venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI DI BUON ANNO

domani il sole,nel suo lungo e indispensabile peregrinare,ancora una volta colorerà di luce le nostre vite che a questa luce aspirano ogni momento.
Spazzerà le nebbie mattutine ,darà un tocco di rosato ottimismo ai ghiacciai e giocherà gioiosamente con la spuma del mare,ma ai nostri cuori rinnoverà la voglia di vivere...
E' questo l'augurio che ti faccio,è vero che domani inizia un anno nuovo,ma credo personalmente che sia io che tu ,caro amico,saremo ancora come oggi,cioè nell'anno vecchio...
Quello che conta per me,non sono le date,ma la gioia di vivere che si deve avere nel cuore e che ogni giorno deve sapersi rinnovare ,trovando amore ,nuovi sogni e altre alte aspirazioni..
Se sei convinto che nessuno ,o pochi ,ti amino,comincia tu ad amarti,scoprendo in te ,l'immensa carica di bontà e di amore che hai dentro,poi vedrai che poco a poco ,molti si accorgeranno del tuo grande valore..
Non abdicare ai tuoi sogni,anche se a molti sembrano inutili,a tutti non è dato di sapere cosa si prova a vivere col cuore e non solo a sopravvivere...e vedrai che ogni sogno ,anche non realizzato ma vissuto ,susciterà in molti solo invidia..Ti auguro poi che ogni momento brutto e buio ,in cui sembra che tu non servi a niente,ci sia ,nel tuo cuore ,una luce ,anche piccola,che ti faccia capire che tu e solo tu sei importante,anche magari per una sola persona,ma davvero a questo mondo nessuno è inutile..E per ultimo ti faccio gli ordinari auguri di buon anno,se quello vecchio è da dimenticare ti auguro di farlo e di cambiare in meglio,se invece è stato un anno splendido,di tutto cuore ti auguro di ripeterlo e anzi di fare meglio..AUGURONI A TE E A TUTTI QUELLI CHE HAI VICINO E CHE TI AMANO...
Emiliano

giovedì 30 dicembre 2010

LE MIE SCELTE

Qualche volta mi capita,seduto in riva al mare,mentre guardo il sole ubriacarsi nel suo sfavillio tra le onde,di prendere in mano una manciata di sabbia e di farla scorrere tra le mie dita...
La cosa mi regala gioia perchè è piacevole sentire il veloce e godurioso scorrere della sabbia fine fino a terra e quel poco che resta vederlo portato via da un dispettoso alito di vento..
Ma poi provo a vedere se la mia vita è anche lei come questo innocente gioco,se cioè sa solo darmi queste gioie frivole e passeggere ,anche se piacevoli ,o se invece cerco nel mio annaspare di dare un senso al mio essere al mondo.
Io non amo ,nè ho mai amato la comodità ,anzi in tutte le mie cose ,spesso con una testardaggine al limite del ridicolo ho sempre cercato di scegliere da solo e qualche volta contro tutto e tutti quello che mi avrebbe dato più soddisfazione.
a me non piace nuotare seguendo la corrente ,ma nuotare verso la meta che io e solo io ho scelto..
Chi mi segue in montagna sa che con me non c'è mai niente di scontato,ma sa anche che nonostante la fatica,le debolezze ,la voglia di mollare,quando si arriva dove si è scelto di andare ,la soddisfazione e la gioia sono incomparabili ..
E' QUESTA LA MIA SCELTA,NON IMPORTA CON CHI O COME,QUELLO CHE CONTA E' LA MIA LIBERTA' DI POTER SCEGLIERE E DI SEGUIRE LA MIA STRADA LIBERAMENTE...
Emiliano

mercoledì 29 dicembre 2010

LA VITA E' UNA SCALATA, MA IL PANORAMA E' SPLENDIDO

Sisifo ,aveva sfidato gli Dei e questi lo avevano condannato ad una pena infame..doveva far rotolare continuamente un masso sulla cima di un monte,ma ogni volta che arrivava ,questi ricadeva rotolando a valle e ogni volta riprendeva la fatica e il supplizio di fare sforzi titanici che poi non servivano a nulla..
Qualche volta,quando arrivo in cima ad un sogno e guardo sotto di me molti altri ad arrancare e a sudare,imprecando magari bestemmiando per la fatica,mi viene in mente questo personaggio della mitologia e trovo molte analogie col mio stile di vita..
La salita di una montagna comincia molto prima,quando da un racconto o da una foto cominciano a sorgere la curiosità o la voglia di andare di persona a godere delle meraviglie per ora solo immaginate..poi quando arriva il giorno ,c'è sempre un pò di sacro timore e la paura di non farcela..piano piano si sale e col passare del tempo aumenta la forza e la fiducia ..la fatica si sente sempre meno ,forse perchè narcotizzata dal
richiamo imperioso e sottile della cima..alla fine poso i piedi sul sogno a lungo cullato e la prima sensazione è di sollievo per la fatica finita e per il sogno realizzato..Tempo di regolare il respiro e intorno a corona scopro altre vette ,forse più belle ,forse più alte e la discesa è già un progettare nuovi sogni,nuove salite...E' o non è un supplizio? E' molto dolce però,e in un mondo che vuole io faccia tutto quello che mi è programmato ,continuare a scalare montagne mi aiuta ,perlomeno a sentirmi vivo e anche solo questo vale la fatica e i sacrifici fatti..
EMILIANO


lunedì 27 dicembre 2010

LA NEVE IN AGOSTO

io non ho mai dato retta molto a certe dicerie che affermano che i valligiani non sbagliano mai le previsioni del tempo,perchè molte volte fidarmi dei consigli degli esperti mi ha fregato,però oggi devo ammettere che forse non è poi così falso quello che i valligiani dicono quando pronosticano il tempo..Stavo facendo colazione e il cielo era splendido ,a parte qualche striatura dietro il Larsec e avevo deciso di portare Seba e la mia nuova e cara amica Evelina,in un posto che io ritengo magico e che mi dà sempre immense soddisfazioni ed emozioni particolari..il lago Antermoia,splendido ed originale specchio d'acqua in un lembo di terra che sembra più luna e per questo particolare stupendo da vedere..la Claudia,la signora dell'albergo cima 11 mi dice,guardando il cielo,che qualcuno beccherà la neve,io sorrido e guardo il Sassolungo pensando che con questo sole ,forse in cima a quella stupenda montagna nevicherà ,ma non sul Catinaccio..
Pia illusione,dopo la partenza da Gardeccia col sole ,e anche caldo,la neve ci coglie verso il rif.Principe,con raffiche di vento e nevischio tanto gelate quanto fastidiose..Come al solito io non ho nè guanti nè cuffia e a differenza di Seba ed Eve,da alpinista Esperto,??? rischio di congelare con le mani doloranti e le orecchie che si staccano da freddo..Fortuna vuole che io ,per fare il pirla ,porti nello zaino ,lo sciarpone dell'inter che legato a mò di bandana mi salva almeno la fronte e le orecchie e mi porta ,piano piano,facendo molta attenzione a salire al p.sso Antermoia e a scendere verso il vallone ,che col vento forte sembra ancora più inospitale..e finalmente arriviamo al lago e al rif.dove un buon caffè ci ristora un pò..Finalmente nel pomeriggio torna il sole e cala il vento per cui la discesa per la valle Udai ,fino a Mazzin ,ci regala panorami e scorci sorprendenti...Ringrazio e mi scuso con Eve e mio figlio Seba ,ma la prossima volta Claudia sarà più ascoltata anche da un testone come me...
EMILIANO

sabato 25 dicembre 2010

LA MONTAGNA...MY LIFE

molti pensano che io scherzi o non dica la verità,ma non esagero e non mento quando dico che non ho mai rinunciato alla montagna per una donna...
Sapeste quanti amici (falsi ? ) non hanno mai capito e ripetevano continuamente che una volta sposato avrei rinnegato e dimenticato tutto..
A me non sembra che sia andata così,comunque..C'era solo una donna che avrebbe potuto distogliermi da questa malattia,la mia mamma ,però non l'ha mai fatto,io vedevo la preoccupazione quando tornavo ,perchè magari non chiamavo mai,ma una volta non c'erano i cellulari e non tutti i rifugi disponevano di telefono..
Ma quando vedeva la gioia nei miei occhi stanchi passava tutto e così è stato per una vita finchè ,con mio grande dolore mi ha lasciato ed io ogni volta che arrivo su di una vetta ,alzo la mano verso il cielo come a salutarla..
Con mia moglie Paola ho risolto in un altro modo,ho coinvolto anche lei che,pochi ci credono ma è così,non vuole più andare al mare..non la porto in tutte le mie salite perchè qualcuna è oltre il suo limite ,però insieme ai mie figli condivide ,i miei tormenti della preparazione e le mie gioie nei ritorni...Secondo me se una è malato di montagna,non smetterà mai ,anzi ,è così felice di questa passione che cerca di coinvolgere più gente possibile..provare per credere,.e chiedere ai miei prigionieri dei sogni ,come sono le nostre salite e vi sarà risposto ,con occhi luccicanti ,uniche e indimenticabili e magari più avanti vi spiegherò il perchè...AUGURI A TUTTI DI FELICI FESTE...
EMILIANO

giovedì 23 dicembre 2010

L'AMORE E' ???

tutti ne parlano e spesso a sproposito, si favoleggia anche a costo di ingannare la gente e si racconta che è la forza che fa andare avanti il mondo,
ma che cos'è questo amore di cui tanto si parla e che ci viene augurato fin da piccoli??
Se mi figlia mi chiedesse dell'amore fra me e la sua mamma ,cosa potrei dirle
per farle capire il senso e la bellezza di una vita a due che giorno dopo giorno sa dare ancora molta felicità?
Dovrei spiegarle che l'amore non è quasi mai quello che le fanno vedere,fatto di carezze e attenzioni ,in case bellissime e con persone felici sempre al massimo..
Certo,l'amore sa dare la felicità,ma è fatto soprattutto di pazienza ,di condivisione ,e di tenera considerazione che il tempo passa per tutti ,ma quello che si trova è uguale a quello che c'era una volta...non si farà più l'amore intensamente e continuamente come ai primi tempi,però lo stare insieme intimamente diventa occasione per donare all'altro quello che manca e prendere ,nella sua sincerità ,quello che manca a me..è dirsi di si ogni giorno ,continuamente ,anche se il mio si corrisponde ,qualche volta dire di no al mio egoismo e alla mia pretesa di essere superiore..è sorridere all'apparizione di qualche piccolo segno del tempo che passa inesorabile e il far notare che anche con me il tempo è tiranno
è guardare insieme verso la meta che ,tanti anni fa ci siamo prefissati,senza fare a caso alle volte che magari per qualche istante uno di noi si era perso ed è riuscito a rientrare grazie all'aiuto dell'altro..è come salire una montagna,una fatica lunga e difficile,ma con sprazzi veri di felicità e quando si è in cima tutto diventa un piacevole ricordo che spinge ogni volta a ricominciare..
EMILIANO

martedì 21 dicembre 2010

A STEFANIA UN'AMICA CHE MI MANCA

Io non ti conosco, ma molto spesso riesco
ad immaginarti seduta davanti al mare.
E ti vedo seguire l’azzurro del cielo
e il blu cobalto del mare che si inseguono
fino a baciarsi alla soglia dell’infinito.
Credo che guardando l’acqua, tu non possa non pensare
alla tua vita che, se qualche volta è stata tranquilla
e assolutamente piatta, come quando c’è bonaccia …
spesso sarà stata burrascosa e agitata
come le onde quando c’è tempesta.
Chissà quante volte ti è capitato,
nella meravigliosa avventura che è la vita,
di dover lottare contro gli elementi
che ti volevano buttare sotto.
Chissà quante onde giganti
avrai dovuto scavalcare e quanti spruzzi
di schiuma rabbiosa, gettati in faccia con violenza inaudita,
avrai dovuto sputare per riuscire a tenere
la testa a galla e non cedere alla furia
di chi non ti ha mai conosciuto o capito.
Forse il peggio ora è alle tue spalle
e guardando il mare sai che,
anche grazie al coraggio di persone come te,
molti capiranno che ci può essere burrasca o tormenta,
ma se si ha la forza di resistere
e di portare avanti quello in cui si crede
il mare, come la vita, ci restituisce sempre
la calma e la pace del cuore …..

EMILIANO

domenica 19 dicembre 2010

L' AMICIZIA..

L'amicizia è una delle cose più belle che la vita ,nel suo lento e a volte noioso progredire, ci sa donare...è un pò come in amore ,tu lo cerchi in lungo e in largo ,prendi gioie delusioni,però quando ti capita e capisci che è quello giusto ,tutto il resto passa in secondo piano e tu vivi solo per questi sentimenti e cerchi di vivere il più possibile insieme a chi ha saputo farteli provare..
Non ci vuole eroismo per essere amici,ma solo la pazienza di ascoltare ,cercare di capire e mai giudicare sulle scelte che io faccio ,semmai cercare di aiutarmi ad essere sempre più coerente nel viverle...Io non dimenticherò mai chi si è fatto centinaia di chilometri solo per poter salire montagne con uno sconosciuto che si conosceva solo tramite il web e soprattutto la fiducia di calzare gli scarponi insieme a lui e di condividere qualche suo sogno..
Ricorderò sempre le persone che alla morte di mia madre,davanti al mio lancinante e lacerante dolore per la sua improvvisa scomparsa,non si sono accontentati di una breve visita ,ma sono venuti direttamente a casa mia per offrirmi una spalla per piangere..
E la gioia sincera che ho visto negli occhi di chi mi vuole bene quando mi sono sposato?? E' facile essere solidali quando soffri ,ma quando sei felice qualcuno ha un pò di invidia ,oppure teme di perderti e ti taglia fuori..Io comunque ringrazio chi mi sta vicino perchè non ha preteso di cambiarmi,ma mi ha accettato così come sono e non ha mai cercato di togliermi la passione veramente esagerata per le mie montagne,anzi cerca di condividerla..Non conta avere tanti amici ,ma i pochi che si hanno che siano speciali e io di questo ringrazio sempre il cielo per la fortuna che ho avuto..AMORE, BUONO AMICI E MONTAGNE..dalla vita penso di avere avuto tutto,magari lottando,ma restando alla fine felice...
EMILIANO

venerdì 17 dicembre 2010

IL RESEGONE

Piani d’Erna – Monte Resegone - (12 Ottobre 2008)
Penso che più di una volta, a tutti noi, sia capitato di compiere azioni che, pur nella loro
mancanza di logicità, ci sanno dare delle soddisfazioni che forse non ricordiamo più di aver
provato.
Sto salendo con molti amici e amiche sulle erte creste finali del Resegone e questo pensiero
mi assilla fin dalla partenza.
Che senso ha fare una fatica così immane tanto da sentire il cuore batterti nel cervello, i
polmoni annaspare in cerca d’aria, le gambe spezzate in quattro dalla fatica, per poi
scendere.
Come un moderno sisifo spingo su questo ripido ghiaione il mio ego smisurato per poi
ritornare a valle con un senso di vuoto che un altro sogno realizzato mi ha creato.
Eppur ci deve essere qualcosa di più comodo al mondo che salir montagne per sentirsi
qualcuno? O no?
Pensieri da salita bella e faticosa.
Alla fine quando si arriva in cima e l’orizzonte si apre completamente, dal fondo del cuore
sgorga prima flebile, poi ruggente, un inno alla vita, che qualche volta riesco a vivere fino in
fondo nella sua versione forse più dura ma anche più vera.
Sempre nel quotidiano c’è la fatica del salire, se non si vuole stare al mondo come dei
parassiti.
In un mondo fatto di agi e comodità, già sentirsi la montagna dentro e cercare di trasportarla
con i suoi sacrifici nel quotidiano, è segno di vitalità e voglia di vivere (e non di vegetare).
P.S. Superfluo rilevare che, se per me la molla è la montagna, mi auguro che ognuno abbia
le sue motivazioni per vivere e sognare sempre di più: montagna, mare, sport, arte, scienza,
l’importante è trovare dentro di noi un angolo dove splende sempre il sole su una esistenza
che spesso ci disegnano opaca e plumbea.
Non vi dico cosa ho visto dalla cima. Che sfilata di vette scintillanti, di sogni da realizzare o
magari già realizzati, perché solo chi prova a metter piede dove tutte le linee si uniscono,
capisce quello che si prova davanti a certi incanti.
La soddisfazione più grande è sentire dopo la discesa una amica, alla quale indichi la vetta
appena salita, dire: impossibile! Eppure stamani eravamo su insieme.

mercoledì 15 dicembre 2010

I “PRIGIONIERI DEI SOGNI” ALLA CONQUISTA DELLE TORRI DEL VAJOLET
Domenica 6 Luglio il gruppo “Prigionieri dei Sogni”, con alcuni amici (15 persone in tutto)
ha realizzato un sogno che da tempo frullava nei loro pensieri: raggiungere le mitiche
TORRI DEL VAJOLET e il Rifugio SANTNER (Dolomiti – gruppo del Catinaccio) attraverso la
Gola di Garti.
Partenza al canto del gallo (ore 5.00) verso la Val di Fassa, arrivo 8.30 a Pera di Fassa
presso il parcheggio da cui partono le navette, che in 15 minuti ci portano al Rifugio
GARDECCIA (1949m).
Da qui, zaino in spalla e tanta voglia di camminare, partiamo per la nostra escursione…
Dopo circa 40 minuti (mentre il cartello prevede l’arrivo in un’ora …), percorrendo una
strada sterrata con una “tosta” salita, raggiungiamo i rifugi PREUSS e VAJOLET (2243m).
Prima sosta per “tirare il fiato”, guardare il cielo che non promette bene, ma ci rassicurano
che vale la pena tentare. Rafforziamo le nostre energie con qualche barretta di cioccolato
e tutti in fila riprendiamo.
Dal rifugio Vajolet il sentiero si inerpica tra piccole roccette e i passaggi più impegnativi
sono attrezzati con una corda di ferro (i “Prigionieri dei Sogni” si sono trasformati in
abilissimi scalatori …). Logicamente i più allenati sono partiti come “saette”, infatti il nostro
fotografo (Roby) era pronto, con la videocamera, ad immortalare i più lenti nell’ultimo
tratto (tutto in salita), prima di tagliare il traguardo.
Dopo tanta fatica la salita viene ampiamente ripagata con un panorama mozzafiato: il
Rifugio RE ALBERTO I (2620m) con un piccolo laghetto e le TORRI DEL VAJOLET, che si
possono toccare con un dito, e che dominano la conca del Garti circondata dalla croda di
Re Laurino e dalla parete nord del Catinaccio (qualcuno l’ha definito “PARADISO”!!!).
Siamo talmente soddisfatti che non sentiamo la fatica e qualcuno azzarda pure una corsa
(non ci crederete, ma è stato il vecchietto del gruppo – Nino – ad intraprendere una
corsetta … aveva ancora energie !!!), e decidiamo di proseguire per l’ultimo Rifugio, il
SANTNER (2741m). Foto di rito vicino alla croce e torniamo, con le facce stravolte ma
soddisfatti, al rifugio Re Alberto I per il pranzo: un gruppo all’interno, al caldo della
“STUBE”, altri fuori (temperatura 8°) con gli occhi rivolti verso le pareti delle Torri per
seguire una cordata di scalatori che stanno raggiungendo la cima.
Entriamo per un caldo caffè e la GUIDA (EMILIANO) scrive una frase sul quaderno dei
ricordi: “SOLO CHI HA SAPUTO METTERSI IN GIOCO E SALIRE FINO A QUESTO
PARADISO, PUÒ CAPIRE CHE LA VITA È UN CONTINUO STUPIRSI DELLA BELLEZZA DEL
CREATO” …cosa aggiungere ??? Queste poche righe esprimono l’esperienza che i
“Prigionieri dei Sogni” hanno vissuto durante questa magnifica giornata!!!
È l’ora del ritorno; ci sorprende anche qualche chicco di grandine, ma non ci scoraggiamo
e iniziamo la discesa. CALA IL SILENZIO, bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi,
si sente solo lo scricchiolio dei sassi sotto i nostri scarponi …
Dopo circa un’ora di discesa, eccoci ritornati al Rifugio Vajolet … qualcuno decide di
sostare per fare riposare le gambe; qualcun altro ha ancora la forza per bere un bel
boccale di birra !!!
Sosta terminata e tutti pronti per affrontare l’ultima discesa… Il tempo è sempre stato
(fortunatamente) dalla nostra parte, ma a 10 minuti dal Rifugio Gardeccia (dove ci
aspettava la navetta per il ritorno) ha deciso di farci uno scherzo, obbligandoci ad aprire
gli ombrelli…
E per finire in bellezza la giornata, mentre siamo tutti in macchina per il ritorno a casa, ci
sorprende un violentissimo temporale …
MA IL NOSTRO SOGNO ORAMAI SI È REALIZZATO !!!
CHIARA

lunedì 13 dicembre 2010

A CHI SOFFRE

anche stamattina ho aperto gli occhi..
la notte è stata tranquilla e i dolori mi hanno concesso un pò di respiro,ma so,che prestissimo torneranno e come al solito metteranno a dura prova la mia voglia di vivere..
E' inutile che i medici ti dicano che sei gravemente ammalato,lo capisci da solo,quando il male ti spezza in due ,le cure ,interminabili ,dolorose e in molti casi quasi mai efficaci ,le senti in prima persona inutili e forse anche dannose..
Ci vorrebbe un pulsante da schiacciare e spegnere tutto quando si capisce che nonostante la tua lotta ,il male prima o poi vincerà..quanti ne sono rimasti di quelli che facevano la cura con me?? e quante volte mi sono detto ..Il prossimo sono io..?? E quando incontri le persone ,capisci dal loro sguardo che per te ormai non c'è speranza,qualcuno finge di non vederti ,ma molti altri sembrano cercare sulla mia faccia l'avanzamento del male e spesso non riescono a dissimulare la pietà verso di me..è in questi sguardi di compassione che vedi la tua fine..Ma io penso che nella vita non si debba compatire ,ma più amorevolmente condividere così da aiutare quelli come me a portare questo carico pesante e dolorosissimo..
Adesso che un'altro giorno di vita mi è stato dato in dono,la mia unica speranza è che il dolore mi faccia un pò riposare e che abbia un pò di pietà per me..finchè finalmente questo male non avrà più niente da mangiare e io possa ,con sollievo ,togliere il disturbo ed andarmene dove,sono sicuro,no esisterà più nè dolore nè fame nè sete ,ma solo amore che spero essermi meritato con questa lunga agonia..

sabato 11 dicembre 2010

anche il banale cielo,senza nuvole ,di questi giorni invernali ,ha il suo particolare fascino e qualche volta ,per me che mi accontento , dona sensazioni simili ai miei cieli ammirati nelle mie salite in montagna..
Le stelle così grandi e splendenti ,visto che la luna è alla sua ultima falce,sembrano tanti occhi ,spalancati sul mondo per accudirlo e amarlo..
A guardare questa meraviglia della natura ,l'animo si eleva leggero e con la fantasia mi piace tornare a tutte le gioie e le soddisfazioni che il mio salire montagne mi ha saputo dare...Con un pizzico di malinconia ,il mio ricordo corre all'altopiano di Siusi ,ammantato di neve ,con la scogliera corallina del sassolungo a fare da palcoscenico alla meraviglia della natura..Ripenso all'arrivo in cima al Palon De Resy in val d'Aosta con il pianto che mi è sgorgato improvvisamente quando dall'altra parte ho visto il maestoso ghiacciaio tempestato di minuscoli laghetti color smeraldo..E non dimentico cima Cadine aerea cresta sospesa su un vertiginoso precipizio,con le sue gole selvagge e i suoi ripidi ghiaioni..Ma la cosa che più mi ricordo con piacere ,è la presenza ,in questi sogni realizzati di ottimi amici che mi fanno ,veramente sentire al proprio posto su qualsiasi montagna salga..Forse non li merito ma questi amici ,nei momenti bui ,li ricordo ad uno ad uno e riprendo forza per continuare nel difficile ma alla fine bellissimo cammino della vita..
EMILIANO

giovedì 9 dicembre 2010

questa foto è del 08 12 1980 e mi ritrae sulla vetta della grignetta,dopo aver salito il canalone porta..è un ricordo particolare perchè quel giorno hanno ucciso Lennon..


AMMIRAZIONE SENTIMENTALE
sono ore che me ne sto qui,da solo e con questo vento freddo,seduto su questo sasso a guardare la montagna qui davanti.....Si potrebbe pensare che mi sia addormentato ,ma non è così,sto solo ammirando la perfezione delle forme,l'arditezza delle linee e la bellezza di tutto l'insieme che ho scelto per ,ancora una volta ,ammirare la natura e certi scenari che solo in montagna è possibile vedere...Il silenzio è quasi assoluto ,solo il vento ,come il respiro della montagna ,fa sentire i suoi sibili e gioca con le rocce alzando a volte caratteristici mulinelli..insieme al battito del mio cuore ,crea la sinfonia che allieta questo mio ammirato guardare..
Perchè amo la montagna? Perchè è bella ? banale,Perchè realizza i mie ideali ? non è proprio così..Forse amo la montagna perchè in lei ho imparato ad amare me stesso e ad accettarmi per quello che sono..o forse perchè con gli amici che hanno condiviso questa passione il legame è più forte e resiste ad ogni bufera e gelosia...?? Io la amo ,o penso do amarla ,soprattutto perchè mi ha fatto capire che c'è un mondo diverso da quello che hanno disegnato per me ,un mondo dove ,a torto o a ragione non lo so ,mi trovo a mio agio e dove spero di poter restare più a lungo possibile..Finchè avrò forza per salire ,le cime saranno il mio paradiso,ma non per scappare dal mondo ,ma per capirlo meglio e viverci con più consapevolezza e intensità...
EMILIANO

mercoledì 8 dicembre 2010

oggi ,per la prima volta ,mia moglie,causa perdita del lavoro,assiste i miei figli,nei preparativi dell'albero e del presepe...
E' vero che con uno stipendio in meno si fa molta fatica,se prima si arrivava alla terza settimana ,adesso è già dura la seconda,però,forse certe cose ti fanno capire i valori primari della tua vita..è vero ,i regali che vorrei ,li posso solo sognare,ma la tranquillità e l'affetto di questi giorni in cui tutti almeno una volta nel corso della giornata,ci troviamo a tavola insieme sono impagabili..
Non mi posso permettere la settimana bianca,ma dalla primavera fino in autunno ,armato solo dei miei scarponi,con la mia voglia di salire e coi miei fidatissimi amici,qualche soddisfazione me la posso togliere a spese quasi zero...Ciò non toglie che il problema del lavoro,specialmente quello femminile sia molto serio,ma la società ormai ha creato standart di vita che sono difficili da realizzare sperando anche di essere felici...Non lo so ,a me basta la mia settimana di vacanza a Pozza ,in settembre che costa meno,la tranquillità dell'amore che ci lega e poche altre cose che ho in abbondanza..SONO SFIGATO??
EMILIANO

lunedì 6 dicembre 2010

LA SEDIA VUOTA

Caro Gesù bambino,tra poco arriverai nelle nostre case e spero nei nostri cuori ,per portare la pace e la felicità della tua presenza..
Sai che ultimamente io e te non ci parliamo molto,vuoi per la mia testardaggine ,vuoi per la mia pigrizia oppure per qualche tuo amico che non ha capito il tuo messaggio,però ti assicuro che il mio amore per te non è calato mai..
Sai che quando ti vedo con le braccine e le manine aperte ,mi viene in mente che anche sulla croce sei così ,con braccia e mani aperte e allargate come ad abbracciare ogni uomo,anche il più lontano e solo,quindi mi consolo..
Tu che sei venuto tra di noi come un dono ,facci capire che nella vita l'importante è donarsi agli altri ,con le proprie debolezze ,ma soprattutto con le capacità proprie di ognuno che arricchiscono sempre gli altri..anche se non sembra..
C'è una cosa che vorrei dirti e te la dico col cuore..quando arriverai ,tutti festeggeremo,ci troveremo in famiglia con gioia e passeremo qualche ora di felicità insieme...ma ti dirò, quando a natale mi trovo a festeggiare ,il mio pensiero va spesso a chi ,per i casi dolorosi della vita,intorno ad una tavola ,bella ,imbandita e pronta alla festa ,si trova a guardare continuamente una sedia vuota...una sedia ,dove i natali prima ,c'era seduta una mamma o un papà ,un figlio o un nonno o qualsiasi persona che si è amato , la cui assenza ,però in queste occasioni ,dà un dolore continuo e lacerante..qualche volta penso che per queste persone sarebbe meglio togliere il natale..
Ecco ,questo ti voglio chiedere,con la tua presenza ,stai più vicino alle persone sole o a quelle che soffrono e se puoi ,regala a chi ne ha più bisogno ,la forza e la gioia della tua fede,che se vissuta ci fa capire che chi se ne è andato ,ci sta solo aspettando da un'altra parte...
EMILIANO

sabato 4 dicembre 2010

AI FUTURI MAGGIORENNI...vai Seba..

lo so che ti senti euforico e aspetti con ansia il tuo prossimo compleanno,ma non posso negare di provare ,insieme alla gioia per te,un pò di apprensione..
Mi sembra ieri quando aiutavo la mamma a cambiarti il pannolino e vedendoti sdraiato facevo progetti sulla tua vita..
Mi ricordo quando al mare ,ti facevo le formine e tu le schiacciavi subito con i tuoi piedini e ridevi di gusto..
E la tua prima cima ,un 3000, a 5 anni ,in groppa ad un papà stremato dalla fatica ,ma contento della tua contagiosa allegria..
Adesso mi guardi in testa e sogni la macchina e so già che se prima chiudevo la porta ,la sera con tutti in casa,verranno giorni in cui ansioso guarderò l'orologio aspettando il tuo ritorno..Anche con le ragazze ,cominci a capire che la loro differenza,che prima ti infastidiva ,ora ti piace e ti fa capire che sono la metà mancante della nostra vita..Ricordati solo ,di non far soffrire nessuno per la tua voglia di amore e che amare non vuol dire ricevere ,e neanche tanto dare,ma soprattutto condividere un cammino ,ora veloci,ora lenti ,ma sempre insieme e per mano per aiutarsi a vicenda..un pò come adesso facciamo io e te in montagna,solo che ora o fra poco ,sarai tu a portarmi in groppa...Con gli auguri per questa tappa del tuo cammino della vita ,ti voglio confessare una cosa, nelle sere ,prima di addormentarmi,chiedo al Signore ,nella sua bontà,di chiamare me prima di voi ,perchè voi e la mamma mi avete amato e dato tanta felicità ,che mi sento appagato e pronto ad aspettarvi e ad amarvi da lassù ,fino a quando il destino non vorrà farci ritrovare e stare insieme per sempre...Grazie perchè sei stato il figlio che ho sempre sognato...e se in un futuro mi penserai ,parti dalla gioia che mi hai saputo regalare..
EMILIANO

venerdì 3 dicembre 2010

il sogno di Icaro..e L' INCUBO DI DEDALO

Ovvero… è bello sognare ma…
Sempre la triste leggenda del primo volo ci indica in Icaro lo
pseudosognatore che sale così in alto, che il suo ardire lo farà morire, e
mette in secondo piano, forse la figura che in questo momento più mi
avvicina, cioè Dedalo, il padre del ragazzo.
Quest’uomo, oltre ad aver contribuito a costruire il palazzo del Minotauro,
ha anche ideato il sistema per fuggire, costruendo le ali che poi gli
avrebbero rapito il proprio figlio con la loro sensazione di libertà.
È questa la mia preoccupazione. Spesso il sogno di Icaro può diventare per
me l’incubo di Dedalo. Un padre, appassionato fino al midollo di montagna
che da giovane ha praticato l’alpinismo, cerca inconsciamente (ma spesso
per continuare a vivere l’avventura) di trasmettere ai propri figli questa
passione … e fin qui niente di male, sennonché qualche volta i figli (anzi
quasi sempre), diventati grandi, se la malattia è stata trasmessa, superano
il proprio padre che, visti i tempi superveloci della tecnica alpinistica, non
può non essere sorpassato.
E i padri, che magari da giovani hanno fatto discrete salite rischiando
qualche volta di farsi male (ho fatto anch’io le mie cazzate in parete, ma è
andata bene!!!) si preoccupano molto, dimenticando i loro trascorsi.
Di primo acchito mi sorge spontanea una domanda: non ci sarà un po’
d’invidia perché i nostri figli, a differenza nostra, realizzano più sogni?
Avere dei figli è stata per me la gioia più grande e mi ricordo
perfettamente, a distanza di anni, le sensazioni provate, le lacrime di gioia
versate, i sogni e le aspettative immaginate.
Se avere un figlio è la gioia più grande, spero di non provare mai quello che
è il dolore corrispondente, cioè perderlo. Faccio fatica a vedere un Dio che
ama così tanto l’uomo, da dargli dolori così atroci.
La vita è un dono, ma penso che chiunque, piuttosto di perdere le persone
più amate, si metterebbe al loro posto. Alla fine poi c’è la fede, e speriamo
che chi ne ha bisogno, ne abbia abbastanza quando serve.
Però anche questo a ben guardare è un discorso un po’ egoistico perché è
vero che qualche volta la montagna è pericolosa, ma è anche vero che non
possiamo mettere, con il pretesto che abbiamo dato loro la vita, i nostri
figli sotto una campana.
L’esistenza è preziosa, ma occorre anche avere delle aspirazioni, perché
altrimenti la monotonia del vivere quotidiano senza mai un’emozione e
senza delle proprie scelte, che comportino anche lo sbagliare, porterebbe i
nostri figli a non vivere.
Vivere è anche seguire le proprie emozioni ed aspirazioni. Vivere è anche
poter sognare di non porsi troppi limiti nelle cose in cui si crede.
Ma sopra ogni cosa, vivere è la capacità di scegliere con la propria testa che
tipo di esistenza ci è più congeniale e di conseguenza adeguarsi ogni giorno,
sicuri che andare dove ci porta il cuore può essere rischioso, ma può dare
anche un senso a tutto.
E noi papà preoccupati, se amiamo i nostri figli, dobbiamo farli scegliere e
anche se costa, nelle notti insonni e nelle occhiate preoccupate al cielo per
controllare il clima, dobbiamo essere sempre loro vicini e orgogliosi di loro.
Camminare da soli è difficile, ma quando si riesce non c’è paragone, e di
sicuro con questi presupposti, le raccomandazioni che avremo fatto loro
saranno più seguite.

mercoledì 1 dicembre 2010

IL SOGNO DI ICARO

La leggenda narra che Dedalo e suo figlio Icaro fuggirono dal palazzo del
Minotauro costruendosi delle ali con la cera, ma durante il volo sul mare
Icaro, stregato da quello che vedeva, volò sempre più in alto verso il sole
che, con il suo calore, gli sciolse le ali e lo fece precipitare e morire tra le
onde.
Mi capita spesso di pensare a questa scena e la cosa che più mi colpisce, a
parte la fine tragica del figlio di Dedalo, è il desiderio del ragazzo di salire,
di sfidare l’ignoto, fino alle estreme conseguenze.
Certo, qualche volta il sognare, il porsi nella vita dei risultati che vanno al
di là del semplice vivere quotidiano, può sembrare ai più (a chi si sa solo
accontentare di ciò che può avere) una scelta rischiosa, una perdita di
tempo, o addirittura, in qualche caso, un attentato alla sacralità della vita
che ci viene quasi sempre organizzata in modo che il fare, il produrre siano
al primo posto.
Per me l’alpinismo è un po’ come il sogno di Icaro: salire, sfidare l’ignoto,
fuggire per un attimo da questa vita noiosa e piatta per vedere il mondo e
me stesso in un modo un po’ più profondo e più nitido.
Quando qualcuno muore in montagna, il commento più ricorrente è quello
che se la sono cercata e si liquida la faccenda con una scrollata del capo,
sicuri che a noi certe cose non possono succedere.
A parte il fatto che ognuno di noi nasce con il destino già segnato (nella
storia di Samarcanda, il soldato, scappando dalla morte, le va incontro
quasi a braccia aperte), penso che nessuno affronti la montagna con il
desiderio di morire, ma di vivere in modo più intenso e di portare il proprio
corpo, e soprattutto la propria anima, a livelli di conoscenza che in
situazioni normali non si possono neppure immaginare.
Io non voglio esaltare, come si faceva una volta, chi muore in montagna, o
considerare eroi persone che seguono con molto impegno le loro passioni,
ma mi sforzo di capire e soprattutto non condanno chi ha avuto il coraggio
di spostare un po’ di più verso l’alto e verso il bello i propri limiti, e cerca
di realizzare qualche proprio sogno e non sempre i progetti e le aspettative
che altri hanno su di lui.
In un mondo iperprotettivo e sempre meno disposto a fare sacrifici, un
mondo dove non sempre la fatica paga, ma spesso vince chi è più furbo,
scegliere di giocarsi e qualche volta perdere la propria vita, senza finzioni
né trucchi che tolgono il senso all’avventura, può diventare una scelta
controcorrente, ma foriera di un carattere che può portare nella vita di chi
ci sta vicino, una nuova fiducia nei propri mezzi e una speranza nelle
proprie forze.
Spesso ha più senso, se uno ci crede, sapere anche nuotare controcorrente,
specialmente se stare nella massa pecoraia umilia il nostro io e le nostre
capacità.
Per concludere, è vero che il sogno di Icaro di innalzarsi sul mondo piatto e
noioso può essere rischioso, ma sognare, specialmente se si è giovani, aiuta
a vivere la vita più intensamente e in modo più appagante.


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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa