magari sbaglierò, ma credo che ognuno di noi, tra quelli che vanno in montagna, pensi che qualsiasi salita , anche la più dura , sia spesso più facile e meno faticosa della discesa..
Ai profani sembrerà strano ma io preferisco sempre salire che scendere..farò fatica , avrò il fiato rotto e darò fondo a tutte le mie energie, ma preferisco di gran lunga così che certe discese infinite..e poi , non so voi , ma io , sarà per l'età , sarà per altro, in discesa sento proprio le ginocchia scricchiolare e poi farmi male..
Certo che se si va in roccia e si fa una bella doppia , o altre calate con la corda , il problema non sussiste, ma non sempre è così , anzi...a parte che c'è doppia e doppia, nella mia povera esperienza , io ricordo facili quelle dalle torri del vaiolet, dalla delago nello specifico, con quelle tre calate obbligate, dal chiodo della cima, dal masso incastrato e sui pendii finali..( comunque , su questa doppia facile, per un fulmine, alcuni anni fa , è caduto e morto Siegfried , il fratello di Messner )..io ricordo la prima doppia per scendere dal pollice alle 5 dita ( sassolungo ) , tu scendi , ma la sosta per la seconda doppia non è sulla verticale e si trova in una nicchia , quindi occorre fare molta , ma molta attenzione.. a proposito , io , quando facevo le doppie, per velocizzare , non mettevo mai il prusik, il nodo di sicurezza che blocca la corda in caso di perdita della stretta delle mani.. e ti confermoche spesso ero stupido , ma all'ennesima potenza, la sicurezza è la prima gioia in montagna..perchè quasi sempre ti fa portare a casa la pelle..
Ma non tutti fanno roccia e le doppie , quindi parliamo di discesa normali, magari su ghiacciai o impervi sentieri..quest'anno , mentre scendevo dal Mulaz, non riuscivo a capacitarmi come avessi potuto camminare in salita così tanto, credo che la stanchezza e altri fattori, falsino un pò le sensazioni..In salita , c'è la voglia di arrivare e non sifa a caso alla fatica e spesso si corre...
Scendendo dal passo antermoia , salito dal principe, vedevo lontano, dolorosamente lontano, il ghiaione che anticipa il lago e che non arriva mai..tu puoi guardare il panorama, notare come sia una valle a elle, di formazione tipicamente glaciale, ma non arrivi mai e ti sembra sempre di essere alto...
Ti cito due esempi di lunghe discese , per sentire pii il tuo parere..Sei mai sceso dalla Grigna meridionale??
la Grignetta , per la cresta Cermenati?? Eterna e anche rischiosa per i legamenti, ma la grigna è la grigna....
Sei mai sceso , nelle orobie , dal rifugio Gemelli, fino a Carona.idem come sopra, anzi , forse peggio , tanto che io ritengo che sia uno degli itinerari, anche se bellissimo ed indimenticabile, nel quale ci vuole lo stesso tempo sia a salire che scendere...
Questa è quella che io ritengo la mia discesa più dura...
Eravamo nel 2001 , a luglio, la mia Marta aveva due mesi e con giancarlo e simone, di sabato a piedi , da Cervinia , siamo saliti al rifugio Teodulo, dove abbiamo dormito..circa 3500 metri..
Il giorno dopo siamo saliti sulla cima del Breithorn occidentale , m 4165 e in un colpo solo, ( non avevamo i soldi per la funivia , siamo scesi ai 2050 metri di Cervinia , prima per i ghiacciai , fino a plateu rosà, poi per la pista da sci , LA VENTINA..immagina come siamo arrivati in paese.. e comunque una fatica così , ma anche soddisfazione, non mi si cancellerà mai dalla mente..
E TU ..NE HAI DI QUESTI BRUTTI , meglio faticosi, RICORDI ???
PREFERISCI LA SALITA O LA DISCESA ???
Emiliano
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Concordo...la discesa e' piu' tosta... ;)
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