venerdì 21 dicembre 2018

UNA MIA EMOZIONE PER NATALE..



Ricordi  di una festa che non c’è più.  Con  la casa piena di persone che si vogliono bene e si scambiano auguri, con le mamme e le nonne a cucinare mentre i piccoli corrono dappertutto rincorsi dai papà o dai fratelli più grandi. Di ambienti riscaldati con la stufa a legna, con le braci che serviranno a dare un poco di tepore alle gelide lenzuola la notte. 
Ricordi di nevicate fino quasi a mangiarla la neve , che col suo candido mantello preparava il piccolo grano alla mietitura di giugno, di candelotti di ghiaccio che scendevano dalle grondaie, a panorami incantati di un bianco quasi accecante.


Ricordi di pranzi con cibi speciali, se si poteva un po’ di affettato, qualche funghetto, carciofini ma con parsimonia perché poi c’è ancora tanto cibo e per risparmiare un po’ , lasagne gustosissime e dal sapore ormai dimenticato, ma buonissime perché si mangiavano forse solo quel giorno. Cappone ripieno di macinata e pane grattato, tanta insalata e patate, quattro gallette e due mandarini  per lasciare il posto al panettone , che si mangiava solo quel giorno e che da qualche minuto sulla stufa a riscaldarsi riempiva la casa di profumi deliziosi.
Le interminabili partite a tombola con le poche lire in premio con la solita nonna che vinceva sempre e le bucce dei mandarini buttate sul fuoco per profumare e allietare l’ambiente.
Natali poveri ma pieni d’amore , con le famiglie riunite e spesso allargate da nuovi arrivi, perché a Natale si festeggia il dono dell’amore di Dio al mondo, nei panni di un bambino povero che cambierà la vita di molte persone e la storia del mondo.
I regali più belli erano l’amore tra le persone che per la festa lasciavano da parte anche i dissidi e si riconciliavano col mondo , perché a Natale occorre amare altrimenti non è festa.
Adesso Natale è sempre bello, però forse un po’ meno, superato da tante cose che hanno poco senso, ma con una certezza assoluta, è ancora l’amore a dare il senso alla nostra festa e se a tavola si è tristi perché si fissa una sedia vuota per un caro che non c’è più, un nonno, una nonna, dei genitori oppure dei figli, l’amore che ci è stato donato allora ci deve far capire che chi abbiamo amato tanto , specialmente in questo giorno, non è che non c’è più, è sempre con noi, da un’altra parte , ma sicuramente vicinissimo al nostro cuore..




                  Se dovesse farti piacere , 
                   TANTISSIMI AUGURI, 
                    dal profondo del cuore..

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa