mercoledì 26 dicembre 2018
CIAO ANTONIO..mi dispiace davvero molto e se lo vedi salutami mio fratello..
Purtroppo è successo..quello che pensavo , o solamente speravo nel mio cuore, fosse solo una diceria di paese , si è rivelata tragica verità.
Te ne sei andato così come hai sempre vissuto, nel silenzio senza disturbare nessuno , ma purtroppo molto, troppo giovane.
E quest'anno sono stati tanti, troppi come sempre, i giovani che sono passati dall'altra parte lasciando dolore e lacrime inconsolabili.
Mi ricordo che con te e con mio fratello, tuo grande amico, da ragazzini , in montagna, si partiva per lunghe escursioni sulle montagne bergamasche e si ammiravano panorami che più avanti ci sarebbero diventati sconosciuti, perchè poi la vita ti pone davanti sentieri diversi e , se anche resta l'amicizia, ci si perde un po' di vista.
Nonostante questo però la stima , forse perchè io e te ci si incontrava spesso , è restata immutata e davvero la tua mancanza segna un bel po' il mio cuore, già dilaniato da graffi orrendi e dolorosi.
A proposito, se dove sei , incontri mio fratello, salutalo per me e digli che non ho ancora perdonato , lui e me , per il modo in cui ci ha lasciato, ma vedrai che se è come penso, se ne uscirà con una delle sue classiche battute che spesso illuminavano la vostra compagnia.
Stai vicino alla tua mamma, avrà il cuore spezzato. In questi giorni si festeggia un Dio che è arrivato a portare la SPERANZA o la certezza della RESURREZIONE, ma credo che per una mamma , quando capita questo la vita finisca un poco ogni giorno senza i suoi figli.
Lo stesso Gesù , nei Vangeli, piange solo due volte e una è sulla tomba dell'amico Lazzaro, quindi la tua mamma avrà bisogno di molta forza e coraggio per capire ed andare avanti nonostante tutto. Antonio, davvero il tuo ricordo sarà fonte di benevoli pensieri e ogni volta che andrò per la campagna ad ammirare una fulgida alba oppure un melanconico tramonto, mi verrà in mente le volte che tu passavi col tuo rosso trattore e regalavi un saluto sorridendo a chi ti incontrava.
Ciao , Amico, che la vita che hai fatto ti sia di degna consolazione per tutto il bene che hai saputo mettere in pratica.
Nonostante il dolore, spero per te ,che questa possa essere la cosa meravigliosa che ci hanno sempre promesso e fatto credere..
Un'alba di una vita nuova più bella e vera..
Emiliano
venerdì 21 dicembre 2018
UNA MIA EMOZIONE PER NATALE..
Ricordi di una festa che non c’è più. Con la
casa piena di persone che si vogliono bene e si scambiano auguri, con le mamme
e le nonne a cucinare mentre i piccoli corrono dappertutto rincorsi dai papà o
dai fratelli più grandi. Di ambienti riscaldati con la stufa a legna, con le
braci che serviranno a dare un poco di tepore alle gelide lenzuola la
notte.
Ricordi di nevicate fino quasi a
mangiarla la neve , che col suo candido mantello preparava il piccolo grano
alla mietitura di giugno, di candelotti di ghiaccio che scendevano dalle
grondaie, a panorami incantati di un bianco quasi accecante.
Ricordi di pranzi con cibi
speciali, se si poteva un po’ di affettato, qualche funghetto, carciofini ma
con parsimonia perché poi c’è ancora tanto cibo e per risparmiare un po’ ,
lasagne gustosissime e dal sapore ormai dimenticato, ma buonissime perché si
mangiavano forse solo quel giorno. Cappone ripieno di macinata e pane grattato,
tanta insalata e patate, quattro gallette e due mandarini per lasciare il posto al panettone , che si
mangiava solo quel giorno e che da qualche minuto sulla stufa a riscaldarsi
riempiva la casa di profumi deliziosi.
Le interminabili partite a tombola
con le poche lire in premio con la solita nonna che vinceva sempre e le bucce
dei mandarini buttate sul fuoco per profumare e allietare l’ambiente.
Natali poveri ma pieni d’amore ,
con le famiglie riunite e spesso allargate da nuovi arrivi, perché a Natale si
festeggia il dono dell’amore di Dio al mondo, nei panni di un bambino povero
che cambierà la vita di molte persone e la storia del mondo.
I regali più belli erano l’amore
tra le persone che per la festa lasciavano da parte anche i dissidi e si
riconciliavano col mondo , perché a Natale occorre amare altrimenti non è
festa.
Adesso Natale è sempre bello, però
forse un po’ meno, superato da tante cose che hanno poco senso, ma con una
certezza assoluta, è ancora l’amore a dare il senso alla nostra festa e se a
tavola si è tristi perché si fissa una sedia vuota per un caro che non c’è più,
un nonno, una nonna, dei genitori oppure dei figli, l’amore che ci è stato
donato allora ci deve far capire che chi abbiamo amato tanto , specialmente in
questo giorno, non è che non c’è più, è sempre con noi, da un’altra parte , ma
sicuramente vicinissimo al nostro cuore..
Se dovesse farti piacere ,
TANTISSIMI AUGURI,
dal profondo del cuore..
lunedì 26 novembre 2018
TI DISTURBO UN ATTIMO, mi piacerebbe un tuo parere
Credo io sia l'ultima persona che possa parlare di Dolomiti o della Val di Fassa,anche se un mio amico , per prendermi in giro bonariamente dice che le DOLOMITI le ho inventate io, ma mi piacerebbe che tu, sicuramente più esperto possa leggere le prime pagine degli ultimi miei due libri che sono interamenti dedicati alla Val di Fassa. Il quarto,
NON DIMENTICATEMI, VI AMERO' SEMPRE
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/330125/non-dimenticatemi-vi-amero-sempre-2/
Ho avuto la fortuna di presentarlo a Pozza a luglio dell'anno scorso, grazie alla giornalista VIRNA PIEROBON che come te, incuriosita mi aveva conosciuto qui su Facebook.
La storia è triste, racconta di un papà che vive in valle grazie all'amore per la moglie e in valle perde il suo unico figlio. Molti anni fa , in una delle prime gite del CAI , conobbi un ragazzo che col fratello e il padre , legati con lui, insieme agli altri aveva tentato la salita al S. Matteo. La domenica dopo il ragazzo, se non ricordo male Luigi, moriva salendo una via di roccia sul Brenta..la cosa mi aveva colpito, anche perchè , dopo qualche anno, il padre Medico, era il responsabile della sezione AVIS e spesso quando mi visitava , il discorso cadeva sul quel terribile giorno..per me , il dottore non è stato più lui, ma credo sia anche logico. Molti anni dopo, in Val di Fassa, io essendo un patito lettore di FASSA NEWS avevo lett un articolo che raccontava di un padre che assoldava una guida per rifare la via dove il figlio era caduto..La via Steiger al Catinaccio e , guarda un po' il caso, l'articolo era firmato dalla Virna Pierobon, allora direttrice del giornale. Vedi cosa vuol dire a volte il destino..comunque una sera di quelle in cui senti che le parole quasi escono da sole mi sono messo ed ho scritto , poco a poco il libro. io ci sono molto legato, pensa che un giorno sul teno per il mare con moglie e figli, leggendolo mi sono messo a piangere. I posti sono meravigliosi nonostante la storia spesso emozioni, però voglio chiarire che il ragazzo non è mio figlio che ama la montagna ma sta bene. Te lo dico perchè una persona saputo che il morto non era il mio Sebastiano, non ha più voluto il libro.
Il secondo libro invece
EMOZIONI ISTANTANEE
è tutto fotografico sulla Val di Fassa.
https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fotografia/408084/emozioni-istantanee/
La cosa che mi piace e anche qualche complimento che ho ricevuto è sul fatto che tante foto sono di luoghi bellissimi ma poco frequentati e conosciuti, forse per la fatica , oppure perchè in valle ci sono posti così belli che è dura stare aggiornati. Per farti qualche esempio, io amo salire al lago Antermoia, il mio luogo del cuore, per la Valle Udai, da Mazzin, valle solitaria , selvaggia ma duretta da salire. Oppure Ciampac da Fontanazzo per la Val Grepa idem come sopra..o magari salire il Col Ombert per la forcella Paschè, dal sentiero che sopra Baita le Cascate in Val S. Nicolò porta in luoghi veramente meravigliosi e indimenticabili.
Io in valle che frequento da più di 40 anni, con alterne fortune, ci vengo ogni anno almeno una volta a giugno col mio gruppo I PRIGIONIERI DEI SOGNI e credimi, il luogo è tanto bello che ogni volta si aggrega qualcuno di nuovo da ogni parte d'Italia. Pensa abbiamo amici e compagni dalla Sardegna, dal Piemonte, Da Bolzano, e da varie zone ed ogni volta ci si da l'arrivederci per l'anno dopo, oppure , è capitato, per ulteriori escursioni magari a settembre. Ecco io aspetto un parere da te su questi miei due lavori, si possono leggere molte pagine gratis e forse tutto il libro, quindi non farti problemi, neanche a dirmi che è meglio che non scriva perchè le mie sono cazzate. Un amico della valle però mi diceva che quello fotografico è un libro che dovrebbe avere ogni albergo per invogliare i clienti a mettere gli scarponi e a vedfere luoghi in ogni caso meravigliosi..non lo so, non oso pensare a così tanto onore, però credimi nei miei libri c'è tutto il mio amore , la mia passione per le montagne, quindi è come se aprissi il mio cuore per svelare ciò che amo di più.
P. S. Nel libro fotografico le prefazione è di Virna..è troppo forte quella donna ed invoglia proprio a venire e ad amare la valle.
Scusami se mi sono dilungato e ti ho fatto perdere tempo prezioso, ma ci tengo davvero al tuo parere.
Emiliano..innamorato della bellezza
domenica 18 novembre 2018
lunedì 22 ottobre 2018
BENVENUTA ILARY..piccolo tesoro..ogni bambino che nasce è un regalo per il mondo, e lo rende più bello e speciale
Hai appena aperto gli occhi sulla magnifica esperienza che è la vita e tutto intorno ti sembrerà ovattato e nascosto. Ma un giorno, mamma e papà, ti faranno conoscere, dopo averti fatto dono del loro amore assoluto, che ti ha messo al mondo, della conoscenza di mondi meravigliosi che ti circondano. Imparerai con loro, che ci vivono ogni giorno, la bellezza delle rocce che grige assolate, nere bagnate ,oppure rosse nella luce purpurea del tramonto, sembrano volere rendere grazie al Creatore , col loro sfidare il cielo , di averle create.
Camminerai con mamma e papà, stringendo le loro mani tenere e forti, per i prati pieni di fiori multicolori, per i boschi dove, col frusciare degli alberi accarezzati dal vento, ti sembrerà di ascoltare musiche celestiali.
Ti abbevererai con le tue candide manine, dell'acqua fresca e dissetante di sorgenti incantate e laghetti magici, magari specchiando il tuo bel visino nelle gelide e cristalline acque che ti regaleranno attimi impagabili.
Ma capirai che tutte queste bellezze, tutti questi tesori saranno poca cosa davanti al dono più grande che i tuoi genitori ti hanno fatto, la vita. Questa vita che ha innalzato, grazie al tuo arrivo, il loro amore a livelli assoluti, li ha resi orgogliosi e felici ad ogni tuo sorriso, ogni tuo emozionante gesto che ogni giorno regalerai al loro essere genitori. Piccola stella, tu per loro, mamma e papà, i nonni e tutti quelli che ti vogliono e vorranno bene, sei e sarai proprio come l'acqua delle sorgenti , fonte di gioia e di appagamento nelle spesso aride giornate della vita..il primo raggio di sole che illumina e riscalda la notte buia e fredda, l'alito di vento che accarezza piacevolmente le guance accaldate dalla calura estiva.
Tesoro impagabile, fai tuo l'amore che ti hanno trasmesso , tienilo sempre con te anche quando ti sembrerà che il passo sarà difficile e faticoso per arrivare in cima ai tuoi sogni e non dimenticare mai che sei frutto dell'amore assoluto di due persone che camminando insieme si sono accorte di una mancanza ..e ti hanno chiamato alla vita, illuminando i loro passi di luce nuova che il tuo sorriso saprà irradiare. E , quando sarai grande, custodisci nel cuore l'amore che ti hanno dato, perchè ti porti a capire che è il dono più bello e grande che ognuno può fare a chi cammina con noi.
BENVENUTA al mondo.
Emiliano
domenica 21 ottobre 2018
Ti prendo per mano e ti porto un poco nel mio libro più sentito
Io credo debba spiegare questa mia insistenza, con chi mi è amico, per leggere questo mio libro. La storia è triste, un papà perde un figlio in montagna e , per fortuna , non riguarda me, però in ogni frase del libro, in ogni pagina, c'è tutto quello che sono, con i miei difetti e le rare virtù.
I.
E COMINCIA LA VACANZA..
Non so se è una cosa che
capita a tutti, ma Alberto , ogni volta che arriva nel luogo che tanto ama, la
sua mai dimenticata e sempre desiderata valle, ha l’impressione che il viaggio
sia stato lunghissimo, che le agognate montagne non arrivassero mai, invece al
contrario, quando tristemente e logicamente le vacanze finiscono, in un attimo
si ritrova al paese da dove è partito pieno di sogni gioiosi e speranza di
indimenticabili salite. Magari, anzi , probabilmente, è solo un’impressione e
basta poco a farsela passare , un bel respiro profondo , uno sguardo da
innamorato a profili che nonostante siano da lui conosciuti , gli serbano
sempre piacevoli sorprese ed emozioni, come se, come fa una donna innamorata,
si vestissero come meglio possono per l’incontro con la persona amata. Comunque
il nostro amico, parcheggia l’auto, scarica le innumerevoli valigie, perché sua
moglie , come molte altre è prudente e si porta
mezza casa, saluta le signore , gentilissime e sempre sorridenti che
gestiscono l’albergo e , dopo aver salutato i suoi cari, parte di buona gamba
verso la cima che sovrasta il paese, la prima che lo aveva stregato e che aveva
salito sotto un temporale infernale. In genere faccio così, arrivo, saluto la Gemma , la Federica e la Claudia, poi parto per le mie escursioni, quasi sempre solo e spessissimo salgo verso la vetta di Cima 11. ( una delle tante Cima11 delle Dolomiti, questa è nel gruppo della Vallaccia )
Una volta, ero così preso da una salita da salire in macchina e partire con mia moglie che lasciata giù picchiava la mano sulla capotte della macchina per salire..ero già con lamente lassù
Chi va spesso in montagna lo sa, c’è ancora l’usanza di salutarsi sui sentieri e la cosa è molto bella e speriamo non finisca mai, ma il saluto di quel giorno è stato qualcosa di più, quasi una richiesta di aiuto, sicuramente una scusa per trovare qualcuno disposto ad ascoltare e forse per aiutare l’anima triste e greve ad alleggerirsi un po’ del peso che porta da anni. Il vecchio che , presentandosi dice di chiamarsi Luigi, sa però che il nostro amico deve salire sulla cima, sul suo agognato sogno , per cui invita Alberto, il pomeriggio , tornato dalla bella avventura , a fermarsi per bere qualcosa insieme così gli potrà raccontare perché per quella cima, per quelle rocce ormai colorate dal giallo caldo del sole, prova una sorta di amore odio, amore per tutto quello che gli ha dato ed è stato moltissimo, ma odio per quello che gli ha tolto ed è stata la cosa più atroce della sua vita..quella vetta , con un maligno sasso, gli aveva tolto per sempre il suo bene più grande, il suo amore più immenso, suo figlio Tommaso.
Credo che per noi innamorati della montagna, questo sia uno delle paure più grandi, perdere i nostri figli per una passione che abbiamo coltivato per loro e con loro..Comunque l'anziano Signore racconta la sua storia, di come, lui nato al mare, per lavoro in montagna , qui aveva conosciuto l'amore assoluto della sua vita, Maria e di come, non so se è capitato anche a voi, il primo incontro sia stato quasi uno scontro..mia moglie mi dice sempre che la sera che ci siamo conosciuti le stavo pesantemente sulle scatole, voi no??
. I momenti migliori di pausa e riflessione erano però al mattino presto, dopo un bel caffè nero e forte mi godevo , appoggiato al parapetto, una sigaretta e guardavo i primi raggi di sole, giocare con l’acqua e regalarle riflessi unici e a volte indescrivibili. E una di queste mattine, è capitato il fatto che ha cambiato per sempre la mia vita. Non so se ci pensi mai, tu sei molto più giovane di me, ma se certi momenti vissuti, certe coincidenze naturali non fossero capitate, come potrebbe essere la nostra vita?? A volte mi capita di pensare che noi, tutto il nostro vivere , non sia altro che una conseguenza di fatti, anche piccoli e insignificanti ma casuali , altrimenti tutto sarebbe diverso. Ti capita mai di immaginare una vita diversa solo magari per il fatto che, invece di andare a sinistra andavi dritto?? Quella mattina mi ero fumato la solita prima sigaretta ( ormai ho smesso da tanti anni ed è una delle cose che mi rende felice, ad un certo punto ho deciso, basta,io non volevo che un mio vizio fosse più forte della mia vita )e come al solito e da vero cialtrone ho buttato il mozzicone per terra spegnendolo con un piede. Di colpo, una voce , dolce ma decisa mi ha fatto sussultare, era di una ragazza che qualche mattino avevo notato ammirare il lago e che a ragione, mi rimproverava per il mozzicone. Sono arrossito di colpo e ho biascicato malamente un mi scusi che però è suonato falso anche a me, però ero veramente dispiaciuto e goffo e smarrito ho girato le spalle e me ne sono tornato in casa, arrabbiato per la stupidata, ma colpito da quella ragazza, veramente carina, credo con un bel sorriso se un giorno avessi avuto l’occasione per coglierlo e due fossette intorno alle labbra che le davano anche un’aria sbarazzina. Al primo momento , visto che ero di spalle, avevo voglia di rispondere male, da vero maleducato, al mattino sono sempre un po’ nervoso e questa vuole rovinarmi questo attimo di grazia. L’intenzione era quella, poi voltatomi e avendo visto quello sguardo cosi intenso ma a modo suo dolce anche nella momentanea durezza , mi sono sciolto e la mia vita quel giorno, quegli interminabili attimi in cui la pensavo ha avuto un senso un po’ più diverso dal solito. Inutile dirti che la giornata è passata con la ragazza del lago nella testa, con le mie idee e i piani per chiederle scusa seriamente e magari conoscerla, non mi ero mai innamorato prima, le ragazze mi piacevano ma facevo fatica immaginarle vicino o insieme a me, ma questa era diversa. Probabilmente l’ambiente, questo lago magico in certe sue sfumature, quel suo piglio deciso ma gentile e non volgare di ragazza alla mano, quei suoi occhi profondi e vivaci, pieni di voglia di vivere, oppure anche il fatto che , vuoi per gli affetti lontani, vuoi per il lavoro, io mi sentissi solo mi hanno veramente fatto pensare che forse , in certe cose, era ora di darsi una svegliata e provare a mettermi in gioco, tanto solo ero e al massimo solo sarei restato. La notte l’ho passata a preparare discorsi, ad immaginare l’attimo in cui l’avrei rivista, a dire a me stesso che in tutto il mondo succede che un ragazzo chieda ad una ragazza di frequentarsi eppure il sonno è stato agitato ed eterno, nel senso che la mattina, l’attimo fuggente , sembrava non voler arrivare mai.
Poi arriva Tommaso l 'amatissimo figlio e anche lui prende la malattia per l'Aria Sottile, chissà come mai..Purtroppo un triste giorno il destino porta via ai due sfortunati genitori la loro gioia più grande, Tommaso, l'unico figlio, come dice il vecchio Luigi
LA MONTAGNA MI HA DATO E TOLTO TUTTO..
a me per ora ha dato tantissimo.
IX. UN
DOLORE IMMENSO
Riccardo poi mi avrebbe raccontato come sono
andate le cose. La salita si era svolta regolarmente , i ragazzi quasi
cantavano nell’arrampicare volando da un appiglio e l’altro . Arrivati in cima,
alla stele della Madonna, Tommaso ha scritto due righe sul libro di vetta e
dopo aver riposato un poco e riposto i materiali, imbrago , rinvii, e
quant’altro, di buona lena hanno cominciato la discesa. Come tu ben sai, essendoci stato molte volte,
ad un certo punto si arriva su un prato e andando a sinistra in dieci minuti si
arriva al rifugio, invece tirando dritto, si costeggia , sempre su sentiero,
anche se un po’ ripido, una parete rocciosa gialla e verticale. Probabilmente
pensavano che fosse presto per finire la giornata per cui, invece di scendere ,
hanno deciso di proseguire su quell’itinerario che tagliando dei ghiaioni, con
un po’ di fatica ma mai troppo pericolo, porta ad una forcella a dieci minuti
di una ulteriore cima. Credo che la visione che si ha da questa forcella abbia
convinto i due amici ad andarci, infatti da quel luogo si può ammirare la valle
nella sua parte bassa e tutte le cime che le fanno corona. Riccardo mi ha raccontato che, sotto la
paretona giallastra ha sentito un sibilo e visto mio figlio che era davanti,
barcollare un attimo e stramazzare a terra violentemente. Il mio ragazzo non è caduto dal sentiero altrimenti sarebbe
rotolato sui ripidi ghiaioni fino ai prati sotto, ma credo che il colpo sia
stato mortale. Il suo amico, bianco come un cencio , spaventato e tremante , ha
provato a rianimarlo, a chiamarlo ma niente da fare, credo che il mio Tommaso
viaggiasse già sulle grigie rocce del paradiso, ci aveva lasciato per
sempre. Trafelato e terrorizzato il
giovane amico è corso a perdifiato al rifugio dove i gestori hanno prontamente
chiamato il soccorso alpino e il resto lo sai e puoi immaginarlo,il dolore
tremendo, la rabbia cieco con questa, con queste montagne, la disperazione di
chi , in un attimo ha perso tutto e di più , ha perso la sua ragione di vita.
Non puoi immaginare quante volte , in questi anni, mi siano passate davanti
agli occhi queste immagini. Il sorriso di mio figlio al mattino, la mia stupida
, ma col senno di poi vera apprensione, la parete che nella mia fantasia sembra
voler scagliare addosso al mio ragazzo tutte le pietre del mondo.Non so tu, manon ti è mai capitato un lutto così forte da non pensare ad altro,?? Vedere gli amici di chi è andato via quasi non guardarti per non voler fare peso anche del tuo dolore di genitore?? A me si e in quei momenti ti senti proprio solo e sull'orlo di uno spaventevole precipizio.
Il
titolo di questo saluto mi avevano detto
fosse ,
“QUANDO UN AMICO SE NE VA “
e credimi se ti dico che il lettore si interrompeva spesso e faticava a
trattenere le lacrime , cosa che capitava a chiunque fosse in chiesa , parroco
compreso ed è stato un momento altissimo di ricordo e raccoglimento nella
preghiera vicino alle spoglie mortali
del mio amato figlio . Inutile dire che
alla fine sempre portando il feretro a spalla avevano cantato il famoso canto”
Signore delle cime” e veramente avevano molto senso le parole “ il nostro amico
il nostro fratello, lascialo andare per le tue montagne. L’uscita di chiesa tra
gli applausi e il lancio di fiori bianchi sul feretro , ci aveva commosso oltremodo e ancora lacrime a non finire. Della tumulazione non ho molti ricordi ,
troppo dolorosa, ricordo solo le facce degli amici e delle persone che lo
conoscevano quando venivano ad abbracciarci o a stringerci la mano e le loro
espressioni di dolore , quasi i colpa ,
nello stringesi attorno a noi in questo momento di atroce dolore. E a loro col
tempo il dolore sarebbe passato, sarebbe rimasto il dolce ricordo di un ragazzo
che amava la vita e sapeva farsi e farla amare, ma la loro vita , per fortuna
sarebbe continuata. Credo sia stato solo un impressione oppure gli occhi velati
dalle lacrime , ma un attimo mi era sembrato di aver visto , la stele della
cima, lontanissima e invisibile da qui, luccicare nel solo del pomeriggio in
una immaginaria e dolcissima lacrima , a ricordo di una persona che l’aveva
oltremodo amata.
E' sempre un dolore atroce perdere qualcuno che si ama, se poi è carne della nostra carne penso che l'anima resti lacerata, dilaniata per sempre..
Del resto, nei Vangeli, Gesù piange solo due volte, su Gerusalemme e sull’amico Lazzaro appena morto, quindi se ha pianto Lui è comprensibile il nostro dolore , la nostra vacillante fede. Che , ti dirò col senno di poi, Lui , come Padre amorevole e misericordioso, avrebbe illuminato e fortificato.
Io credo sia davvero una bella storia, commovente, un po' triste , ma da leggere . Come ti dicevo in ogni personaggio c'è un po' , molto di me, delle mie gioie, dei miei dolori, di cui qualcuno davvero devastante, delle mie speranze. Per concludere questapiccola carellata di metto la preghiera che ho scritto in chiusura, che vuole essere un augurio affinchè la tua vita, il tuo andare in montagna siano sempre occasione di gioia infinita..con un pensiero a chi, come Tommaso e tanti altri, per troppo volare verso la luce , non è più tornato.
Potrei
raccontarti la bellezza di stringere forte e continuamente un pezzo di roccia per arrampicarti su un muro verticale fino ad
arrivare in cima ad un sogno.
Potrei
narrarti la fatica del primo passo, primo di moltissimi, quando mille altre cose
reclamano la tua attenzione, ma tu lo fai perché non smetterai mai di cercare
di vivere le tue aspirazioni. Oppure la bellezza e leggiadria dell’ultimo
passo, quello che regala più gioia, perché tutto è finito e tu , ancora una
volta hai esaudito e onorato il tuo
desiderio del mattino, toccando un lembo piccolo o grande, ma sempre
indimenticabile che è la cima.
Potrei parlarti del sole che ti bacia sulla
fronte , quando sei già alto sul ghiacciaio e ti regala fiducia ,buonumore e
sensazioni uniche, perché i tuoi occhi e il tuo cuore possono vedere le
bellezze della natura che il buio della notte ti aveva celato.
Potrei parlare con te di mille e mille cose
che la montagna mi sa regalare, ma te ne dico una sola , forse quella più
importante. Perché non provi anche tu a lasciare per un poco la pigrizia, la sottile paura che attanaglia
il cuore e non ti metti in gioco in
quel fantastico mondo che sono le montagne??
Vedrai , probabilmente ti riempiranno il
cuore, ma se non succede, credo che almeno un poco conoscerai e capirai il senso delle mie
parole d’amore e dei miei occhi illuminati di gioia.
E
forse non penserai mai più che chi sale
montagne lo fa perché nella vita non ha niente altro di meglio da fare.
Emiliano
La valle dove si svolge la storia è , quello che per me è il Paradiso in terra, la Val di Fassa, che spesso è stata , con le sue bellezze, le sue superbe montagne, incantevoli laghi e bellissimi boschi , con la sua esuberante natura, unguento speciale per le mie innumerevoli ferite..
Emiliano..
sabato 13 ottobre 2018
DOMANI FANNO SANTO, UN GRANDE UOMO, PURTROPPO POCO CAPITO AI SUOI TEMPI..PAPA PAOLO VI
Questa è una parte del suo saluto alla vita e al mondo e credo siano parole di alto spessore oltre molto profonde sentite e vere..il saluto alla sua Chiesa che ha servito e amato fino alla fine, nonostante l'amarezza di momenti bui.
Lui che era Pietro, come l'Apostolo non ha avuto paura della tempesta, del mare in burrasca, si è fidato del Signore e sulla Sua Parola ha gettato le reti.
Fisso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che per me si è sempre riflessa sulla vita presente da questo mistero, e benedico il vincitore della morte per averne fugate le tenebre e svelata la luce.
Dinanzi perciò alla morte, al totale e definitivo distacco dalla vita presente, sento il dovere di celebrare il dono, la fortuna, la bellezza, il destino di questa stessa fugace esistenza: Signore, Ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, ed ancor più che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vita.
Parimente sento il dovere di ringraziare e di benedire chi a me fu tramite dei doni della vita, da Te, o Signore, elargitimi: chi nella vita mi ha introdotto (oh! siano benedetti i miei degnissimi Genitori!), chi mi ha educato, benvoluto, beneficato, aiutato, circondato di buoni esempi, di cure, di affetto, di fiducia, di bontà, di cortesia, di amicizia, di fedeltà, di ossequio. Guardo con riconoscenza ai rapporti naturali e spirituali che hanno dato origine, assistenza, conforto, significato alla mia umile esistenza: quanti doni, quante cose belle ed alte, quanta speranza ho io ricevuto in questo mondo!
Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato ed iniziato al Sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’essere ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al Papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo.
Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringraziare Te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato ed iniziato al Sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’essere ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al Papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo.
Siano salutati e benedetti tutti quelli che io ho incontrati nel mio pellegrinaggio terreno; coloro che mi furono collaboratori, consiglieri ed amici – e tanti furono, e così buoni e generosi e cari!
benedetti coloro che accolsero il mio ministero, e che mi furono figli e fratelli in nostro Signore!
benedetti coloro che accolsero il mio ministero, e che mi furono figli e fratelli in nostro Signore!
domenica 9 settembre 2018
CON FORZA,FORSE FORTUNA, COSTANZA E PAZIENZA, SIAMO ARRIVATI A 29 anni di nozze..
Capita spesso che, con l’aiuto
della fantasia, balsamo
indispensabile e potente contro la laceranti ferite
della vita, anche
le situazioni più banali e forse insignificanti, possano
diventare
nettare gioioso dell’anima e far volare il cuore a lidi più maestosi.
Osservare la pioggia da dietro un vetro può
sembrare una perdita
di tempo, ma che bella la magia delle gocce, ora piccole e
inoffensive, ora fredde e intense che, sul vetro , davanti ai miei
occhi,
creano traiettorie forse banali, ma spesso magiche nel loro
ricamare la vita.
La vita, ormai sono tantissimi anni
che la dividiamo e tornando
indietro con i pensieri a questi ventinove
anni, passati uno accanto
all’altra,
sorreggendosi e spronandoci a vicenda, sembra passato
un attimo ma quante
emozioni, quante delusioni e quante gioie
esclusive ci siamo donati giorno per
giorno, per crescere e
camminare verso la meta che insieme sognavamo e abbiamo
scelto.
Certo, mica sempre all’alba il sole è stato caldo e rassicurante
come
dovrebbe essere ogni magnifico nuovo giorno, però credo
che quello che
credavamo fosse amore, lo sia diventato attimo per
attimo, nonostante tutto,
nonostante tutti.
Perché se è vero che l’amore è anche perdersi negli occhi e
nel
cuore dell’altro, io credo di aver trovato con te uno spazio
immenso di
felicità..
e davvero dopo tanti anni, che spero possano diventare tantissimi,
posso dire che spesso il mio cuore, il mio pensiero, le mie gioie e i
miei
tanti problemi e difetti, grazie a te mi hanno fatto diventare
quello che sono,
un uomo nuovo con poche qualità, tanti difetti ,
ma credimi veramente un uomo
felice.
Grazie di quello che sei stata
capace di essere per me, il tuo amore
ha saputo farmi crescere facendo uscire
dal mio cuore un po’
arrugginito la parte migliore, forse un po’ nascosta e
dormiente di
me..
giovedì 2 agosto 2018
martedì 17 luglio 2018
Chi non ha mai avuto, un amico, un parente, o semplicemente un conoscente , che è volato in cielo per troppo sognare ??
Solo chi viene dimenticato, muore veramente.
per chi amiamo e portiamo nel cuore, ogni nuvola, ogni sasso, ogni cima , tutta la natura è un perenne ricordo di un amore andato temporaneamente via.
venerdì 6 luglio 2018
LA MIA PREGHIERA..DEI PRIGIONIERI DEI SOGNI..IN MONTAGNA
io sembro un gradasso, uno che scherza sempre, credo invece che in questo video, si possa vedere un poco di mia sincera commozione.
SIGNORE,
ANCHE OGGI CI HAI FATTO DONO DELLE MERAVIGLIE DELLA TUA CREAZIONE.
TU CHE HAI PLASMATO QUESTI ORIZZONTI INFINITI
E QUESTE MONTAGNE CHE CI AIUTANO
AD ESSERTI PIU’ VICINO,
GUARDACI E FA CHE IL NOSTRO SALIRE
POSSA ESSERE COME UN CANTO DI LODE,
CHE SALE INCESSANTEMENTE VERSO DI TE.
STACCI VICINO QUANDO NELLA VITA E’ PIU’ PESANTE LA FATICA DEL SALIRE
E PERDONACI SE, ARRIVATI SULLE INNUMEREVOLI VETTE DEL NOSTRO VIVERE, CI DIMENTICHIAMO DI TE.
FA CHE I NOSTRI CARI, CHE HAI CHIAMATO ALLA TUA MENSA, CI SIANO VICINI
CON UN AMORE CHE, SE ANCHE NON E’ PIU’ TERRENO,
CI FACCIA ALZARE GLI OCCHI,
COLMI DI GRATITUDINE,
E ASCIUGATI DALLE LACRIME
VERSO DI TE CHE CI ASPETTI
INSIEME A LORO NELLA TUA GLORIA.
SIGNORE, GRAZIE PER QUESTI MONTI
CHE HAI CREATO,
PER IL NOSTRO STARE INSIEME
E PER LA TUA GLORIA.
SIGNORE,
ANCHE OGGI CI HAI FATTO DONO DELLE MERAVIGLIE DELLA TUA CREAZIONE.
TU CHE HAI PLASMATO QUESTI ORIZZONTI INFINITI
E QUESTE MONTAGNE CHE CI AIUTANO
AD ESSERTI PIU’ VICINO,
GUARDACI E FA CHE IL NOSTRO SALIRE
POSSA ESSERE COME UN CANTO DI LODE,
CHE SALE INCESSANTEMENTE VERSO DI TE.
STACCI VICINO QUANDO NELLA VITA E’ PIU’ PESANTE LA FATICA DEL SALIRE
E PERDONACI SE, ARRIVATI SULLE INNUMEREVOLI VETTE DEL NOSTRO VIVERE, CI DIMENTICHIAMO DI TE.
FA CHE I NOSTRI CARI, CHE HAI CHIAMATO ALLA TUA MENSA, CI SIANO VICINI
CON UN AMORE CHE, SE ANCHE NON E’ PIU’ TERRENO,
CI FACCIA ALZARE GLI OCCHI,
COLMI DI GRATITUDINE,
E ASCIUGATI DALLE LACRIME
VERSO DI TE CHE CI ASPETTI
INSIEME A LORO NELLA TUA GLORIA.
SIGNORE, GRAZIE PER QUESTI MONTI
CHE HAI CREATO,
PER IL NOSTRO STARE INSIEME
E PER LA TUA GLORIA.
venerdì 29 giugno 2018
una salita bellissima, dura , ma davvero di grande bellezza e soddisfazione..
Credo sia un video bellissimo, come la compagnia e gli amici vecchi e nuovi..
Grazie all'amico Alessandro Zanetti che oltre a camminare con noi, ha realizzato questo bellissimo video..
Emiliano..e i Prigionieri dei Sogni
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