venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI DI BUON ANNO

domani il sole,nel suo lungo e indispensabile peregrinare,ancora una volta colorerà di luce le nostre vite che a questa luce aspirano ogni momento.
Spazzerà le nebbie mattutine ,darà un tocco di rosato ottimismo ai ghiacciai e giocherà gioiosamente con la spuma del mare,ma ai nostri cuori rinnoverà la voglia di vivere...
E' questo l'augurio che ti faccio,è vero che domani inizia un anno nuovo,ma credo personalmente che sia io che tu ,caro amico,saremo ancora come oggi,cioè nell'anno vecchio...
Quello che conta per me,non sono le date,ma la gioia di vivere che si deve avere nel cuore e che ogni giorno deve sapersi rinnovare ,trovando amore ,nuovi sogni e altre alte aspirazioni..
Se sei convinto che nessuno ,o pochi ,ti amino,comincia tu ad amarti,scoprendo in te ,l'immensa carica di bontà e di amore che hai dentro,poi vedrai che poco a poco ,molti si accorgeranno del tuo grande valore..
Non abdicare ai tuoi sogni,anche se a molti sembrano inutili,a tutti non è dato di sapere cosa si prova a vivere col cuore e non solo a sopravvivere...e vedrai che ogni sogno ,anche non realizzato ma vissuto ,susciterà in molti solo invidia..Ti auguro poi che ogni momento brutto e buio ,in cui sembra che tu non servi a niente,ci sia ,nel tuo cuore ,una luce ,anche piccola,che ti faccia capire che tu e solo tu sei importante,anche magari per una sola persona,ma davvero a questo mondo nessuno è inutile..E per ultimo ti faccio gli ordinari auguri di buon anno,se quello vecchio è da dimenticare ti auguro di farlo e di cambiare in meglio,se invece è stato un anno splendido,di tutto cuore ti auguro di ripeterlo e anzi di fare meglio..AUGURONI A TE E A TUTTI QUELLI CHE HAI VICINO E CHE TI AMANO...
Emiliano

giovedì 30 dicembre 2010

LE MIE SCELTE

Qualche volta mi capita,seduto in riva al mare,mentre guardo il sole ubriacarsi nel suo sfavillio tra le onde,di prendere in mano una manciata di sabbia e di farla scorrere tra le mie dita...
La cosa mi regala gioia perchè è piacevole sentire il veloce e godurioso scorrere della sabbia fine fino a terra e quel poco che resta vederlo portato via da un dispettoso alito di vento..
Ma poi provo a vedere se la mia vita è anche lei come questo innocente gioco,se cioè sa solo darmi queste gioie frivole e passeggere ,anche se piacevoli ,o se invece cerco nel mio annaspare di dare un senso al mio essere al mondo.
Io non amo ,nè ho mai amato la comodità ,anzi in tutte le mie cose ,spesso con una testardaggine al limite del ridicolo ho sempre cercato di scegliere da solo e qualche volta contro tutto e tutti quello che mi avrebbe dato più soddisfazione.
a me non piace nuotare seguendo la corrente ,ma nuotare verso la meta che io e solo io ho scelto..
Chi mi segue in montagna sa che con me non c'è mai niente di scontato,ma sa anche che nonostante la fatica,le debolezze ,la voglia di mollare,quando si arriva dove si è scelto di andare ,la soddisfazione e la gioia sono incomparabili ..
E' QUESTA LA MIA SCELTA,NON IMPORTA CON CHI O COME,QUELLO CHE CONTA E' LA MIA LIBERTA' DI POTER SCEGLIERE E DI SEGUIRE LA MIA STRADA LIBERAMENTE...
Emiliano

mercoledì 29 dicembre 2010

LA VITA E' UNA SCALATA, MA IL PANORAMA E' SPLENDIDO

Sisifo ,aveva sfidato gli Dei e questi lo avevano condannato ad una pena infame..doveva far rotolare continuamente un masso sulla cima di un monte,ma ogni volta che arrivava ,questi ricadeva rotolando a valle e ogni volta riprendeva la fatica e il supplizio di fare sforzi titanici che poi non servivano a nulla..
Qualche volta,quando arrivo in cima ad un sogno e guardo sotto di me molti altri ad arrancare e a sudare,imprecando magari bestemmiando per la fatica,mi viene in mente questo personaggio della mitologia e trovo molte analogie col mio stile di vita..
La salita di una montagna comincia molto prima,quando da un racconto o da una foto cominciano a sorgere la curiosità o la voglia di andare di persona a godere delle meraviglie per ora solo immaginate..poi quando arriva il giorno ,c'è sempre un pò di sacro timore e la paura di non farcela..piano piano si sale e col passare del tempo aumenta la forza e la fiducia ..la fatica si sente sempre meno ,forse perchè narcotizzata dal
richiamo imperioso e sottile della cima..alla fine poso i piedi sul sogno a lungo cullato e la prima sensazione è di sollievo per la fatica finita e per il sogno realizzato..Tempo di regolare il respiro e intorno a corona scopro altre vette ,forse più belle ,forse più alte e la discesa è già un progettare nuovi sogni,nuove salite...E' o non è un supplizio? E' molto dolce però,e in un mondo che vuole io faccia tutto quello che mi è programmato ,continuare a scalare montagne mi aiuta ,perlomeno a sentirmi vivo e anche solo questo vale la fatica e i sacrifici fatti..
EMILIANO


lunedì 27 dicembre 2010

LA NEVE IN AGOSTO

io non ho mai dato retta molto a certe dicerie che affermano che i valligiani non sbagliano mai le previsioni del tempo,perchè molte volte fidarmi dei consigli degli esperti mi ha fregato,però oggi devo ammettere che forse non è poi così falso quello che i valligiani dicono quando pronosticano il tempo..Stavo facendo colazione e il cielo era splendido ,a parte qualche striatura dietro il Larsec e avevo deciso di portare Seba e la mia nuova e cara amica Evelina,in un posto che io ritengo magico e che mi dà sempre immense soddisfazioni ed emozioni particolari..il lago Antermoia,splendido ed originale specchio d'acqua in un lembo di terra che sembra più luna e per questo particolare stupendo da vedere..la Claudia,la signora dell'albergo cima 11 mi dice,guardando il cielo,che qualcuno beccherà la neve,io sorrido e guardo il Sassolungo pensando che con questo sole ,forse in cima a quella stupenda montagna nevicherà ,ma non sul Catinaccio..
Pia illusione,dopo la partenza da Gardeccia col sole ,e anche caldo,la neve ci coglie verso il rif.Principe,con raffiche di vento e nevischio tanto gelate quanto fastidiose..Come al solito io non ho nè guanti nè cuffia e a differenza di Seba ed Eve,da alpinista Esperto,??? rischio di congelare con le mani doloranti e le orecchie che si staccano da freddo..Fortuna vuole che io ,per fare il pirla ,porti nello zaino ,lo sciarpone dell'inter che legato a mò di bandana mi salva almeno la fronte e le orecchie e mi porta ,piano piano,facendo molta attenzione a salire al p.sso Antermoia e a scendere verso il vallone ,che col vento forte sembra ancora più inospitale..e finalmente arriviamo al lago e al rif.dove un buon caffè ci ristora un pò..Finalmente nel pomeriggio torna il sole e cala il vento per cui la discesa per la valle Udai ,fino a Mazzin ,ci regala panorami e scorci sorprendenti...Ringrazio e mi scuso con Eve e mio figlio Seba ,ma la prossima volta Claudia sarà più ascoltata anche da un testone come me...
EMILIANO

sabato 25 dicembre 2010

LA MONTAGNA...MY LIFE

molti pensano che io scherzi o non dica la verità,ma non esagero e non mento quando dico che non ho mai rinunciato alla montagna per una donna...
Sapeste quanti amici (falsi ? ) non hanno mai capito e ripetevano continuamente che una volta sposato avrei rinnegato e dimenticato tutto..
A me non sembra che sia andata così,comunque..C'era solo una donna che avrebbe potuto distogliermi da questa malattia,la mia mamma ,però non l'ha mai fatto,io vedevo la preoccupazione quando tornavo ,perchè magari non chiamavo mai,ma una volta non c'erano i cellulari e non tutti i rifugi disponevano di telefono..
Ma quando vedeva la gioia nei miei occhi stanchi passava tutto e così è stato per una vita finchè ,con mio grande dolore mi ha lasciato ed io ogni volta che arrivo su di una vetta ,alzo la mano verso il cielo come a salutarla..
Con mia moglie Paola ho risolto in un altro modo,ho coinvolto anche lei che,pochi ci credono ma è così,non vuole più andare al mare..non la porto in tutte le mie salite perchè qualcuna è oltre il suo limite ,però insieme ai mie figli condivide ,i miei tormenti della preparazione e le mie gioie nei ritorni...Secondo me se una è malato di montagna,non smetterà mai ,anzi ,è così felice di questa passione che cerca di coinvolgere più gente possibile..provare per credere,.e chiedere ai miei prigionieri dei sogni ,come sono le nostre salite e vi sarà risposto ,con occhi luccicanti ,uniche e indimenticabili e magari più avanti vi spiegherò il perchè...AUGURI A TUTTI DI FELICI FESTE...
EMILIANO

giovedì 23 dicembre 2010

L'AMORE E' ???

tutti ne parlano e spesso a sproposito, si favoleggia anche a costo di ingannare la gente e si racconta che è la forza che fa andare avanti il mondo,
ma che cos'è questo amore di cui tanto si parla e che ci viene augurato fin da piccoli??
Se mi figlia mi chiedesse dell'amore fra me e la sua mamma ,cosa potrei dirle
per farle capire il senso e la bellezza di una vita a due che giorno dopo giorno sa dare ancora molta felicità?
Dovrei spiegarle che l'amore non è quasi mai quello che le fanno vedere,fatto di carezze e attenzioni ,in case bellissime e con persone felici sempre al massimo..
Certo,l'amore sa dare la felicità,ma è fatto soprattutto di pazienza ,di condivisione ,e di tenera considerazione che il tempo passa per tutti ,ma quello che si trova è uguale a quello che c'era una volta...non si farà più l'amore intensamente e continuamente come ai primi tempi,però lo stare insieme intimamente diventa occasione per donare all'altro quello che manca e prendere ,nella sua sincerità ,quello che manca a me..è dirsi di si ogni giorno ,continuamente ,anche se il mio si corrisponde ,qualche volta dire di no al mio egoismo e alla mia pretesa di essere superiore..è sorridere all'apparizione di qualche piccolo segno del tempo che passa inesorabile e il far notare che anche con me il tempo è tiranno
è guardare insieme verso la meta che ,tanti anni fa ci siamo prefissati,senza fare a caso alle volte che magari per qualche istante uno di noi si era perso ed è riuscito a rientrare grazie all'aiuto dell'altro..è come salire una montagna,una fatica lunga e difficile,ma con sprazzi veri di felicità e quando si è in cima tutto diventa un piacevole ricordo che spinge ogni volta a ricominciare..
EMILIANO

martedì 21 dicembre 2010

A STEFANIA UN'AMICA CHE MI MANCA

Io non ti conosco, ma molto spesso riesco
ad immaginarti seduta davanti al mare.
E ti vedo seguire l’azzurro del cielo
e il blu cobalto del mare che si inseguono
fino a baciarsi alla soglia dell’infinito.
Credo che guardando l’acqua, tu non possa non pensare
alla tua vita che, se qualche volta è stata tranquilla
e assolutamente piatta, come quando c’è bonaccia …
spesso sarà stata burrascosa e agitata
come le onde quando c’è tempesta.
Chissà quante volte ti è capitato,
nella meravigliosa avventura che è la vita,
di dover lottare contro gli elementi
che ti volevano buttare sotto.
Chissà quante onde giganti
avrai dovuto scavalcare e quanti spruzzi
di schiuma rabbiosa, gettati in faccia con violenza inaudita,
avrai dovuto sputare per riuscire a tenere
la testa a galla e non cedere alla furia
di chi non ti ha mai conosciuto o capito.
Forse il peggio ora è alle tue spalle
e guardando il mare sai che,
anche grazie al coraggio di persone come te,
molti capiranno che ci può essere burrasca o tormenta,
ma se si ha la forza di resistere
e di portare avanti quello in cui si crede
il mare, come la vita, ci restituisce sempre
la calma e la pace del cuore …..

EMILIANO

domenica 19 dicembre 2010

L' AMICIZIA..

L'amicizia è una delle cose più belle che la vita ,nel suo lento e a volte noioso progredire, ci sa donare...è un pò come in amore ,tu lo cerchi in lungo e in largo ,prendi gioie delusioni,però quando ti capita e capisci che è quello giusto ,tutto il resto passa in secondo piano e tu vivi solo per questi sentimenti e cerchi di vivere il più possibile insieme a chi ha saputo farteli provare..
Non ci vuole eroismo per essere amici,ma solo la pazienza di ascoltare ,cercare di capire e mai giudicare sulle scelte che io faccio ,semmai cercare di aiutarmi ad essere sempre più coerente nel viverle...Io non dimenticherò mai chi si è fatto centinaia di chilometri solo per poter salire montagne con uno sconosciuto che si conosceva solo tramite il web e soprattutto la fiducia di calzare gli scarponi insieme a lui e di condividere qualche suo sogno..
Ricorderò sempre le persone che alla morte di mia madre,davanti al mio lancinante e lacerante dolore per la sua improvvisa scomparsa,non si sono accontentati di una breve visita ,ma sono venuti direttamente a casa mia per offrirmi una spalla per piangere..
E la gioia sincera che ho visto negli occhi di chi mi vuole bene quando mi sono sposato?? E' facile essere solidali quando soffri ,ma quando sei felice qualcuno ha un pò di invidia ,oppure teme di perderti e ti taglia fuori..Io comunque ringrazio chi mi sta vicino perchè non ha preteso di cambiarmi,ma mi ha accettato così come sono e non ha mai cercato di togliermi la passione veramente esagerata per le mie montagne,anzi cerca di condividerla..Non conta avere tanti amici ,ma i pochi che si hanno che siano speciali e io di questo ringrazio sempre il cielo per la fortuna che ho avuto..AMORE, BUONO AMICI E MONTAGNE..dalla vita penso di avere avuto tutto,magari lottando,ma restando alla fine felice...
EMILIANO

venerdì 17 dicembre 2010

IL RESEGONE

Piani d’Erna – Monte Resegone - (12 Ottobre 2008)
Penso che più di una volta, a tutti noi, sia capitato di compiere azioni che, pur nella loro
mancanza di logicità, ci sanno dare delle soddisfazioni che forse non ricordiamo più di aver
provato.
Sto salendo con molti amici e amiche sulle erte creste finali del Resegone e questo pensiero
mi assilla fin dalla partenza.
Che senso ha fare una fatica così immane tanto da sentire il cuore batterti nel cervello, i
polmoni annaspare in cerca d’aria, le gambe spezzate in quattro dalla fatica, per poi
scendere.
Come un moderno sisifo spingo su questo ripido ghiaione il mio ego smisurato per poi
ritornare a valle con un senso di vuoto che un altro sogno realizzato mi ha creato.
Eppur ci deve essere qualcosa di più comodo al mondo che salir montagne per sentirsi
qualcuno? O no?
Pensieri da salita bella e faticosa.
Alla fine quando si arriva in cima e l’orizzonte si apre completamente, dal fondo del cuore
sgorga prima flebile, poi ruggente, un inno alla vita, che qualche volta riesco a vivere fino in
fondo nella sua versione forse più dura ma anche più vera.
Sempre nel quotidiano c’è la fatica del salire, se non si vuole stare al mondo come dei
parassiti.
In un mondo fatto di agi e comodità, già sentirsi la montagna dentro e cercare di trasportarla
con i suoi sacrifici nel quotidiano, è segno di vitalità e voglia di vivere (e non di vegetare).
P.S. Superfluo rilevare che, se per me la molla è la montagna, mi auguro che ognuno abbia
le sue motivazioni per vivere e sognare sempre di più: montagna, mare, sport, arte, scienza,
l’importante è trovare dentro di noi un angolo dove splende sempre il sole su una esistenza
che spesso ci disegnano opaca e plumbea.
Non vi dico cosa ho visto dalla cima. Che sfilata di vette scintillanti, di sogni da realizzare o
magari già realizzati, perché solo chi prova a metter piede dove tutte le linee si uniscono,
capisce quello che si prova davanti a certi incanti.
La soddisfazione più grande è sentire dopo la discesa una amica, alla quale indichi la vetta
appena salita, dire: impossibile! Eppure stamani eravamo su insieme.

mercoledì 15 dicembre 2010

I “PRIGIONIERI DEI SOGNI” ALLA CONQUISTA DELLE TORRI DEL VAJOLET
Domenica 6 Luglio il gruppo “Prigionieri dei Sogni”, con alcuni amici (15 persone in tutto)
ha realizzato un sogno che da tempo frullava nei loro pensieri: raggiungere le mitiche
TORRI DEL VAJOLET e il Rifugio SANTNER (Dolomiti – gruppo del Catinaccio) attraverso la
Gola di Garti.
Partenza al canto del gallo (ore 5.00) verso la Val di Fassa, arrivo 8.30 a Pera di Fassa
presso il parcheggio da cui partono le navette, che in 15 minuti ci portano al Rifugio
GARDECCIA (1949m).
Da qui, zaino in spalla e tanta voglia di camminare, partiamo per la nostra escursione…
Dopo circa 40 minuti (mentre il cartello prevede l’arrivo in un’ora …), percorrendo una
strada sterrata con una “tosta” salita, raggiungiamo i rifugi PREUSS e VAJOLET (2243m).
Prima sosta per “tirare il fiato”, guardare il cielo che non promette bene, ma ci rassicurano
che vale la pena tentare. Rafforziamo le nostre energie con qualche barretta di cioccolato
e tutti in fila riprendiamo.
Dal rifugio Vajolet il sentiero si inerpica tra piccole roccette e i passaggi più impegnativi
sono attrezzati con una corda di ferro (i “Prigionieri dei Sogni” si sono trasformati in
abilissimi scalatori …). Logicamente i più allenati sono partiti come “saette”, infatti il nostro
fotografo (Roby) era pronto, con la videocamera, ad immortalare i più lenti nell’ultimo
tratto (tutto in salita), prima di tagliare il traguardo.
Dopo tanta fatica la salita viene ampiamente ripagata con un panorama mozzafiato: il
Rifugio RE ALBERTO I (2620m) con un piccolo laghetto e le TORRI DEL VAJOLET, che si
possono toccare con un dito, e che dominano la conca del Garti circondata dalla croda di
Re Laurino e dalla parete nord del Catinaccio (qualcuno l’ha definito “PARADISO”!!!).
Siamo talmente soddisfatti che non sentiamo la fatica e qualcuno azzarda pure una corsa
(non ci crederete, ma è stato il vecchietto del gruppo – Nino – ad intraprendere una
corsetta … aveva ancora energie !!!), e decidiamo di proseguire per l’ultimo Rifugio, il
SANTNER (2741m). Foto di rito vicino alla croce e torniamo, con le facce stravolte ma
soddisfatti, al rifugio Re Alberto I per il pranzo: un gruppo all’interno, al caldo della
“STUBE”, altri fuori (temperatura 8°) con gli occhi rivolti verso le pareti delle Torri per
seguire una cordata di scalatori che stanno raggiungendo la cima.
Entriamo per un caldo caffè e la GUIDA (EMILIANO) scrive una frase sul quaderno dei
ricordi: “SOLO CHI HA SAPUTO METTERSI IN GIOCO E SALIRE FINO A QUESTO
PARADISO, PUÒ CAPIRE CHE LA VITA È UN CONTINUO STUPIRSI DELLA BELLEZZA DEL
CREATO” …cosa aggiungere ??? Queste poche righe esprimono l’esperienza che i
“Prigionieri dei Sogni” hanno vissuto durante questa magnifica giornata!!!
È l’ora del ritorno; ci sorprende anche qualche chicco di grandine, ma non ci scoraggiamo
e iniziamo la discesa. CALA IL SILENZIO, bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi,
si sente solo lo scricchiolio dei sassi sotto i nostri scarponi …
Dopo circa un’ora di discesa, eccoci ritornati al Rifugio Vajolet … qualcuno decide di
sostare per fare riposare le gambe; qualcun altro ha ancora la forza per bere un bel
boccale di birra !!!
Sosta terminata e tutti pronti per affrontare l’ultima discesa… Il tempo è sempre stato
(fortunatamente) dalla nostra parte, ma a 10 minuti dal Rifugio Gardeccia (dove ci
aspettava la navetta per il ritorno) ha deciso di farci uno scherzo, obbligandoci ad aprire
gli ombrelli…
E per finire in bellezza la giornata, mentre siamo tutti in macchina per il ritorno a casa, ci
sorprende un violentissimo temporale …
MA IL NOSTRO SOGNO ORAMAI SI È REALIZZATO !!!
CHIARA

lunedì 13 dicembre 2010

A CHI SOFFRE

anche stamattina ho aperto gli occhi..
la notte è stata tranquilla e i dolori mi hanno concesso un pò di respiro,ma so,che prestissimo torneranno e come al solito metteranno a dura prova la mia voglia di vivere..
E' inutile che i medici ti dicano che sei gravemente ammalato,lo capisci da solo,quando il male ti spezza in due ,le cure ,interminabili ,dolorose e in molti casi quasi mai efficaci ,le senti in prima persona inutili e forse anche dannose..
Ci vorrebbe un pulsante da schiacciare e spegnere tutto quando si capisce che nonostante la tua lotta ,il male prima o poi vincerà..quanti ne sono rimasti di quelli che facevano la cura con me?? e quante volte mi sono detto ..Il prossimo sono io..?? E quando incontri le persone ,capisci dal loro sguardo che per te ormai non c'è speranza,qualcuno finge di non vederti ,ma molti altri sembrano cercare sulla mia faccia l'avanzamento del male e spesso non riescono a dissimulare la pietà verso di me..è in questi sguardi di compassione che vedi la tua fine..Ma io penso che nella vita non si debba compatire ,ma più amorevolmente condividere così da aiutare quelli come me a portare questo carico pesante e dolorosissimo..
Adesso che un'altro giorno di vita mi è stato dato in dono,la mia unica speranza è che il dolore mi faccia un pò riposare e che abbia un pò di pietà per me..finchè finalmente questo male non avrà più niente da mangiare e io possa ,con sollievo ,togliere il disturbo ed andarmene dove,sono sicuro,no esisterà più nè dolore nè fame nè sete ,ma solo amore che spero essermi meritato con questa lunga agonia..

sabato 11 dicembre 2010

anche il banale cielo,senza nuvole ,di questi giorni invernali ,ha il suo particolare fascino e qualche volta ,per me che mi accontento , dona sensazioni simili ai miei cieli ammirati nelle mie salite in montagna..
Le stelle così grandi e splendenti ,visto che la luna è alla sua ultima falce,sembrano tanti occhi ,spalancati sul mondo per accudirlo e amarlo..
A guardare questa meraviglia della natura ,l'animo si eleva leggero e con la fantasia mi piace tornare a tutte le gioie e le soddisfazioni che il mio salire montagne mi ha saputo dare...Con un pizzico di malinconia ,il mio ricordo corre all'altopiano di Siusi ,ammantato di neve ,con la scogliera corallina del sassolungo a fare da palcoscenico alla meraviglia della natura..Ripenso all'arrivo in cima al Palon De Resy in val d'Aosta con il pianto che mi è sgorgato improvvisamente quando dall'altra parte ho visto il maestoso ghiacciaio tempestato di minuscoli laghetti color smeraldo..E non dimentico cima Cadine aerea cresta sospesa su un vertiginoso precipizio,con le sue gole selvagge e i suoi ripidi ghiaioni..Ma la cosa che più mi ricordo con piacere ,è la presenza ,in questi sogni realizzati di ottimi amici che mi fanno ,veramente sentire al proprio posto su qualsiasi montagna salga..Forse non li merito ma questi amici ,nei momenti bui ,li ricordo ad uno ad uno e riprendo forza per continuare nel difficile ma alla fine bellissimo cammino della vita..
EMILIANO

giovedì 9 dicembre 2010

questa foto è del 08 12 1980 e mi ritrae sulla vetta della grignetta,dopo aver salito il canalone porta..è un ricordo particolare perchè quel giorno hanno ucciso Lennon..


AMMIRAZIONE SENTIMENTALE
sono ore che me ne sto qui,da solo e con questo vento freddo,seduto su questo sasso a guardare la montagna qui davanti.....Si potrebbe pensare che mi sia addormentato ,ma non è così,sto solo ammirando la perfezione delle forme,l'arditezza delle linee e la bellezza di tutto l'insieme che ho scelto per ,ancora una volta ,ammirare la natura e certi scenari che solo in montagna è possibile vedere...Il silenzio è quasi assoluto ,solo il vento ,come il respiro della montagna ,fa sentire i suoi sibili e gioca con le rocce alzando a volte caratteristici mulinelli..insieme al battito del mio cuore ,crea la sinfonia che allieta questo mio ammirato guardare..
Perchè amo la montagna? Perchè è bella ? banale,Perchè realizza i mie ideali ? non è proprio così..Forse amo la montagna perchè in lei ho imparato ad amare me stesso e ad accettarmi per quello che sono..o forse perchè con gli amici che hanno condiviso questa passione il legame è più forte e resiste ad ogni bufera e gelosia...?? Io la amo ,o penso do amarla ,soprattutto perchè mi ha fatto capire che c'è un mondo diverso da quello che hanno disegnato per me ,un mondo dove ,a torto o a ragione non lo so ,mi trovo a mio agio e dove spero di poter restare più a lungo possibile..Finchè avrò forza per salire ,le cime saranno il mio paradiso,ma non per scappare dal mondo ,ma per capirlo meglio e viverci con più consapevolezza e intensità...
EMILIANO

mercoledì 8 dicembre 2010

oggi ,per la prima volta ,mia moglie,causa perdita del lavoro,assiste i miei figli,nei preparativi dell'albero e del presepe...
E' vero che con uno stipendio in meno si fa molta fatica,se prima si arrivava alla terza settimana ,adesso è già dura la seconda,però,forse certe cose ti fanno capire i valori primari della tua vita..è vero ,i regali che vorrei ,li posso solo sognare,ma la tranquillità e l'affetto di questi giorni in cui tutti almeno una volta nel corso della giornata,ci troviamo a tavola insieme sono impagabili..
Non mi posso permettere la settimana bianca,ma dalla primavera fino in autunno ,armato solo dei miei scarponi,con la mia voglia di salire e coi miei fidatissimi amici,qualche soddisfazione me la posso togliere a spese quasi zero...Ciò non toglie che il problema del lavoro,specialmente quello femminile sia molto serio,ma la società ormai ha creato standart di vita che sono difficili da realizzare sperando anche di essere felici...Non lo so ,a me basta la mia settimana di vacanza a Pozza ,in settembre che costa meno,la tranquillità dell'amore che ci lega e poche altre cose che ho in abbondanza..SONO SFIGATO??
EMILIANO

lunedì 6 dicembre 2010

LA SEDIA VUOTA

Caro Gesù bambino,tra poco arriverai nelle nostre case e spero nei nostri cuori ,per portare la pace e la felicità della tua presenza..
Sai che ultimamente io e te non ci parliamo molto,vuoi per la mia testardaggine ,vuoi per la mia pigrizia oppure per qualche tuo amico che non ha capito il tuo messaggio,però ti assicuro che il mio amore per te non è calato mai..
Sai che quando ti vedo con le braccine e le manine aperte ,mi viene in mente che anche sulla croce sei così ,con braccia e mani aperte e allargate come ad abbracciare ogni uomo,anche il più lontano e solo,quindi mi consolo..
Tu che sei venuto tra di noi come un dono ,facci capire che nella vita l'importante è donarsi agli altri ,con le proprie debolezze ,ma soprattutto con le capacità proprie di ognuno che arricchiscono sempre gli altri..anche se non sembra..
C'è una cosa che vorrei dirti e te la dico col cuore..quando arriverai ,tutti festeggeremo,ci troveremo in famiglia con gioia e passeremo qualche ora di felicità insieme...ma ti dirò, quando a natale mi trovo a festeggiare ,il mio pensiero va spesso a chi ,per i casi dolorosi della vita,intorno ad una tavola ,bella ,imbandita e pronta alla festa ,si trova a guardare continuamente una sedia vuota...una sedia ,dove i natali prima ,c'era seduta una mamma o un papà ,un figlio o un nonno o qualsiasi persona che si è amato , la cui assenza ,però in queste occasioni ,dà un dolore continuo e lacerante..qualche volta penso che per queste persone sarebbe meglio togliere il natale..
Ecco ,questo ti voglio chiedere,con la tua presenza ,stai più vicino alle persone sole o a quelle che soffrono e se puoi ,regala a chi ne ha più bisogno ,la forza e la gioia della tua fede,che se vissuta ci fa capire che chi se ne è andato ,ci sta solo aspettando da un'altra parte...
EMILIANO

sabato 4 dicembre 2010

AI FUTURI MAGGIORENNI...vai Seba..

lo so che ti senti euforico e aspetti con ansia il tuo prossimo compleanno,ma non posso negare di provare ,insieme alla gioia per te,un pò di apprensione..
Mi sembra ieri quando aiutavo la mamma a cambiarti il pannolino e vedendoti sdraiato facevo progetti sulla tua vita..
Mi ricordo quando al mare ,ti facevo le formine e tu le schiacciavi subito con i tuoi piedini e ridevi di gusto..
E la tua prima cima ,un 3000, a 5 anni ,in groppa ad un papà stremato dalla fatica ,ma contento della tua contagiosa allegria..
Adesso mi guardi in testa e sogni la macchina e so già che se prima chiudevo la porta ,la sera con tutti in casa,verranno giorni in cui ansioso guarderò l'orologio aspettando il tuo ritorno..Anche con le ragazze ,cominci a capire che la loro differenza,che prima ti infastidiva ,ora ti piace e ti fa capire che sono la metà mancante della nostra vita..Ricordati solo ,di non far soffrire nessuno per la tua voglia di amore e che amare non vuol dire ricevere ,e neanche tanto dare,ma soprattutto condividere un cammino ,ora veloci,ora lenti ,ma sempre insieme e per mano per aiutarsi a vicenda..un pò come adesso facciamo io e te in montagna,solo che ora o fra poco ,sarai tu a portarmi in groppa...Con gli auguri per questa tappa del tuo cammino della vita ,ti voglio confessare una cosa, nelle sere ,prima di addormentarmi,chiedo al Signore ,nella sua bontà,di chiamare me prima di voi ,perchè voi e la mamma mi avete amato e dato tanta felicità ,che mi sento appagato e pronto ad aspettarvi e ad amarvi da lassù ,fino a quando il destino non vorrà farci ritrovare e stare insieme per sempre...Grazie perchè sei stato il figlio che ho sempre sognato...e se in un futuro mi penserai ,parti dalla gioia che mi hai saputo regalare..
EMILIANO

venerdì 3 dicembre 2010

il sogno di Icaro..e L' INCUBO DI DEDALO

Ovvero… è bello sognare ma…
Sempre la triste leggenda del primo volo ci indica in Icaro lo
pseudosognatore che sale così in alto, che il suo ardire lo farà morire, e
mette in secondo piano, forse la figura che in questo momento più mi
avvicina, cioè Dedalo, il padre del ragazzo.
Quest’uomo, oltre ad aver contribuito a costruire il palazzo del Minotauro,
ha anche ideato il sistema per fuggire, costruendo le ali che poi gli
avrebbero rapito il proprio figlio con la loro sensazione di libertà.
È questa la mia preoccupazione. Spesso il sogno di Icaro può diventare per
me l’incubo di Dedalo. Un padre, appassionato fino al midollo di montagna
che da giovane ha praticato l’alpinismo, cerca inconsciamente (ma spesso
per continuare a vivere l’avventura) di trasmettere ai propri figli questa
passione … e fin qui niente di male, sennonché qualche volta i figli (anzi
quasi sempre), diventati grandi, se la malattia è stata trasmessa, superano
il proprio padre che, visti i tempi superveloci della tecnica alpinistica, non
può non essere sorpassato.
E i padri, che magari da giovani hanno fatto discrete salite rischiando
qualche volta di farsi male (ho fatto anch’io le mie cazzate in parete, ma è
andata bene!!!) si preoccupano molto, dimenticando i loro trascorsi.
Di primo acchito mi sorge spontanea una domanda: non ci sarà un po’
d’invidia perché i nostri figli, a differenza nostra, realizzano più sogni?
Avere dei figli è stata per me la gioia più grande e mi ricordo
perfettamente, a distanza di anni, le sensazioni provate, le lacrime di gioia
versate, i sogni e le aspettative immaginate.
Se avere un figlio è la gioia più grande, spero di non provare mai quello che
è il dolore corrispondente, cioè perderlo. Faccio fatica a vedere un Dio che
ama così tanto l’uomo, da dargli dolori così atroci.
La vita è un dono, ma penso che chiunque, piuttosto di perdere le persone
più amate, si metterebbe al loro posto. Alla fine poi c’è la fede, e speriamo
che chi ne ha bisogno, ne abbia abbastanza quando serve.
Però anche questo a ben guardare è un discorso un po’ egoistico perché è
vero che qualche volta la montagna è pericolosa, ma è anche vero che non
possiamo mettere, con il pretesto che abbiamo dato loro la vita, i nostri
figli sotto una campana.
L’esistenza è preziosa, ma occorre anche avere delle aspirazioni, perché
altrimenti la monotonia del vivere quotidiano senza mai un’emozione e
senza delle proprie scelte, che comportino anche lo sbagliare, porterebbe i
nostri figli a non vivere.
Vivere è anche seguire le proprie emozioni ed aspirazioni. Vivere è anche
poter sognare di non porsi troppi limiti nelle cose in cui si crede.
Ma sopra ogni cosa, vivere è la capacità di scegliere con la propria testa che
tipo di esistenza ci è più congeniale e di conseguenza adeguarsi ogni giorno,
sicuri che andare dove ci porta il cuore può essere rischioso, ma può dare
anche un senso a tutto.
E noi papà preoccupati, se amiamo i nostri figli, dobbiamo farli scegliere e
anche se costa, nelle notti insonni e nelle occhiate preoccupate al cielo per
controllare il clima, dobbiamo essere sempre loro vicini e orgogliosi di loro.
Camminare da soli è difficile, ma quando si riesce non c’è paragone, e di
sicuro con questi presupposti, le raccomandazioni che avremo fatto loro
saranno più seguite.

mercoledì 1 dicembre 2010

IL SOGNO DI ICARO

La leggenda narra che Dedalo e suo figlio Icaro fuggirono dal palazzo del
Minotauro costruendosi delle ali con la cera, ma durante il volo sul mare
Icaro, stregato da quello che vedeva, volò sempre più in alto verso il sole
che, con il suo calore, gli sciolse le ali e lo fece precipitare e morire tra le
onde.
Mi capita spesso di pensare a questa scena e la cosa che più mi colpisce, a
parte la fine tragica del figlio di Dedalo, è il desiderio del ragazzo di salire,
di sfidare l’ignoto, fino alle estreme conseguenze.
Certo, qualche volta il sognare, il porsi nella vita dei risultati che vanno al
di là del semplice vivere quotidiano, può sembrare ai più (a chi si sa solo
accontentare di ciò che può avere) una scelta rischiosa, una perdita di
tempo, o addirittura, in qualche caso, un attentato alla sacralità della vita
che ci viene quasi sempre organizzata in modo che il fare, il produrre siano
al primo posto.
Per me l’alpinismo è un po’ come il sogno di Icaro: salire, sfidare l’ignoto,
fuggire per un attimo da questa vita noiosa e piatta per vedere il mondo e
me stesso in un modo un po’ più profondo e più nitido.
Quando qualcuno muore in montagna, il commento più ricorrente è quello
che se la sono cercata e si liquida la faccenda con una scrollata del capo,
sicuri che a noi certe cose non possono succedere.
A parte il fatto che ognuno di noi nasce con il destino già segnato (nella
storia di Samarcanda, il soldato, scappando dalla morte, le va incontro
quasi a braccia aperte), penso che nessuno affronti la montagna con il
desiderio di morire, ma di vivere in modo più intenso e di portare il proprio
corpo, e soprattutto la propria anima, a livelli di conoscenza che in
situazioni normali non si possono neppure immaginare.
Io non voglio esaltare, come si faceva una volta, chi muore in montagna, o
considerare eroi persone che seguono con molto impegno le loro passioni,
ma mi sforzo di capire e soprattutto non condanno chi ha avuto il coraggio
di spostare un po’ di più verso l’alto e verso il bello i propri limiti, e cerca
di realizzare qualche proprio sogno e non sempre i progetti e le aspettative
che altri hanno su di lui.
In un mondo iperprotettivo e sempre meno disposto a fare sacrifici, un
mondo dove non sempre la fatica paga, ma spesso vince chi è più furbo,
scegliere di giocarsi e qualche volta perdere la propria vita, senza finzioni
né trucchi che tolgono il senso all’avventura, può diventare una scelta
controcorrente, ma foriera di un carattere che può portare nella vita di chi
ci sta vicino, una nuova fiducia nei propri mezzi e una speranza nelle
proprie forze.
Spesso ha più senso, se uno ci crede, sapere anche nuotare controcorrente,
specialmente se stare nella massa pecoraia umilia il nostro io e le nostre
capacità.
Per concludere, è vero che il sogno di Icaro di innalzarsi sul mondo piatto e
noioso può essere rischioso, ma sognare, specialmente se si è giovani, aiuta
a vivere la vita più intensamente e in modo più appagante.


lunedì 29 novembre 2010

MALINCONIA

è freddo questo vento e con le sue rabbiose raffiche sembra annunciare la prima neve...
Le nuvole bianche e scure si rincorrono verso l'orizzonte e gli uccelli migratori in formazione volano stanchi verso il caldo dell'estate..Fra poco sorgerà la luna ad illuminare il mondo e si accenderanno le stelle per indicare la rotta ai marinai o ai matti che amano sognare guardandole nella loro fredda solitudine...
Quando il buio vincerà sulla luce ,in attesa del nuovo sole,la mia anima, dilaniata dalla fatica del vivere ,che qualche volta è un fardello pesante da portare,mi getterà in faccia ,senza pietà, tutto l'inutile dei miei giorni sempre uguali....Forse sarà per il clima cupo della stagione,oppure per questo freddo che gela l'anima,ma come sono lontani i giorni in cui la vita sorrideva e guardare il cielo voleva dire sorridere al domani radioso e importante...Adesso il buio è pesto e chiudo gli occhi a questo mondo per ritrovarmi nel mio mondo ,dove è tutta gioia e voglia di vivere,sicuro che domani sarà un 'altro giorno e magari un altro umore...
EMILIANO

venerdì 26 novembre 2010

E DOPO LA FAMIGLIA GLI AMICI...e sono circa 30 anni

…di montagna, ma di vita purtroppo qualcuno in più…
La mia vita è cambiata in meglio, è arrivata una bellissima figlia che, con suo fratello, è la mia voglia di restare giovane. Tra l’altro, anche lei ci segue incerta ma contenta, su molti sentieri di montagna (le lamentele come per sua madre sono di rito però senza, non sarebbe neanche bello).
Mi sono fatto molti amici appassionati come me di montagna e così, almeno una volta al mese, con molti di loro, riesco a fare qualcosa di facile ma carino, spesso sulle vicine Orobie o nel Lecchese.
Mia moglie magari non è contenta quando vado troppe volte in montagna, ma ha capito che non si può legare il vento, che la mia passione mi brucia quindi mi manda abbastanza volentieri..
L’avevo capito fin dal primo momento che lo stare con lei mi avrebbe arricchito e che il nostro amore sarebbe stato qualcosa di importante, almeno per noi due e per chi ci conosce bene.
Adesso sto salendo, con una decina di amici, sul monte Arera nelle Orobie (tra l’altro Arena è una montagna palindroma ) e come al solito sui ghiaioni comincio a pensare a questa nuova avventura e a questi amici che mi hanno seguito.
Questi amici, molti dei quali pur vedendoli spesso, ignoravo, li ho invitati a provare per una volta la fantastica sensazione di fare fatica, di sudare, di avere il respiro affannoso per arrivare in un posto dal quale è vero che c’è una magnifica vista, è vero che quel momento ti da molta soddisfazione ma, inevitabilmente, primo o poi, da quel posto bisognerà scendere.
Insomma, tanta fatica per niente…..a parte il fatto che il niente è relativo, chi ha detto che solo fare e guadagnare è utile nella vita? Tanto per divagare, in amore cosa si guadagna?
L’amore è gratuità però è la forza che fa muovere il mondo…..o no?
Al bando il filosofo, finalmente siamo in cima e come con mia moglie e mio figlio al Piz Boè, rivedo negli occhi dei miei amici lo stesso lampo di lucida follia che non li abbandonerà più e molta riconoscenza nei miei confronti per l’esperienza appena vissuta..
Riesco a rivedere nei loro sguardi assetati di infinito, quello che ho provato io in tutti questi anni di montagna, la gioia di riuscire a far emergere da sè stessi forze che non si immaginava neanche di avere.
La bellezza del creato che da qui, il punto dove tutte le linee si incontrano ( R. Messner ) è veramente splendida e dà lode al suo creatore.
La consapevolezza che dopo l’esperienza di questa e altre salite, tra di noi, le cose non saranno più come prima; ci incontreremo ancora normalmente, ognuno avrà la propria vita, ma il legame tra di noi che nella fatica e nel godimento abbiamo accumulato le nostre vite, sarà
sempre più saldo e duraturo, come ama dire uno di noi; “Amici per la vetta, Fratelli per la vita”….
La discesa non ci crea problemi e una bella tavola fumante accoglie le nostre stanche membra.
Secondo me è bella la salita, è bello l’arrivo in cima, ma la cosa più bella è l’elaborazione, magari davanti a del buon vino, dell’esperienza appena vissuta e ricordare insieme le difficoltà, gli stati d’animo e tutto quello che ha fatto di un sogno una splendida realtà vissuta.
E’ in queste occasioni che nascono altri progetti, magari un pochino più difficili, sempre nell’ambito delle nostre possibilità, per cercare di crescere sempre…..
Crescere…..in val d’Aosta ho toccato con mano la bellezza delle montagne, un po’ di anni dopo ho vissuto la passione bruciante per l’arrampicata a livelli allora per me impensabili.
Più tardi, con mia moglie e i miei figli ho provato il gusto della condivisione, avere con le persone che amo quasi gli stessi sogni e le stesse aspirazioni, o perlomeno la loro approvazione.
Adesso sono allo stadio della missione, la montagna mi ha dato così tanto che non può che venirmi naturale farla conoscere e amare, sempre con una certa etica, a più persone possibili.
La montagna mi ha dato tanto, ho vissuto momenti indimenticabili ma ancora oggi, dopo tanti anni, il rumore del vento tra le rocce, il resistere e lo sbocciare di un fiore in ambiente decisamente ostile, l’arrivare su una cima magari da solo, magari sfinito e tante altre sensazioni tipicamente alpinistiche, sanno risvegliare in me l’antica curiosità della misteriosa cima in valle d’Aosta.
Che sia questa la mia eterna condanna ? Che io sia per sempre curioso del bello?
E’ quello che spero e auguro a tutti con tutto il cuore…

mercoledì 24 novembre 2010

E ANCORA 10 ANNI DOPO ,IN MONTAGNA ANCHE LA FAMIGLIA

SPESSO IL DESTINO CI RISERVA CONCLUSIONI INASPETTATE…
Sono passati ancora dieci anni e le mie aspettative di vita sono cambiate. Io sono uguale a prima ma la mia scala dei valori è cambiata. Nel passato, ormai psicologicamente remoto, ciò che contava veramente non erano le ragazze, con tutto quello che implicava la loro compagnia … discoteca, feste, corteggiamenti vari, notti perse a sospirare amori finiti o più spesso mai cominciati… ma le montagne con le loro pareti più o meno ripide, con le loro vie di salita qualche volta facili (ma mai banali, almeno per me che stando sempre attento non ho quasi mai avuto incidenti ) ma anche impegnative e in ogni caso sempre belle e di sicura soddisfazione.
Tutto filava liscio come una corda nel rinvio, finché un giorno non mi capita l’incontro fatale con la persona che, col senno di poi, ha saputo riempire il vuoto che tanto arrampicare non aveva colmato.
Conoscere questa ragazza, frequentarla e poi sposarla è stata una scelta logica e felice, nonostante nei primi anni di matrimonio le montagne le guardassi solo in fotografia.
Guardando queste foto sognavo, poco convinto, nuove avventure con improbabili compagni che ormai avevano preso altre strade ed ero consapevole che erano soltanto sogni per tacitare quella parte di coscienza che, caparbiamente, nei rari istanti che la interrogavo, mi ricordava tutte le mie salite e tutti i miei bellicosi propositi giovanili.
Anche la notizia della morte del mio amico della Tofana non mi è stata di molto aiuto…
E’ per questo che trovo strano il momento che sto vivendo, su questo ghiaione che dalla forcella Pordoi sale sulla vetta del Piz Boè, la cima più alta (3152m ) del bellissimo gruppo del Sella.
Tanto per cambiare sono ancora in Dolomiti, ma queste montagne hanno su di me e su molti un fascino irresistibile.
Con me ci sono, per questo è strano il destino, mia moglie e la mia impresa più bella, mio figlio che ha cinque anni…(la mia impresa più bella per ora perché dopo qualche anno arriverà una splendida bambina..).
Il mio erede ha già il piglio del montanaro autentico ed è più fortunato di me semplicemente perché, se io ho iniziato a undici anni,lui ha su di me un notevole vantaggio…se poi penso che l’anno dopo la Val
d’ Aosta e i famosi alpeggi di Cheneil, ho salito il Piz Boè come mia prima cima, il quadro è completo.
Convincere mia moglie a venire in montagna dopo molti anni di solo mare, è stata dura quanto una salita ma come per il raggiungimento di una vetta, la soddisfazione è grande anche il risultato finale di queste fatiche non è male,visto che,da quella volta, siamo sempre andati in montagna.
La salita di questo bel balcone panoramico su tantissime cime dolomitiche è per i neofiti faticosa ma per niente difficile e un po’ in groppa e un po’ tirati su a forza e fatica, siamo arrivati, tutti e tre sul punto più alto.
La nostra fortuna, secondo me, è il cielo totalmente sgombro dalle nuvole e la vista stupenda e impareggiabile su molte di quelle che sono per me le montagne più belle del mondo.
Inoltre l’alpinismo moderno tende qualche volta ad ignorare la cima ma secondo me, senza quegli attimi di frenesia e godimento dati dal risultato ottenuto, non ci sarebbe gusto…
In discesa sembriamo dei sopravvissuti da una spedizione all’Everest ma, sotto le lamentele di rito per la stanchezza immane, per le gambe doloranti e le solite lamentele degli inesperti, sentivo palpabile la soddisfazione di aver fatto qualcosa di bello e di importante, almeno per noi.
Per le lamentele poi, mio figlio morente di fatica sotto la cima, subito
dopo al parco di Canazei si è sfogato e sembrava fresco come una rosa.
Per me una delle gioie più grandi ed esclusive è condividere la tua passione con chi ti sta vicino, per vedere nei suoi occhi la gioia e la gratitudine nei tuoi confronti per avergli svelato forse una parte di te che non aveva mai visto e tantomeno immaginato.
Anche con molte altre persone, come spiegherò in seguito, mi capiterà questa emozione ma vissuta con chi quotidianamente ti sta vicino è certamente indimenticabile.
Comunque il destino ha deciso che da oggi la montagna ha due appassionati in più, semplici escursionisti per ora, ma sempre amanti del bello…








lunedì 22 novembre 2010

CURIOSITA' 10 ANNI DOPO...dopo le prime escursioni mi sono tolto molte soddisfazioni

E’ più di mezz’ora che aspetto assicurato in questa fessura che accoglie a malapena un piede e una mano col resto del corpo nel vuoto. Il barcaiolo sul robusto chiodo tiene, per cui non sono preoccupato e controllo attentamente il nodo di sicura del mio compagno che, sopra di me di circa venti metri, prova diversi passaggi per evitare i gialli e molto repulsivi, tanto sono ripidi, strapiombi.
Siamo sulla sud della Tofana di Rozes, una parete storica e affascinante che attira lo sguardo di chi sale da Cortina verso il passo Falzarego o di chi, dalle Cinque Torri la può ammirare in tutta la sua maestosa e selvaggia bellezza.
Ci sono pareti molto più famose in Dolomiti, la nord del Civetta, gelida, alta e immensamente strapiombante; la sud della Marmolada che, forse perché illuminata spesso dal sole, ti chiama invitante ma ti dà del filo da torcere quando ci metti mano, con le sue placche lisce, i suoi oscuri colatoi e le sue poderose canne d’organo.
Per non parlare poi della fantastica trinità, le nord di Lavaredo, della nord della Forchetta, sinuosa e ammaliatrice e della est del Catinaccio che sembra una conchiglia rovesciata … insomma, quanti sogni e quante speranze.
Anche la sud della Tofana è famosa per qualche via che ,definire da pazzi è un eufemismo ma noi l’abbiamo scelta soprattutto perché è la parete che vediamo ogni mattina appena alzati.
Io non sono un rocciatore da vie estreme come la Costantini-Apollonio col suo famosissimo e adrenalinico passaggio chiave, però questo terzo spigolo, una via se non sbaglio di Alverà, non è male e stranamente poco ripetuta.
Adesso finalmente il mio compagno ha trovato la fessura giusta e si prosegue in arrampicata abbastanza facile e divertente.
La bravura di molti alpinisti del passato era trovare su una parete difficile una via di salita logica e con difficoltà commisurate ai tempi e su questa parete, per me l’apritore è stato molto bravo anche perché non tutti i passaggi sono di facile lettura anzi, per stare nel facile spesso bisogna fare lunghi giri.
Poi, specialmente in Dolomiti, l’arrampicata ha preso strade diverse: qualcuno ha aperto vie sempre più difficili ma col rispetto di un certo stile pulito e con una certa etica; invece qualcuno, a quei tempi forse la maggioranza, ha forzato le cose aprendo con tantissimi e vicinissimi chiodi vie che di logico non avevano niente, tanto che allora si usava dire che si poteva salire dappertutto.
Comunque oggi i nuovi arrampicatori sorridono di queste cose e salgono in modo leggero e pulito dove i loro padri mettevano un chiodo dopo l’altro.
Ma queste sono divagazioni di un malato di montagna che, non contento di salire su montagne una più bella dell’altra, divora anche i libri che parlano di questa esaltante passione…….
Il passaggio che più mi è rimasto nitido e indimenticabile è quello sopra la grotta, che si usa anche come bivacco in piena parete, un traverso di un tiro di corda non difficile ma alquanto esposto (esposto in questo caso è un eufemismo perché sotto di me, tra i piedi, vedo chiaramente i ghiaioni della base che saranno circa 700 metri più sotto )….
Ma un altro ricordo nitido e commovente è pensare che il mio amico da quella volta non lo vedrò mai più perché due o tre anni più tardi, su una delle cime più alte della Terra, un fulmine porrà fine alla sua vita.
Non dimenticherò mai la tua faccia mentre mi recuperavi alla fine dell’ultimo tiro difficile o i tuoi simpatici scherzi quando non c’era pericolo.
Come per le colline di Cheneil, sotto al Cervino (certamente poi ho fatto salite più belle e magari più difficili), ma sarà per l’esposizione,sarà per il ricordo del mio amico oppure sarà perché la Tofana è stata uno dei primi sogni realizzati, a livello emotivo, non ho più provato quelle sensazioni …. è vero che ne ho provate molte altre, ma mai in modo così specifico e appagante.
Una sensazione che mi ricordo e che forse era sbagliata, era quella di poter disporre di tutto e di tutti, perlomeno in montagna, e di non rendere conto a nessuno delle mie scelte.
Per me in quel periodo, forse per molte delusioni … le ragazze erano un capitolo chiuso almeno a livello serio, e su una mia eventuale vita a due futura pesavano, perché troppo preso dalle scalate …. seri se non serissimi dubbi.




sabato 20 novembre 2010

L'ESSERE CURIOSI PUO' DECIDERE UNA VITA??

Ovvero, può la curiosità scatenare una passione travolgente?
Ci sono nella vita, delle circostanze a volte strane, ma più spesso assolutamente normali che, viste dopo molti anni e con decenni di esperienze sulle spalle, hanno un senso che all’origine non ci saremmo mai aspettati.
Una delle mie prime escursioni in montagna, a 11 o 12 anni, si svolge nella conca di Cheneil, amena località nella vallata sotto il Cervino, valle tra l’altro splendido corollario a una delle montagne più belle e famose d’Europa.
La giornata è perfetta tempo splendido con un sole che, come capita spesso a queste quote, dà, unito all’azzurro pastello del cielo, una nitidezza di colori veramente spettacolare.
Dall’alto delle montagne che fanno da corona a questi alpeggi, gli ultimi nevai estivi sciolgono la neve residua in rigagnoli infiniti che, in timidi ruscelli, scendono verso valle via via più tumultuosi.
I fiori giocano cullati dal vento a chi è più bello e colorato e, da lontano, questa rapsodia clorofilliana sembra accompagnare il nostro incerto passo di montanari da pianura.
In questo quadro idilliaco ecco spuntare dietro una delle colline più alte, una cima a noi sconosciuta.
La curiosità tipica di noi ragazzini ha la meglio e, se riusciamo a salire sulla collina, chissà che spettacolo per i nostri occhi vedere completamente la montagna dalla cima misteriosa.
Il problema è che giunti sulla cima di questa gobba erbosa la nostra meta si vede meglio, ma purtroppo non ancora completamente.
Insomma alla quarta collina e dopo quasi un’ora di salire e scendere per poi salire ancora,la vetta misteriosa, come una donna che si spoglia lentamente per eccitare di più, ci mostra solamente la spalla e la testa che, anche se come immagine non era completa, ci fa vedere la bellezza rara se non unica ( perlomeno per me ragazzino ) di questo colosso delle Alpi.
L’oggetto del mio desiderio visivo e di quella bellissima ma faticosa salita è il Cervino e da quel momento la mia vita, almeno a livello di sogni, è cambiata completamente.
Sicuramente la mia voglia di scoprire l’infinito con montagne sempre più difficili è nata da questo scherzetto che la grande becca mi ha fatto tanti anni prima.
Anni dopo avrò occasione di vedere completamente e, proprio dalle rocce alla sua base, il Cervino (anche se tuttora ho il rammarico di non averlo ancora salito ),ma non ho mai più provato la sensazione unica e coinvolgente di inseguire e non raggiungere mai un sogno.
Tutto il mio salire, da quella volta in poi, è stato seguire e spesso realizzare delle aspirazioni alpinistiche, ma mi è mancata, forse anche per l’età o forse per l’esperienza, la curiosità di guardare oltre la cima per ammirarne una più alta….








giovedì 18 novembre 2010

MEDITAZIONI MATTUTINE

hai mai visto,nel nero della notte con le stelle, immensi e lucenti occhi che sembrano guardarti,il buio che sembra non finire mai ,..poi piano piano gli astri impallidiscono,fino a spegnersi completamente,sulla linea dell'orizzonte si disegna una linea più chiara che tende ad allargarsi sempre più...Il mondo tace e tutto è silenzio assoluto ,come se il mondo avesse paura che un minimo rumore potrebbe segnare per sempre l'eterna lotta che ogni giorno contrappone luce e tenebre..Invece il rosso vermiglio e poi infuocato del sole segna ancora una volta la vittoria del sole e del giorno sulla notte e la natura mezza addormentata può cominciare a vivere l'avventura che il creatore ,nel suo immenso amore gli ha donato...Adesso il cielo è azzurro e la vita si è svegliata completamente,il canto degli uccelli e il rumore della natura che opera nell'eterna arte del sopravvivere fanno da colonna sonora al mondo...Tutto è splendido e commovente,ma quante volte mi so fermare meravigliato davanti a questo?? E soprattutto cosa faccio perchè chi verrà dopo,anche molto dopo ,possa godere di queste piccole ma uniche e insostituibili gioie???

sabato 13 novembre 2010

LA COMPAGNIA IN MONTAGNA

in generale mi piace,in montagna,camminare con tutti e scambiare parole,impressioni e commenti con chiunque abbia fiato e voglia di farlo ma se penso a tutte le persone che ho avuto la fortuna di conoscere e con le quali accompagnarmi in montagna mi tornano alla mente ricordi e sensazioni spesso piacevoli e buffe ,ma anche cose che forse è meglio non ricordare...Ad esempio ,anni fa ,salendo al Resegone per il canalone di Bobbio,che non è poi così banale,dal punto di vista escursionistico,mi ricordo nitidamente di una ragazza,che,ogni quarto d'ora ,venti minuti,mi chiedeva quanto mancasse alla cima..io rispondevo che mancava poco,un pò perchè non lo sapevo,un pò per non scoraggiarla e farla continuare la salita,finchè all'ennesima risposta di questo tipo,mi ha dato uno schiaffo in piena faccia che mi ha lasciato un attimo basito..
La mia reazione è stata da premio nobel,ho aspettato che si calmasse e poi abbiamo ripreso a salire fino in cima al Resegone..Logicamente in vetta era contenta ma a me bruciavano ancora le cinque dita sulla guancia..non tanto per il dolore,quello passa presto,ma per il mio orgoglio di grande alpinista ferito da una crisi di nervi...dimenticavo,per quella ragazza avevo una cotta di quelle che poi a farle passare ci vuole una vita,per cui penso che sia quello che mi abbia trattenuto da buttarla di sotto... In seguito ,e non so perchè,non l'ho più portata in montagna con me,però quando vedo qualcuno al mio fianco in crisi,mi guardo bene da cercare di fargli coraggio contandogli delle frottole...ho imparato a stare zitto o a stare sul vago...Probabilmente però,sono cresciuto anche come accompagnatore,perchè adesso capisco che non posso misurare la salita in montagna sulle mie qualità,ma sempre su quelli che magari essendo più deboli,restano ultimi...
Quando vado da solo brucio i sentieri ,ma quando sono in compagnia di persone ,magari alla loro prima esperienza,cerco di stare al loro passo..e così la mia faccia ci guadagna...
EMILIANO

giovedì 11 novembre 2010

IL SENSO DELLA LIBERTA'

ci vuole poco per sentirsi liberi,un tuffo nell'acqua azzurra e fresca,andare a fondo e guardare la bellezza del mondo marino,resistere finchè si ha fiato per poi risalire veloci verso il sollievo dell'aria...
Respirare con ingordigia l'aria fresca per dare sollievo ai polmoni,chiudere gli occhi per il luccichio dei raggi del sole che bruciano a causa della salsedine..
Sedersi su di uno scoglio e osservare il volo radente di un gabbiano per poi vederlo fare strane evoluzioni come a disegnare fantastici arabeschi..
Salire la roccia ripida e dura che però è calda e accogliente sotto le dita fino a che cambia l'asse sotto i miei piedi e la gioia della conquista è indescrivibile...Faticare per ore su di un duro pendio di ghiaccio ,duro e nero,con i polpacci che urlano per la fatica ,ma che poco a poco ti portano in cima...
Vivere con gli altri amandoli e rispettandoli,facendo attenzione a non dare mai giudizi perchè la varietà della vita e dei caratteri è una ricchezza e non un difetto...Vedere il sole lucente e radioso sopra le nuvole nere che la vita qualche volta ci pone davanti,sicuri che per il buio che ci può essere nella vita,prima o poi torna la luce...Convincersi che liberi non si è perchè si fa quello che piace ,ma perchè si fa quello che è giusto..e sopratutto farlo con gioia...Ecco la libertà ,scegliere con coscienza quello che si deve ,e col massimo impegno cercare di farlo al meglio...
EMILIANO

martedì 9 novembre 2010

VAFFANCULO A CHI MI ODIA......

chi mi segue spesso,avrà capito che ultimamente me la prendo con la chiesa e coi preti,ma quello che mi preme far capire è che il mio non è un partito preso ma una situazione desolante che sto vivendo....Chiedo a voi,è mai possibile che le persone che più mi fanno male (e non sto esagerando )tutte le domeniche vadano a messa e si mettano in prima fila per cantare e pregare intensamente e poi fare sempre la comunione...??? direte che non si deve giudicare ,ma perchè non provate voi ad avere questi buoni cristiani che vi odiano e poi la domenica si lavano la coscienza...
Al padre nostro aprono le mani come per abbracciare tutto il mondo e poi appena fuori vi inculano a sangue sparlando di voi o augurandovi le peggiori disgrazie..a me persone di queste augurano la morte a me e ai miei figli..e alla domenica comunione...è per questo che io non la faccio da otto anni..
Un'altra cosa ,dovrebbero essere felici per la loro fede ,che assicura la risurrezione ,invece sono sempre arrabbiati col mondo...non sarà perchè ,per motivi pseudo religiosi,scopano poco e male???
comincio a sospettarlo...un esempio banale di come mi trattano i miei ex amici...da mesi mia moglie è disoccupata,non pretendo che mi aiutino ,ce la faccio da solo,ma una telefonata ,magari farebbe piacere..invece mandano solo messaggi a natale e pasqua su Cristo che nasce e risorge..ma per chi ? non certo per me al quale state rovinando la vita...Fortuna che ho molti altri amici che non pensano di essere sempre nel giusto e accettano anche i miei difetti...
Scusate lo sfogo ,ma io ho una mia fede personale e cerco nel mio piccolo di amare ,probabilmente non ci riesco,però non arrivo ad odiare...Chi mi conosce sa che nonostante i miei difetti mi metto in discussione,ma non accetto che chi è falso si copra con una fede inutile la sua vita vuota e inutile...
Emiliano


lunedì 8 novembre 2010

A SEBASTIANO E MARTA

Probabilmente verrà il giorno in cui
vostro padre non vi sembrerà più un eroe,
non lo vedrete più come un superuomo, senza macchia né paura,
ma noterete solo i suoi difetti,
che qualche volta vi faranno anche soffrire.
Eppure in tutta la mia vita non ho mai smesso di amarvi.
Il vostro arrivo è stato per me come il risveglio in un’alba radiosa,
dopo un bivacco gelido ed eterno,
in cui la mia solitudine era rischiarata solo dal pensiero del vostro arrivo.
Il mio starvi vicino è stato come un’arrampicata su un’erta parete,
con gli appigli spioventi e scivolosi,
ma con pazienza, decisivi per la salita.
Il vostro crescere è per me come un’ascensione dove,
passo dopo passo,
fatica seguita da poco riposo,
i dubbi che mi tormentano
e alla fine la gioia immensa e impagabile della vetta
danno un senso al mio esistere.
Il vostro amarmi è stato il dono più grande che avete saputo darmi
e, se oggi, qualche volta avete la sensazione che io non ci sia,
non datevi pena,
se non mi vedete è perché da un po’ più lontano
sto controllando che tra me e voi
la corda resti sempre tesa,
così non potrete mai cadere.

sabato 6 novembre 2010

LA FELICITA'

tutti siamo sempre alla ricerca ossessiva della felicità,ma che felicità cerchiamo e sopratutto che tipo di felicità ci viene proposto???
Se penso alla gioia che mi viene tanto sbandierata ,cioè sesso soldi e altri surrogati del vivere,mi torna alla mente quando in riva al mare ,prendo un pugno di sabbia,aprendo la mano ,piano piano scivola via ,dando un piacevole e fugace benessere,ma alla fine cosa mi resta in mano??? Solo il vuoto più assoluto e se voglio ancora essere felice devo continuare all'infinito con questi giochetti...
Per me la felicità è altro,sono i tuoi figli che magari ti fanno arrabbiare ,però crescono con una loro e solo loro personalità,che spesso ,e per fortuna,non coincide con le tue aspirazioni..
E' far l'amore da sempre con la stessa donna ,col gusto di scoprire ,ogni volta,qualcosa di nuovo nel suo essere la persona che ti ha cambiato e in meglio la vita...
Essere felici è anche la stretta di mano dell'amico o amica che con te ha faticato,sudato e magari imprecato,per arrivare su di una cima dalla quale poi per forza dovrete scendere ,anche se sembra il paradiso ....Ma felicità è anche,per me,guardarsi la sera nello specchio dell'anima e constatare che anche oggi ,il dono della mia vita non è servito solo a me ,ma grazie ad un pò d'amore,è stato importante anche per chi mi è stato vicino..
E per concludere,per me felicità è accontentarsi di quello che si è o che si ha,senza però smettere di sognare un mondo migliore e cercare nel mio piccolo di dare un contributo a questo nuovo mondo...
EMILIANO

venerdì 5 novembre 2010

AI FALSI AMICI E A QUELLI VERI

capiterà,ma sarà difficile riuscire a perdonarvi per non aver capito,per non esserci stati quando avevo bisogno di voi,per non aver saputo essere felici della mia gioia,per avermi fatto credere e pesare il vostro essere grandi amici,per poi girarmi le spalle quando la mia presenza non era poi così utile e importante..
Come posso perdonarvi per aver tolto il saluto a mia moglie e alle persone che amo,solo perchè ,magari mi hanno aperto gli occhi su certe vostre idee di amicizia...???
Riuscirò a dimenticare il dolore che mi infliggete ogni giorno con i vostri commenti e sorrisi malcelati ,dietro una fredda e abitudinaria facciata di falsa solidarietà e condivisione???
Invece come posso dirvi grazie,amici veri,per il vostro essermi vicino,anche senza la vostra presenza,ma con una vicinanza che va al di là del tempo e dello spazio...
Come posso ringraziare voi che avete vissuto con me fantastiche avventure in montagna ,cercando di capire e di assecondare la mia passione bruciante e qualche volta noiosa per il salire cime e sentieri sempre più belli e esaltanti...
E un grazie particolare a chi ,senza conoscermi nè avermi mai visto,si è sobbarcato un lungo viaggio,solo per condividere rari e preziosi momenti di altrettante salite..
Grazie a chi ha cercato ,senza giudicare ,di capire il mio cercarmi e trovarmi,e mi ha saputo accettare con tutti i miei difetti.....,spero che il nostro essere amici,sappia andare al di là anche del tempo e delle distanze per crescere sempre di più ..e allora si che chi trova un amico trova un tesoro ed io per ora mi sento ricchissimo della vostra genuina e sincera amicizia...GRAZIE..

EMILIANO

mercoledì 3 novembre 2010

SALITA AL CARE' ALTO

per essere agosto e a questa quota ,fa già abbastanza freddino..
Sono a piedi nudi e alle quattro del mattino è una goduria camminare sui sassi intorno al rifugio per cercare una sorgente dove lavarmi la faccia e svegliarmi completamente..
Dal terrazzo del rifugio ,lo spettacolo è ,per me unico,perchè sotto di noi è tutto un ribollire di nuvole e non nego che verrebbe la voglia di camminarci sopra per salire le montagne circostanti..
Sopra di me invece il cielo è sereno come non mai,con le stelle giganteschi fanali coronare la luna che illumina con la sua pallida luce ,la vetta che tra poco cercherò di salire...
Saranno sensazioni e ricordi banali ,ma è in quei momenti che mi sento vivo come non mai e ancora oggi ,quando mi fermo a ricordare quella salita al Carè Alto,mi sembra di sentire ancora il godimento del freddo sotto i miei piedi nudi..Il resto della salita è stata un'esaltante e faticosa camminata,prima su ghiacciaio ,poi su rocce rotte,su pendii non molto ripidi se non l'ultimo sotto la cima che mi ha dato le solite e indimenticabili sensazioni che chi fa montagna ben conosce...
Ogni salita è una storia particolare ,ma poi siamo noi che nel nostro cuore ricordiamo gli attimi più coinvolgenti ed emozionanti..e questi momenti sono,per me ,quelli che formano e determinano il mio andare in montagna,..camminare e guardare però specialmente vedere col cuore le cose che la natura ci dona ogni giorno...
Emiliano

lunedì 1 novembre 2010

A CHI MI HA PRECEDUTO

il cielo è grigio,come quasi sempre in questo periodo,la pioggia scende così battente e copiosa,che sembra perfino che la natura voglia piangere,come noi,al ricordo ,caro e struggente,delle persone che ci hanno lasciato,per aspettarci in un posto dove sarà solo amore e felicità per sempre...
Girando nel posto dove le persone riposano in attesa che l'amore,ma quello vero,li richiami per sempre alla vita,non posso non ricordare i volti,le emozioni,i sogni condivisi e le parole,sempre troppo poche,scambiate magari frettolosamente con chi adesso mi guarda e spero vegli con amore,da un'altro punto di vista..
Verrà il giorno in cui ,tutti ci ritroveremo intorno alle persone più care e recupereremo anche le occasioni di amore che in vita ci siamo lasciati scappare e che forse adesso rimpiangiamo..
Io vorrei ricordare ad uno ad uno questi amici che il destino mi ha posto vicino e mi ha tolto ,magari per farmene capire l'importanza e sperare per loro che il riposo sia lieve ,sicuro che il ricordo di loro che mi hanno accompagnato per un pezzo di vita,non passerà mai,magari resterà in un angolino di cuore ,ma resterà per sempre fino al prossimo nostro incontro,dove scopriremo veramente che è l'amore e solo quello che dà senso alla vita...

EMILIANO

sabato 30 ottobre 2010

LA SALITA E LA VITA

una salita,non è solo il continuo porre i piedi e le mani una dopo l'altra finchè non si arriva in cima ad un sogno, ma è tutto un microcosmo particolare,a seconda della sensibilità di ognuno,un insieme di umori,odori sensazioni ,emozioni,fatiche gioie ,incazzature e improvvise felicità,insomma ,non è poi così banale salire una montagna,anzi ,come nella vita ,più ci si ferma a riflettere,più l'esperienza ti entra dentro e ti cambia...
Già alla partenza,c'è la fatica,spesso solo psicologica,di cominciare ,camminare o arrampicare non importa,ciò che conta è che i primi passi sono goffi e lenti e secondo me se si supera questo trauma,quando cioè all'inizio viene il primo fiatone,si è a buon punto..che poi ,vuoi per sfortuna o il contrario,nessuno all'inizio vuole fare la figura di chi cede per cui si prosegue fra malcelati cattivi umori..a proposito di cattivi,...insieme alla fatica ,cominciano anche a sentirsi,visto il sudore,le prime avvisaglie di quello che almeno fino in cima sarà un pò la caratterizzazione profumata dell'ambiente,ma anche qui ,forse perchè siamo tutti uguali,nessuno dice niente..e poi non sempre l'olfatto viene disturbato solo dal sudore,anche perchè il continuo movimento può creare anche scosse telluriche,innocue ma presenti spesso in fondo la fila...
Naturalmente in cima si dimentica tutto,e all'amico al quale avresti spaccato la testa ,perchè si lamentava,perchè era stanco e per un sacco di altri perchè,dai la mano volentieri e ti congratuli,e il bello è che sei sincero..forse non basterebbe una vita a capire il come la montagna mi cambi ,ma bastano quei pochi minuti di un sogno realizzato,con i miei amici,per farmi capire che nonostante tutto ,la montagna mi riempie e colora la vita e già questo a me basta per amarla...

EMILIANO




venerdì 29 ottobre 2010

ancora uno spunto di riflessione,se vuoi???

ieri,leggendo le varie notizie di stampa,mi è scappato l'occhio,su quella che diceva che i vescovi avevano capito che la famiglia era stata rovinata da politica,divorzi e uniono gay...
Sulla politica potrei essere anche d'accordo,però ho un dubbio, i politici attuali sono i più amati dalla nostra odierna chiesa,allora cosa vuol dire incolpare la politica? Certo una certa politica ha permesso allavoro di sostituire tutti gli altri valori e mi spiego...alla domenica ,forse unico giorno di dialogo sereno ,quante famiglie sono divise da assurdi turni lavorativi che faranno guadagnare di più,anche se ho i miei dubbi,ma dividono alla grande,,,eppure non vedo nessun alto prelato stracciarsi le vesti...se fossi malizioso penserei che è tutta questione di soldi e di buone offerte,ma mi tengo il beneficio del dubbio....
Sui divorzi,non ho voce in capitolo,ma trovo assurdo obbligare due persone a vivere insieme se non si prova più niente ,se non magari odio...
Sulle unioni gay,mi vien da ridere,sono anni che mettono alla berlina queste persone per le loro scelte ma francamente,e io parlo per me,io non sento il mio matrimonio minacciato o sminuito, da
persone che amano in un altro modo,per me che importa è amare..e mi spiego...
io amo mia moglie e non la tradisco,ma non perchè sia proibito,ma poerchè la amo così tanto che il suo amore mio basta e mi riempie la vita..se poi gli altri tradiscono,saranno scelte loro ,io amo ed ho tutto quelo che mi serve a vivere..
Ecco dico questo per ribadire che il mio matrimonio,non lo sentirei sminuito perchè altri scelgono altre strade,io questa e ne sono felice,perchè gli altri dovrebbero soffruire?
La cosa importante che dovrebbe capire certa chiesa,è la perdita di contatto conb la realtà che sta subendo,ma soppratuuto la perdita di credibilità ,che per me non è mai stata così bassa..
IO ,PERSONALMENTE,SE GUARDO ALLA MIA VITA,DA CERTE PERSONE DI CHIESA ,HO RICEVUTO SOLO E MOLTO MALE..altro che le unioni gay,guardino un pò il loro stile di carità,poui magari ne riparliamo...
EMILIANO

martedì 26 ottobre 2010

AD UNA COPPIA CHE PER ME E ' SINONIMO DI ,IMPORTANTE AMICIZIA

ci siamo conosciuti quasi per caso,in una delle innumerevoli e pazze nostre uscite in montagna e piano piano lo stare insieme ci ha legato,sia come persone che come gruppo sempre di più..
La vostra presenza è sempre gioiosa ,siete sempre in prima fila per dare una mano e fate di tutto per fare stare bene chi è vicino a voi ma ,quanti si sono accorti che forse in fondo alle risate ,in fondo al vostro essere di compagnia ,c'è un pò di amarezza perchè vi manca qualcosa??
Abbiamo avuto e avremo tutti il desiderio di far nascere dei figli,di coccolarli ,di amarli e di farli crescere e in questo ,vi assicuro,voi siete molto più avanti di molti altri che magari immeritatamente si godono questo dono,ma la natura ha i suoi tempi e qualche volta sa essere matrigna,non premiando,per motivi che a noi sfuggono,i doni e le capacità delle persone..
Io personalmente spero ,e con tutto il cuore,che questo vostro desiderio possa realizzarsi,che anche voi possiate traboccare il vostro grande amore, verso un figlio ,però ,e questo lo penso veramente senza possibilità di smentita,sono convinto che non sempre è madre chi genera,ma è sempre madre chi ama.....quanti figli maltrattati meriterebbero genitori grandi come voi che li amereste così tanto da considerarli vostri....Voi siete due brave persone e lo noto come guardate i figli degli altri,senza ne odi ne gelosie e questo è molto importante...
Io vi auguro di cuore di realizzare i vostri sogni,ma ricordatevi che se anche dovesse andare tutto male,nel mondo ci sono un sacco di bambini che meriterebbero bravi genitori come voi e che col vostro aiuto potrebbero avere molto di più dalla vita...
EMILIANO

Post più popolari

ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa