sabato 30 novembre 2013

PAROLE IN LIBERTA'

DEDICATA A  LORELLA...


una nuova amica di Milano..ieri sera ,mentre chattavo con lei,con la sua  discreta e decisa gentilezza, mi ha fatto scattare una molla nella mente e di getto ho scritto queste parole..che giustamente e volentieri le dedico ..con tanta simpatia..


ci sono certe albe, certi attimi noiosamente soliti, ma improvvisamente e curiosamente sempre nuovi, che, appena aperti gli occhi al chiarore bello del mondo e chiuso momentaneamente il cuore al freddo e  buio della notte, ti fanno allargare  la mente e i tuoi desideri, alla bella sensazione di un mondo , vivo e affascinante che si risveglia con te, o molto prima di te , in un tripudio di sensazioni e di colori..
Ci sono certi giorni, come  in queste ultime mattine, fredde e incredibilmente serene, che il sole,rosso e quasi caldo, perfetta palla di fuoco, rosseggiante e fiero nella sua bellezza  eterna, sembra chiamarti a camminare verso di lui,perdendo un pò del tuo tempo e della tua vita, solo affascinato dalle file di alberi che bruciati dal gelo e ricamati dalla brina, sembrano tante braccia protese al caldo, alla vita, cercando di alzare  il loro spirito, la loro chioma rada e nuda, sopra il manto tenue delle nebbie invernali e sopra il rigore quasi mortale delle brine bianche ed accecanti..


Sarebbe bello, qualche volta, lasciare tutto per alcuni preziosi attimi lasciare tutto  e perdersi nella luce che è gioia , che è vita...che è come perdersi nel sorriso di chi ti ama e di chi tu non puoi  e non vorresti mai perdere..

Ci sono anche mattine di questo inverno , che la pioggia è troppo calda per essere candida neve, e troppo fredda per essere vitale acqua e si sentono scendere , sulla testa , sulle spalle , poi fino al profondo del mio cuore, le gocce dure e fredde che sembrano , col loro ticchettio alla lunga , col loro ritmico e continuo picchiare foriero di buonumore, trapassare il corpo e l'anima , per dare sollievo al mio animo assetato di infinito e sempre alla ricerca di emozioni e sensazioni che plachino il suo affannarsi..


Ci sono persone, parole , volti , che anche se non le conosci, con un attimo, una parola, ti fanno stare bene e vivere, con i tuoi pregi i tuoi difetti, le tue povertà e le tue capacità e allora ti accorgi, con immensa gioia, che non solo la natura è bella nelle sue peculiari , anche se spesso non si notano  bellezze, ma anche il cuore di un uomo o di una donna , ti può sorprendere con l'immensità e la grandezza , semplice ma efficace, del suo essere gentile aperto e pronto, anche solo con una parola, a regalarti emozioni..

Emiliano...


martedì 26 novembre 2013

QUESTA NON E' MIA, MA E' DA LEGGERE..BELLISSIMA...



Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.

A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.

Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.

L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.

Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.

Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori alla finestra.

L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.

La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.

Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.

In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.

Sebbene l'altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla.
Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.

Passarono i giorni e le settimane.

Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.

Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.

Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto.

Essa si affacciava su un muro bianco.

L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.

L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
"Forse, voleva farle coraggio." disse.


Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.

L'oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.

L' origine di questa storia è sconosciuta.

domenica 24 novembre 2013

IL SENSO DELLE PAROLE..

se ti capita di sentirti un pò giù di morale,

non continuare con i pensieri cupi

,ma guarda in alto ,

verso l'azzurro del cielo 

e prova ad immaginarti in riva al mare

 cullato dal fruscio delle onde




oppure su qualche bella cima 

col sole che davanti a te saluta il mondo 

per il riposo della notte.

..Vedrai che il mondo e la vita

 anche se sembrano difficili e cupe ,

assumeranno un colore diverso.... 


belle queste mie parole..ma quante ne dico e scrivo??? 

 E quante sono davvero sentite e vere..


Quante parole inutili e magari dannose ,

fanno parte del mio vivere..

ma hanno un senso 

o sono futili come certi giorni della mia vita??

Spesso , guardando al mio vivere e parlare,

mi viene un'immagine frequente in questi 

giorni di inizio freddo invernale..


Il mio parlare , spesso, mi sembra 

come le foglie che cadono, 

danno colore, sono belle a vedersi, 

ma poi a cosa servono???

e non e' poi così facile toglierle

dopo che sono cadute...

Quando dico, a chi mi è vicino,

ti voglio bene, sono sincero

e credo in quello che dico,

oppure cerco solo il mio di bene ???

Tempo fa, ad una persona che ho amato 

tantissimo, nel salutarlo la sera , 

ho detto, CIAO, CI VEDIAMO DOMANI

ansioso di andare a casa dopo ore 

interminabili in ospedale..

Il domani lo sto ancora aspettando , 

se solo avessi saputo, 

se solo avessi immaginato,

...forse mi sarei fermato a parlare

tutta la notte e allora si 

che le mie parole 

avrebbero avuto un senso

vero ed indimenticabile..

invece adesso vivo di ricordi e rimorsi,

per le parole non dette, 

i gesti non compiuti, 

con un sacco di inutili e vuote parole

che non possono e potranno 

mai farmi ritornare indietro nel tempo

per capire..per amare meglio...

Un pò come le foglie morte

belle da vedere, ma inutili..

come certi giorni di questa strana 

ma sempre bella vita...


sabato 23 novembre 2013

UNA BELLA ESCURSIONE, A CAVALLO FRA DUE MONDI, VIEL DEL PAN..

da ragazzo, amavo tanto la montagna , ma la vivevo in un modo un pò troppo personale, mi piaceva camminare  ma le rocce ripide e verticali erano un pò il mio sogno più grande e in dolomiti mi sono tolto parecchie soddisfazioni..

Poi col tempo e avendo una donna e una famiglia al mio fianco, forse per l'età o forse perchè scarico la mia esuberanza anche in altre cose, mi sono calmato un poco e adesso , se anche non disdegno le rare arrampicate, vado quasi solo a camminare..
Questa estate , nell'albergo CIMA 11 a Pozza di Fassa, ho  deciso di far provare a qualche amico e cliente dell'albergo , una delle escursioni che mi piacciono tanto e che sono sicuro  danno molta soddisfazione..
Così il gruppo si forma, ci sono io, mia moglie Paola, Sebastiano e Marta, mio fratello Giovanni e mia cognata Franca, che quest'anno hanno voluto provare a farmi compagnia in montagna, il mitico Bruno un uomo di 78 anni che ama ancora , nonostante la fatica l'aria sottile, e due coppie di Cremona,Achille e Rosella, Ennio e Piera persone molto simpatiche e di compagnia , con le quali spero di ripetere l'esperienza..
Comunque si parte da Canazei con la funivia fino al Belvedere e già qua , davanti a noi, si aprono scenari e panorami fantastici, con la Marmolada e i suoi ghiacciai, che sorniona sembra vigliare su tutto il creato..

Il sentiero è facile , quasi pianeggiante a parte qualche breve saltino più ripido, infatti si dice fosse usato per portare la farina del pane dal veneto al trentino e , tra scenari sempre più belli, con i colossi dolomitici che a quasi ogni passo escono dall'orizzonte , come a volersi fare ammirare,il Civetta, severo e orrido nella sua spaventosa mabellissima parete nord, il Pelmo , regale e solitario, il Sassolungo , scoglio marino, tutto il Sella possente come le mura di un castello incantato..e molti altri... arriviamo al rifugio, vero nido d'aquila sulle valli sottostanti e sull'azzurro scuro di lago Fedaia..

Nei miei piani, avevo previsto , da qui, di proseguire da solo per porta Vescovo e Padon ed arrivare fino a Fedaia dove Daniela, una cara amica di Treviso , mi aspetta perchè vuole il mio libro con la dedica, ma avendomi avvisato di un intoppo , cambio programma..Prima porto il mio Seba su una cima sovrastante il rifugio, il Sasso Cappello poi mi è venuta una gustosa idea, da fare sicuramente da solo..Con Sebastiano  la salita è stata bellissima , breve ma da gustare tutta , col sentiero che passava dall'erba ai sassi tufacei neri e spioventi sul vuoto,tutta questa cresta è di origine vulcanica, e in cima una veloce stretta di mano , come usiamo noi e si scende al rifugio per mangiare qualcosa prima di ripartire..e di pensare meglio al sogno che mi è venuto istantaneo, forse perchè l'avevo immaginato nelle lunghe sere d'inverno , quando sulle cartine fantasticavo meravigliosi itinerari..

Arrivo al rifugio, non faccio tempo a sedermi per tirare un pò il fiato , che dal sentiero non spuntano gli amici  di Bellaria e Gatteo mare che avevo  conosciuto a messa, e che, il giorno prima ho portato in 29 sulla vetta di cima 11, tutti bambini compresi, in una passeggiata che non dimenticherò mai..un saluto veloce ed un'idea un pò matta,..volete salire in vetta?? vi bastano 20 minuti e così, con 5 di loro, 4 uomini e una donna, tutti giovanissime e forti del resto, ritorno in cima al sasso cappello, con sorpresa di mia moglie e di chi c'era con me, che credo che in quel momento mi abbiano considerato un pò matto..e credo anche non poco..

Stretta di mano con questi nuovi amici..( non so se è così anche per voi, ma credo che in montagna sia facilissimo fare amicizia )  e foto di rito con una gustosa parentesi..un signore di mezza età , di Genova, visto che conoscevo abbastanza  colossi dolomitici che fanno bella mostra intorno a noi, mi chiede il nome di una cima proprio davanti, verso Cortina..alla mia risposta il Sorapiss , si illumina e dice che sua moglie non sa niente , testarda e cocciuta a dire che era il Pelmo, gli spiego che il Pelmo, da qui è più slanciato anche se assomiglia al Sorapiss e che non si può vedere da questa cima perchè coperto dal Civetta e dalle ultime propaggini della Marmolada..e così  si convince di spiegarlo alla povera moglie che, a detta sua non capisce niente di cime..( P. S: quante volte lo dico anche io dei miei e di qualche mio saccente amico )..


Torno al rifugio, saluto i cari amici marittimi e mangio un panino con un buon caffè..( credo sia una eredità della mia povera mamma il fatto che mi piaccia molto il caffe'..) e parto da solo per il sogno che ho immaginato in queste bellissime ore..Stamattina ho fatto il sentiero del Viel del Pan, perchè al ritorno non fare le creste sopra il sentiero e poi scendere al passo Pordoi per poi proseguire a piedi fino a Canazei ??? L'idea mi gusta quindi mi stringo bene i lacci degli scarponi, saluto tutti e parto per questa nuova mia idea, per questo itinerario per me sconosciuto che però sono sicuro sarà bellissimo..Le creste sono spettacolari, tra sali scendi e ripidi sentieri , si cammina a cavallo di due passi, a destra il Pordoi con la strada  che scende ad Arabba, a sinistra il Fedaia con la strada che scende a Canazei, con le macchine lontane che sembrano giocattolini e le dolomiti sempre più belle e sconvolgenti..in questi attimi da solo , spesso mi verrebbe da piangere tanto è bello e coinvolgente quello che vedo e quello che faccio, troppa è l'emozione di trovarsi solo su questi palcoscenici, che tra i tanti della vita forse sono i più emozionanti ed indimenticabili..
Arrivo al passo Pordoi gasato, un sorso d'acqua e si parte, eviterò l'asfalto della strada perchè ricordo che c'è una pista per sciatori che porta direttamente a Canazei, quindi col cuore che canta i mille inni alla gioia, stanco ma profondamente soddisfatto arrivo a Canazei, cinque minuti prima che i miei compagni di avventura di stamattina arrivino con la funivia..

Che dire?? Giornata splendida e per me proficua ed indimenticabile, per i miei amici anche ..e l'anno prossimo??? Se vorranno Emi li porterà sul Piz Boè..chi vivrà vedra'..



Emiliano...

lunedì 18 novembre 2013

SI CHIAMAVA MARIA GRAZIA, ERA DI BOLOGNA, L'HO CONOSCIUTA A IGEA MARINA , AL MARE.., E' STATA UNA BELLISSIMA STORIA, PLATONICA E PURA..FORSE ALLORA, SI ERA TROPPO GIOVANI, ADESSO MOLTI , A 18 ANNI SONO VECCHI.., NON SANNO SOGNARE..

quanto sospirare davanti al mare, con la luna che illumina  fiocamente e magicamente  il nero freddo della notte e che si specchia, grande e calda , sulle pigre onde, tranquille e silenziose come le nostre anime appagate e felici di questi attimi  unici ed eterni..



E' stato un amore estivo e platonico, eravamo  giovanissimi, però , nel mio cuore , ha un posto nei miei ricordi più belli...



le voci piano piano si sono spente,gli amici ,poco alla volta se ne sono andati,qui ,su questa sabbia fredda,mi resta solo il ritmico e ipnotico sussurrare del mare,con le sue onde lievi sulla spiaggia...
La luna ,col suo alone opaco,giganteggia all'orizzonte,lasciando sul mare scuro,una scia luminosa che,sembra invitarmi a camminarle sopra fino a toccarla..
Una nuvola sembra scherzare e copre per qualche attimo ,la compagna preferita degli innamorati, e la luce tenue e soffusa crea un atmosfera da fiaba che mi scalda il cuore..
Da momento che ti ho visto e ho notato i tuoi splendidi occhi scuri ,non riesco a levarmi dalla testa il tuo viso sorridente e sbarazzino,che sa ridere insieme a me di ogni cosa..
Con te mi piace farmi cullare dalle onde e sdraiarmi al sole parlando di tutto,come se al mondo fossimo solo io e te e il resto non contasse niente...
Come sei carina e come mi piacciono le tue fossette ai lati della bocca quando ridi e come sai essere al centro dell'attenzione quando cammini e ti assicuro che starti vicino è per me una sensazione nuova ,mi sembra di volare e provo sensazioni per me bellissime e nuove...
Domani non ci vedremo più ma in me resterà struggente il ricordo di chi mi ha fatto vedere ,col suo essere carina ,l'altra metà del cielo...

Emiliano...


domenica 17 novembre 2013

CANZONE PER FRANCESCO..ROBERTO VECCHIONI..

Ascolta questa canzone che Vecchioni ha scritto per Guccini , è bellissima , con un testo che è poesia..guarda anche le foto del video..ci sono i miti di molti di noi  non più giovanissimi..


sabato 16 novembre 2013

UNA DEDICA AD UNA MIA AMICA..GIULIA..

A GIULIA..UNA  MIA NUOVA AMICA...
E A FIRENZE, LA SUA STUPENDA CITTA'...


Firenze lo sai...no, non è questa la mia emozione, anche se è bellissima e struggente..


Nella mia emozione mi sembra di vederti, Giulia, bella e sconosciuta amica, che passi per le strade della tua città..
camminando tra la gente  e  amando il luogo dove ha iniziato a scorrere, la sabbia nella clessidra della tua vita, notare , tra tante parole, il gusto piacevole di cose , momenti , che ai turisti frettolosi, sono negate..
Ti vedo seduta su una panchina a piazzale Michelangelo che ammiri il tenue pallore della luna riflessa sui luoghi che tanto ami, rigirare tra le tue mani a coppa sul tuo grande cuore , il ricordo di un amore finito e il sogno piacevole di uno che sta per iniziare..


Ti immagino allegra e sbarazzina che volgi gli occhi verso l'alto a guardare la pioggia che cade sui marmi bianchi del campanile , come a voler lavare il brutto del mondo e della vita, oppure che sogni ad occhi aperti guardando il rosso vivo del tramonto stampato a fuoco sulle mura della cattedrale..
Mi piace pensarti sola e silenziosa a palazzo vecchio, in piazza della signoria , che , dopo la confusione del giorno, provi ad ascoltare ed immaginare le voci , le anime, le imprecazioni , i sospiri, di persone che non ci sono più , ma la cui anima vaga per questi posti splendidi, dove anche solo una semplice pietra potrebbe raccontarti la storia.. e la storia vera..Amo vederti , con gli occhi del cuore , davanti ai marmi lucidi e splendenti, ad ammirare il bello dell'arte somma , ma a pensare anche alla fatica di essere diversi dagli altri perchè troppo audaci o troppo bravi..


Con questo pensiero , ammirare santa croce e pensare a come passa presto la gloria del mondo, tanto faticare per vivere , per poi sparire per sempre dentro ad un'opera che altri hanno fatto per noi..veder sparire a poco a poco il nostro ricordo davanti alla bellezza e alla simmetria di bellissime ed originali figure  geometriche..Sai , qualche volta mi sembra di cogliere i tuoi passi veloci e felpati a ponte vecchio , che sembrano inseguire i raggi di sole che giocando tra le fessure dei negozio verso il fiume, regalano ai tuoi occhi, alla tua mente ed al tuo cuore , visioni bellissime ed originali, come a colorare d'oro , le merci esposte in vetrina..


Giulia, tu che vivi in queste bellezze e che ne ammiri la bellissima natura, senz'altro coglierai spesso , la fatica del vivere normale davanti a tanta poesia, ma il bello di poter essere anche noi stessi artisti con la cosa più grande , l'amore che tutto crea e tutto rinnova..


Io amo molto la tua città, per me la culla di quello di bello e buono siamo,ma ho un mio ricordo  piccolo ma personale, due ragazzi,seduti in riva all'Arno che si baciano e che giocando con la felicità effimera ma sincera si promettono amore eterno..ora sono passati molti anni, ma i due ragazzi , ormai diventati adulti , ricordano spesso quella riva del fiume che sembra aver messo un tacito ma duraturo sigillo sulla loro bellissima ed invidiabile storia d'amore..

Giulia, ti auguro di aver anche tu di questi bei ricordi e di non smettere mai di pensare che se hai un grande cuore , ogni attimo, ogni pensiero , può essere quello giusto per vivere l'amore intensamente per tutta la vita..in una città che è amore fatto arte e cultura..e che insegna a tutti noi , dove può arrivare il genio umano, se combinato con la voglia di amare il mondo e la vita..

EMILIANO...

giovedì 14 novembre 2013

UNA DEDICA AGLI AMICI E ALLE AMICHE..a tutte le persone che vivono nel disagio ..ritenute colpevoli di amare in modo diverso e sbagliato..

L' AMORE NON E' MAI SBAGLIATO..E' COME IL VENTO CHE ACCAREZZA LE CIME E FRUSTA LE ONDE DEL MARE..PUOI TENTARE TUTTO , MA NON LO PUOI IMBRIGLIARE...VA DOVE VUOLE...



giovane ragazzo,il mare questa notte sembra essere,come il tuo morale,solo una macchia scura e cattiva perchè la tua anima ,come molte altre volte ,è spezzata dal dolore di un amore diverso..
I lampi,illuminano,quasi a giorno e ad intermittenza,le onde che furiose ed ululanti,si infrangono fragorose e spettacolari sulla spiaggia...
In bocca,mischiate alle gocce di pioggia che cadendo sulle tue spalle nude ti sembrano voler bucare il cuore,ti arrivano calde e salmastre le tue lacrime che non sai o non vuoi trattenere...
Qualche volta ,ti verrebbe veramente la voglia di lasciarti andare,entrare nel nero dell'infinito del mare e preso dall'oblio salutare il mondo coi suoi dolori...
Ma non devi cedere,già verso l'orizzonte ,le nubi nere lasciano il posto ad una luna pallida ma risplendente e a poche ma chiare stelle e i lampi si allontanano sempre di più nell'immensità dell'acqua scura..ma già luccicante delle luci della notte..
Domattina,poche conchiglie ,come i tuoi cattivi pensieri ,saranno spazzate via dalla calma della risacca e tu potrai ritornare a pensieri felici ,difficili ma possibili..
E la gente che ne sa dell'amore??? è sempre pronta a giudicare ma l'amore è come il vento ,libero e fresco e nessuno lo può ingabbiare nè decidere dove deve soffiare..
E il tuo vento ,la tua brezza marina ,deve solo portare ,a te e a chi ti ama ,gioia e felicità ,senza dover rendere conto a nessuno,perchè i momenti felici che avrete ,voi li avete già pagati ..
Io ho fatto una scelta diversa e non voglio giudicare ,voglio solo che si riesca un giorno ad essere tutti uguali senza che nessuno alzi il dito verso chi prende strade che pochi vogliono e cercano di capire...Non posso che darti la mia condivisione della tua scelta e la sicurezza che se un giorno ti servirà qualcuno per difendere le tue idee ,io ci sarò ..e con me molti altri che ,grazie anche a voi ,al vostro essere felici ,avranno capito...

Emiliano...

martedì 12 novembre 2013

UN SOGNO PER DUE..cima Mulaz...

i sogni,certi sogni, un pò come le cose più belle, sono quelle cose che anche se al momento sembrano essere dimenticate, tornano prepotentemente alla memoria prima e al cuore poi, per darti colori nuovi alla vita..
Il sogno in questione, più che mio , è ,o meglio era, di mio figlio Sebastiano fin da quando era piccolo..
Aveva sei anni e cominciava ad amare le Dolomiti, quando , arrivando in albergo a Moena, i primi anni della nostra valle del cuore, incontra Sergio e laTerry, due splendidi amici, conosciuti in montagna, stanchissimi e soddisfatti , ( lei un pò meno ) di ritorno da una lunghissima escursione al rif. Volpi al Mulaz..

Da quell'anno, adesso ne ha 20, un anno si e l'altro pure , nelle nostre divagazioni  di montagna, si parlava del mitico Mulaz, ma il tempo passava e noi non si andava mai..
Anche tre o quattro anni fa, in val Venegia, coi miei prigionieri dei sogni, salendo da malga Venegiota alla baita Segantini, ad un certo punto, sulla sinistra , si trova un cartello che indica la salita al rifugio..per cui , nonostante ci fossero con me , cento persone, io e mio figlio eravamo persi e sospiravamo il sogno tornato prepotentemente...L' anno scorso, a Pozza in vacanza,una sera a cena, sotto il piatto Seba trova una foto del rifugio Volpi, che Isa e Gabriel,due amici di bergamo, instancabili camminatori, avevano lasciato, con la promessa di accompagnarsi con noi quest'anno..E finalmente in questo settembre l'occasione si è avverata e il sogno anche..


Già entrare in val Venegia e camminare tra il verde dei prati, il rumore rilassante del fresco ruscello e queste quinte giganti che chiudono questa valle delle meraviglie , è uno spettacolo, con un piccolo rimorso..io mi vanto di conoscere molte Dolomiti, ma da qui a parte il Cimon della Pale e la Vezzena.. e da oggi anche il Mulaz, non conosco niente..comunque cercherò di vivere l'attimo di paradiso che mi attende..
Si parte dal famoso cartello e all'inizio la salita è stupenda , in un bosco magico , con un sentiero che a svolte larghe , e sempre spettacolari ti porta in quota, sempre ammirando le cime che davanti a te rimpiccioliscono..
E qui non posso non citare un altro mio sogno che spero di realizzare prima o poi, la cima Castellaccio col suo Cristo pensante che sembra voler benedire la valle e tutte le cime che gli fanno da corona..
Costante di tutta la salita , sarà il controllare il cavo della teleferica per il trasporto dei generi  di necessità al rifugio, luccicante nella luce del sole, perchè gli amici di Bergamo , mi hanno detto che arrivati a quello non mancano che 10 minuti di comoda discesa per il rifugio..Loro , per problemi fisici , hanno dato forfait all'attacco, per cui , essendo io e Seba, soli , veloci e in forma, decido che non ci basterà il rifugio, ma che si punta direttamente alla vetta....( sarà poi tornato a casa che il mal di schiena mi toglierà il sonno per una settimana..insomma non sono più un giovincello e per motivi familiari,quest'anno sono poco allenato )..
Ammiro davanti a noi una catena di monti non alti ma belli , confesso che il gruppo del Lagorai lo conosco poco, avevo visto qualche foto ad una conferenza del grande e compianto Walter Nones e queste cime le ho solo viste in lontananza da Cavalese, ma il prossimo anno, grazie all'amicizia  di Mattia  Veronica, due persone genuine e innamorate dei loro monti, mi sono ripromesso di colmare questa grande lacuna..

Superato il bellissimo bosco, ci inoltriamo in un vallone aspro e di un'orrida bellezza, cotti dal sole che grazie al riverbero diventa quasi insopportabile, contando  gli ultimi metri che ci separano dai torrioni che riconosco sovrastare il rifugio e alla fine , si arriva alla famosa teleferica dal cavo lucente e qui è quasi finita..
Come detto prima , non scendo al rifugio , ma a sinistra studio il sentiero che sale alla vetta e che sembra essere chiuso da invalicabili pareti , finchè scorgo a sinistra, una zona di pietrisco rosso..segno di una forte presenza di ferro, che sale prima leggero e poi più evidente , verso un cengione che traversa sotto la cima..
Avendo un pò di paura e con attenzione, ( SENTO MOLTO LA RESPONSABILITA' DI MIO FIGLIO )
saliamo sempre più sicuri e la montagna sembra prepararci una bella sorpresa, l'orizzonte che si apre senza una nuvola e che mi fa esclamare commenti entusiastici e sinceri..
Finalmente si arriva in cima.. e permettimi di far notare , anche se è sbagliato, che in 2 ore abbiamo fatto una salita che di solito ne richiede tre.. e la campane dei caduti della montagna e un panorama indescrivibile ci accoglie per la nostra grande felicità.....

Ci stringiamo le mani ed ammiriamo ciò che Dio ha creato e che ha donato a chi sa perdere un pò di sè per cime più alte, senza parole quasi ( io sicuramente) commossi davanti a gran parte dei miei sogni più belli, le mie Dolomiti,, facendo nascere nuovi sogni e riportandomi tanti ricordi, con una telefonata a chi ci ama e che ci aspetta sotto al sicuro al rifugio e una preghiera ai tanti morti per troppo sognare,  che la montagna purtroppo ogni anno fa..specialmente ricordando un ragazzo giovane la cui foto e' incollata alla campanella della cima.. e poi si scende, una tappa veloce al rifugio , dove Seba mi offre una fresca e deliziosa birra ..( IO SONO LA SUA GUIDA PER ORA ) e si scende veloci da dove siamo saliti, ammirando sempre le cime circostanti belle e superbe nella loro spettacolare verticalità..Arrivati ad un masso con un fiore , mi piace con la mente dedicarlo al ragazzo della campane e a tutti conosciuti o no , cvhe hanno avuto questa passione genuina e immensa..di salir montagne e che adesso salgono altre cime..

Un altro bel sogno realizzato, per mio figlio un sogno speciale..e adesso ce ne sono molti altri che mi tengono sveglio molte notti a guardare il soffitto e ad immaginare cime inviolate (per me ) e finchè il mio fisico terrà e il mio amar salire non verrò meno, ne coltiverò e realizzerò molti altri..

EMILIANO...

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa