sabato 23 novembre 2013

UNA BELLA ESCURSIONE, A CAVALLO FRA DUE MONDI, VIEL DEL PAN..

da ragazzo, amavo tanto la montagna , ma la vivevo in un modo un pò troppo personale, mi piaceva camminare  ma le rocce ripide e verticali erano un pò il mio sogno più grande e in dolomiti mi sono tolto parecchie soddisfazioni..

Poi col tempo e avendo una donna e una famiglia al mio fianco, forse per l'età o forse perchè scarico la mia esuberanza anche in altre cose, mi sono calmato un poco e adesso , se anche non disdegno le rare arrampicate, vado quasi solo a camminare..
Questa estate , nell'albergo CIMA 11 a Pozza di Fassa, ho  deciso di far provare a qualche amico e cliente dell'albergo , una delle escursioni che mi piacciono tanto e che sono sicuro  danno molta soddisfazione..
Così il gruppo si forma, ci sono io, mia moglie Paola, Sebastiano e Marta, mio fratello Giovanni e mia cognata Franca, che quest'anno hanno voluto provare a farmi compagnia in montagna, il mitico Bruno un uomo di 78 anni che ama ancora , nonostante la fatica l'aria sottile, e due coppie di Cremona,Achille e Rosella, Ennio e Piera persone molto simpatiche e di compagnia , con le quali spero di ripetere l'esperienza..
Comunque si parte da Canazei con la funivia fino al Belvedere e già qua , davanti a noi, si aprono scenari e panorami fantastici, con la Marmolada e i suoi ghiacciai, che sorniona sembra vigliare su tutto il creato..

Il sentiero è facile , quasi pianeggiante a parte qualche breve saltino più ripido, infatti si dice fosse usato per portare la farina del pane dal veneto al trentino e , tra scenari sempre più belli, con i colossi dolomitici che a quasi ogni passo escono dall'orizzonte , come a volersi fare ammirare,il Civetta, severo e orrido nella sua spaventosa mabellissima parete nord, il Pelmo , regale e solitario, il Sassolungo , scoglio marino, tutto il Sella possente come le mura di un castello incantato..e molti altri... arriviamo al rifugio, vero nido d'aquila sulle valli sottostanti e sull'azzurro scuro di lago Fedaia..

Nei miei piani, avevo previsto , da qui, di proseguire da solo per porta Vescovo e Padon ed arrivare fino a Fedaia dove Daniela, una cara amica di Treviso , mi aspetta perchè vuole il mio libro con la dedica, ma avendomi avvisato di un intoppo , cambio programma..Prima porto il mio Seba su una cima sovrastante il rifugio, il Sasso Cappello poi mi è venuta una gustosa idea, da fare sicuramente da solo..Con Sebastiano  la salita è stata bellissima , breve ma da gustare tutta , col sentiero che passava dall'erba ai sassi tufacei neri e spioventi sul vuoto,tutta questa cresta è di origine vulcanica, e in cima una veloce stretta di mano , come usiamo noi e si scende al rifugio per mangiare qualcosa prima di ripartire..e di pensare meglio al sogno che mi è venuto istantaneo, forse perchè l'avevo immaginato nelle lunghe sere d'inverno , quando sulle cartine fantasticavo meravigliosi itinerari..

Arrivo al rifugio, non faccio tempo a sedermi per tirare un pò il fiato , che dal sentiero non spuntano gli amici  di Bellaria e Gatteo mare che avevo  conosciuto a messa, e che, il giorno prima ho portato in 29 sulla vetta di cima 11, tutti bambini compresi, in una passeggiata che non dimenticherò mai..un saluto veloce ed un'idea un pò matta,..volete salire in vetta?? vi bastano 20 minuti e così, con 5 di loro, 4 uomini e una donna, tutti giovanissime e forti del resto, ritorno in cima al sasso cappello, con sorpresa di mia moglie e di chi c'era con me, che credo che in quel momento mi abbiano considerato un pò matto..e credo anche non poco..

Stretta di mano con questi nuovi amici..( non so se è così anche per voi, ma credo che in montagna sia facilissimo fare amicizia )  e foto di rito con una gustosa parentesi..un signore di mezza età , di Genova, visto che conoscevo abbastanza  colossi dolomitici che fanno bella mostra intorno a noi, mi chiede il nome di una cima proprio davanti, verso Cortina..alla mia risposta il Sorapiss , si illumina e dice che sua moglie non sa niente , testarda e cocciuta a dire che era il Pelmo, gli spiego che il Pelmo, da qui è più slanciato anche se assomiglia al Sorapiss e che non si può vedere da questa cima perchè coperto dal Civetta e dalle ultime propaggini della Marmolada..e così  si convince di spiegarlo alla povera moglie che, a detta sua non capisce niente di cime..( P. S: quante volte lo dico anche io dei miei e di qualche mio saccente amico )..


Torno al rifugio, saluto i cari amici marittimi e mangio un panino con un buon caffè..( credo sia una eredità della mia povera mamma il fatto che mi piaccia molto il caffe'..) e parto da solo per il sogno che ho immaginato in queste bellissime ore..Stamattina ho fatto il sentiero del Viel del Pan, perchè al ritorno non fare le creste sopra il sentiero e poi scendere al passo Pordoi per poi proseguire a piedi fino a Canazei ??? L'idea mi gusta quindi mi stringo bene i lacci degli scarponi, saluto tutti e parto per questa nuova mia idea, per questo itinerario per me sconosciuto che però sono sicuro sarà bellissimo..Le creste sono spettacolari, tra sali scendi e ripidi sentieri , si cammina a cavallo di due passi, a destra il Pordoi con la strada  che scende ad Arabba, a sinistra il Fedaia con la strada che scende a Canazei, con le macchine lontane che sembrano giocattolini e le dolomiti sempre più belle e sconvolgenti..in questi attimi da solo , spesso mi verrebbe da piangere tanto è bello e coinvolgente quello che vedo e quello che faccio, troppa è l'emozione di trovarsi solo su questi palcoscenici, che tra i tanti della vita forse sono i più emozionanti ed indimenticabili..
Arrivo al passo Pordoi gasato, un sorso d'acqua e si parte, eviterò l'asfalto della strada perchè ricordo che c'è una pista per sciatori che porta direttamente a Canazei, quindi col cuore che canta i mille inni alla gioia, stanco ma profondamente soddisfatto arrivo a Canazei, cinque minuti prima che i miei compagni di avventura di stamattina arrivino con la funivia..

Che dire?? Giornata splendida e per me proficua ed indimenticabile, per i miei amici anche ..e l'anno prossimo??? Se vorranno Emi li porterà sul Piz Boè..chi vivrà vedra'..



Emiliano...

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa