domenica 27 gennaio 2019

L'EMOZIONE DELLA MEMORIA..

Da qualche anno ormai, l'ultima domenica di gennaio, per festeggiare con gli amici del gruppo, il compleanno di molti che cade a cavallo di questa domenica, facciamo una escursione per le campagne della nostra terra, per poi trovarci a pranzo in una antica osteria e festeggiare insieme .
Da noi non ci sono montagne, proprio tutta piatta pianura, però credimi, i giochi  vivaci che la brina colora  sui campi e sui fili d'erba, regalano sempre sensazioni ed emozioni davvero belle.  Per non parlare del nostro fiume, quello che Renzo nei promessi sposi attraversa per scappare da don Rogrigo, quello che fa dire aLucia.." Addio Monti, sorgenti dell' Acque ",la nostra bellissima Adda, che placida e utilissima per i raccolti, attraversa le nostre campagne, creando in qualche punto, bellissime lanche e laghetti davvero spettacolari, specialmente se ghiacciati.  Comunque non èdi questo che ti vorrei parlare, ma di una emozione fortissima che ho provato a pranzo all'osteria, così intensa che mi ha fatto scendere qualche lacrima, fortunatamente non vista da nessuno. A fianco al nostro grande tavolo, eravamo in 14, c'era una famiglia con nonno , genero figli e nipoti e mentre mangiavo, forse per ancora nitidi ricordi, con gli occhi osservamo l'anziano signore e non so perchè il mio cuore si intristiva. Ad un certo punto ho capito il perchè..anche l'anno scorso c'era quell'anziano signore, ma quest'anno la mia anima notava una assenza, non c'era più la moglie. Il mio pensiero è corso subiton al mio anziano papà che, dopo 48 anni di matrimonio si era ritrovato improvvisamente solo, con l'unica compagnia, pur bella , ma mai completa, di noi figli con le nostre famiglie. Credimi, avrei voluto alzarmi ed abbracciare quell'uomo e davvero sentivo un peso nel cuore che mi faceva capire che prima o poi avrei pianto. Sai quando le lacrime mi sono scappate ?? A fine pasto ho visto il nonno frugare nel suo cappotto e con genti lenti e un po' impacciati, estrarre dalla tasca il portafoglio, togliere 20 euro e chiedere alla cameriera se avesse potuto darle 4 banconote da cinque euro. Una volta accontentato, ad uno ad uno le ha distribuite ai 4 nipoti. Ecco, in quel momento non mi sono più trattenuto e mi è apparsa proprio chiarissima l'immagine del mio papà che faceva lo stesso coi miei figli e nipoti e le lacrime non più trattenute sono scese copiose a bagnarmi un poco la faccia. Fortuna vuole che io sia molto raffreddato per cui nessuno si èaccorto di niente, però quell'emozione, quel gesto semplice e apparentemente banale mi torna continuamente in mente per cui ho voluto scriverlo per sfogarmi un po'. Perchè credo che spesso il senso della vita che si è scelto di intraprendere insieme con un'altra persona sia così berllo che il solo pensiero che un giorno finisca mi appare qualche volta intollerabile. Io ho vissuto vicino al mio babbo solo , per 19 anni, fino a quando non ha raggiunto la mia mamma, ho amici che vivono tuttora questo tormento e se ci penso più di tanto, anche una piccolacosa come oggi mi può commuovere fino alle lacrime. 
Sono un pò stupido?? 
Sono troppo sensibile??
 Probabile, il problema è che a volte la cosa fa molto male.


Emiliano

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa