venerdì 26 novembre 2010

E DOPO LA FAMIGLIA GLI AMICI...e sono circa 30 anni

…di montagna, ma di vita purtroppo qualcuno in più…
La mia vita è cambiata in meglio, è arrivata una bellissima figlia che, con suo fratello, è la mia voglia di restare giovane. Tra l’altro, anche lei ci segue incerta ma contenta, su molti sentieri di montagna (le lamentele come per sua madre sono di rito però senza, non sarebbe neanche bello).
Mi sono fatto molti amici appassionati come me di montagna e così, almeno una volta al mese, con molti di loro, riesco a fare qualcosa di facile ma carino, spesso sulle vicine Orobie o nel Lecchese.
Mia moglie magari non è contenta quando vado troppe volte in montagna, ma ha capito che non si può legare il vento, che la mia passione mi brucia quindi mi manda abbastanza volentieri..
L’avevo capito fin dal primo momento che lo stare con lei mi avrebbe arricchito e che il nostro amore sarebbe stato qualcosa di importante, almeno per noi due e per chi ci conosce bene.
Adesso sto salendo, con una decina di amici, sul monte Arera nelle Orobie (tra l’altro Arena è una montagna palindroma ) e come al solito sui ghiaioni comincio a pensare a questa nuova avventura e a questi amici che mi hanno seguito.
Questi amici, molti dei quali pur vedendoli spesso, ignoravo, li ho invitati a provare per una volta la fantastica sensazione di fare fatica, di sudare, di avere il respiro affannoso per arrivare in un posto dal quale è vero che c’è una magnifica vista, è vero che quel momento ti da molta soddisfazione ma, inevitabilmente, primo o poi, da quel posto bisognerà scendere.
Insomma, tanta fatica per niente…..a parte il fatto che il niente è relativo, chi ha detto che solo fare e guadagnare è utile nella vita? Tanto per divagare, in amore cosa si guadagna?
L’amore è gratuità però è la forza che fa muovere il mondo…..o no?
Al bando il filosofo, finalmente siamo in cima e come con mia moglie e mio figlio al Piz Boè, rivedo negli occhi dei miei amici lo stesso lampo di lucida follia che non li abbandonerà più e molta riconoscenza nei miei confronti per l’esperienza appena vissuta..
Riesco a rivedere nei loro sguardi assetati di infinito, quello che ho provato io in tutti questi anni di montagna, la gioia di riuscire a far emergere da sè stessi forze che non si immaginava neanche di avere.
La bellezza del creato che da qui, il punto dove tutte le linee si incontrano ( R. Messner ) è veramente splendida e dà lode al suo creatore.
La consapevolezza che dopo l’esperienza di questa e altre salite, tra di noi, le cose non saranno più come prima; ci incontreremo ancora normalmente, ognuno avrà la propria vita, ma il legame tra di noi che nella fatica e nel godimento abbiamo accumulato le nostre vite, sarà
sempre più saldo e duraturo, come ama dire uno di noi; “Amici per la vetta, Fratelli per la vita”….
La discesa non ci crea problemi e una bella tavola fumante accoglie le nostre stanche membra.
Secondo me è bella la salita, è bello l’arrivo in cima, ma la cosa più bella è l’elaborazione, magari davanti a del buon vino, dell’esperienza appena vissuta e ricordare insieme le difficoltà, gli stati d’animo e tutto quello che ha fatto di un sogno una splendida realtà vissuta.
E’ in queste occasioni che nascono altri progetti, magari un pochino più difficili, sempre nell’ambito delle nostre possibilità, per cercare di crescere sempre…..
Crescere…..in val d’Aosta ho toccato con mano la bellezza delle montagne, un po’ di anni dopo ho vissuto la passione bruciante per l’arrampicata a livelli allora per me impensabili.
Più tardi, con mia moglie e i miei figli ho provato il gusto della condivisione, avere con le persone che amo quasi gli stessi sogni e le stesse aspirazioni, o perlomeno la loro approvazione.
Adesso sono allo stadio della missione, la montagna mi ha dato così tanto che non può che venirmi naturale farla conoscere e amare, sempre con una certa etica, a più persone possibili.
La montagna mi ha dato tanto, ho vissuto momenti indimenticabili ma ancora oggi, dopo tanti anni, il rumore del vento tra le rocce, il resistere e lo sbocciare di un fiore in ambiente decisamente ostile, l’arrivare su una cima magari da solo, magari sfinito e tante altre sensazioni tipicamente alpinistiche, sanno risvegliare in me l’antica curiosità della misteriosa cima in valle d’Aosta.
Che sia questa la mia eterna condanna ? Che io sia per sempre curioso del bello?
E’ quello che spero e auguro a tutti con tutto il cuore…

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa