Da ragazzo,ho studiato in seminario..
ebbene si,volevo farmi prete,
ma poi il destino e l'amore hanno voluto diversamente..
Mi ricordo che mentre gli altri giocavano io leggevo
avidamente i libri
di cui era fornita la libreria del collegio..Uno in
particolare mi aveva colpito e dopo 35 anni lo ricordo ancora..
STORIA EROICA DELL'ALPINISMO..
e raccontava delle tragiche salite all'Eiger,della prima
salita al Cervino in cui i sette della cima alla fine tornano in tre e altre
tragiche ed eroiche, per i tempi,salite..Mi ricordo che spesso degli alpinisti
caduti si diceva fossero eroi e le foto molte volte avevano la dicitura..con negli
occhi il destino di morire giovani..
Quanta retorica e nessuna considerazione
per il dolore delle persone che avevano amato questi uomini e che con la
montagna penso avessero ,visto il crudele destino,un rapporto di odio...Forse
certi libri o certa cultura erano imbevuti di un falso e ideologico orgoglio
nazionale...E' bello esaltare Mallory ed Irvine ,scomparsi all'Everest,col
dubbio che siano stati in cima 30 anni prima di Hillary..ma chi spiega e fa
accettare queste cose alla ancora giovane vedova di Mallory od alla mamma di
Irvine???
Mi ricordo l'invettiva di Lammer che caduto dalla ovest del
Cervino e miracolosamente salvo insieme a Lorria, sfida la montagna che non è
riuscita a farlo morire..
Adesso invece è il contrario e chi muore è considerato uno
stupido e tutti si affannano a spiegare che la vita è altro che salire e morire
su belle ma inutili montagne..
Io penso che la verità,se poi esiste veramente
una verità per tutti,sia che ognuno di noi va in montagna per vivere
meglio,perchè ha questa passione che solo che prova può capire,perchè è stanco
di essere trattato da bamboccio da questa società sempre più sicura ma
infelice..Che senso ha lavorare tutto il giorno ,fare fatica ,solo pere uno
stipendio che è si indispensabile per vivere ma che non riempie il vuoto che
ognuno ha dentro..
Adesso non ci sono più le ideologie o il patriottismo e si
va in montagna perchè è bello e piace,ma se capita che non si torna più,non si
deve giudicare ,sempre col dito alzato perchè noi non sbagliamo mai,ma cercare
di capire che a volte la vita ci impone ,col suo strano fato un destino che noi
non possiamo cambiare..
Del resto ultimamente ho perso qualche amico e amica con
mali incurabili e devo dire che se potessi scegliere non avrei dubbi su quale
morte è meglio e se qualcuno non capirà, non sarà problema mio...e prima o dopo se
ne farà una ragione..
EMILIANO..
Bravissimo, concordo pienamente!
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