmi completamente..
Dal terrazzo del rifugio ,lo spettacolo è ,per me unico,perchè sotto di noi è tutto un ribollire di nuvole e non nego che verrebbe la voglia di camminarci sopra per salire le montagne circostanti..
Sopra di me invece il cielo è sereno come non mai,con le stelle giganteschi fanali coronare la luna che illumina con la sua pallida luce ,la vetta che tra poco cercherò di salire...
Saranno sensazioni e ricordi banali ,ma è in quei momenti che mi sento vivo come non mai e ancora oggi ,quando mi fermo a ricordare quella salita al Carè Alto,mi sembra di sentire ancora il godimento del freddo sotto i miei piedi nudi..Il resto della salita è stata un'esaltante e faticosa camminata,prima su ghiacciaio ,poi su rocce rotte,su pendii non molto ripidi se non l'ultimo sotto la cima che mi ha dato le solite e indimenticabili sensazioni che chi fa montagna ben conosce...
Ogni salita è una storia particolare ,ma poi siamo noi che nel nostro cuore ricordiamo gli attimi più coinvolgenti ed emozionanti..e questi momenti sono,per me ,quelli che formano e determinano il mio andare in montagna,..camminare e guardare però specialmente vedere col cuore le cose che la natura ci dona ogni giorno...
Emiliano

lunedì 1 novembre 2010

A CHI MI HA PRECEDUTO

il cielo è grigio,come quasi sempre in questo periodo,la pioggia scende così battente e copiosa,che sembra perfino che la natura voglia piangere,come noi,al ricordo ,caro e struggente,delle persone che ci hanno lasciato,per aspettarci in un posto dove sarà solo amore e felicità per sempre...
Girando nel posto dove le persone riposano in attesa che l'amore,ma quello vero,li richiami per sempre alla vita,non posso non ricordare i volti,le emozioni,i sogni condivisi e le parole,sempre troppo poche,scambiate magari frettolosamente con chi adesso mi guarda e spero vegli con amore,da un'altro punto di vista..
Verrà il giorno in cui ,tutti ci ritroveremo intorno alle persone più care e recupereremo anche le occasioni di amore che in vita ci siamo lasciati scappare e che forse adesso rimpiangiamo..
Io vorrei ricordare ad uno ad uno questi amici che il destino mi ha posto vicino e mi ha tolto ,magari per farmene capire l'importanza e sperare per loro che il riposo sia lieve ,sicuro che il ricordo di loro che mi hanno accompagnato per un pezzo di vita,non passerà mai,magari resterà in un angolino di cuore ,ma resterà per sempre fino al prossimo nostro incontro,dove scopriremo veramente che è l'amore e solo quello che dà senso alla vita...

EMILIANO

Post più popolari

ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa