LA VITA E' UNA SCALATA, DURA, FATICOSA E DIFFICILE,MA IL PANORAMA,
QUELLO CHE SOLO IL CUORE VEDE, E' SEMPRE SPLENDIDO
Sisifo
,aveva sfidato gli Dei e questi lo avevano condannato ad una pena
infame..doveva far rotolare continuamente un masso sulla cima di un monte,ma
ogni volta che arrivava ,questi ricadeva rotolando a valle e ogni volta
riprendeva la fatica e il supplizio di fare sforzi titanici che poi non
servivano a nulla..
Quante
volte , nella vita , mi capita la stessa cosa??? In tutti i campi, con gli
amici, tu fai tutto per loro, costruisci ponti d'oro, lasci da parte quello che
sei, per dare importanza a quello che sono loro e invece di ringraziarti, ti
ignorano, senza contare le volte che ti pugnalano alle spalle..che delusione,
che tristezza, ma essere amici vuol dire anche questo... e allora si
ricomincia..
Anche
in montagna, per citare una delle cose che mi riesce meglio e che mi regala più
gioie, qualche volta,quando arrivo in cima ad un sogno e guardo sotto di me
molti altri ad arrancare e a sudare,imprecando magari bestemmiando per la
fatica,mi viene in mente questo personaggio della mitologia e trovo molte
analogie col mio stile di vita..
La
vita, è per me, sempre più spesso uguale ad una arrampicata, facile o
difficile, ci vuole sempre impegno e costanza, un briciolo di spavalderia e una
propensione forte al sacrificio e alla fatica, sapendo che non sempre la cosa ,
anche se bella mi darà risultati immediati..A volte non si riesce , troppo
difficile o io troppo debole o vanesio...molti dicono anche che il panorama
dalla cima ripaga di tutto..non sempre , ho calpestato cime dove non si vedeva
ad un metro e dove l'unico pensiero era scendere al più presto, eppure spesso
ho trovato gioia anche su quel minuscolo pezzo di roccia o ghiaccio..forse
perchè avevo vinto contro me stesso???
La
salita di una montagna comincia molto prima,quando da un racconto o da una foto
cominciano a sorgere la curiosità o la voglia di andare di persona a godere
delle meraviglie per ora solo immaginate..poi quando arriva il giorno ,c'è
sempre un pò di sacro timore e la paura di non farcela..piano piano si sale e
col passare del tempo aumenta la forza e la fiducia ..la fatica si sente sempre
meno ,forse perchè narcotizzata dal
richiamo
imperioso e sottile della cima..alla fine poso i piedi sul sogno a lungo
cullato e la prima sensazione è di sollievo per la fatica finita e per il sogno
realizzato..Tempo di regolare il respiro e, intorno a corona ,scopro altre vette
,forse più belle ,forse più alte e la discesa è già un progettare nuovi
sogni,nuove salite...E' o non è un supplizio? E' molto dolce però,e in un mondo
che vuole io faccia tutto quello che mi è programmato ,continuare a scalare
montagne mi aiuta ,perlomeno a sentirmi vivo e anche solo questo vale la fatica
e i sacrifici fatti..
Io
credo che , senza le montagne, senza il mio non capito, ma dolce salire i
monti, sono cresciuto e credo, sono diventato uomo, perchè la montagna insegna,
se vissuta col cuore , le cose importanti della vita, l'accontentarsi del poco
che si ha, il sopportare il freddo o il caldo senza lamentarsi sempre, la natura ha i suoi tempi de siamo noi che dobbiamo adeguarci,
non il contrario, il senso del dolore , della fatica , del sacrificio che
avranno un senso più vero e duraturo..la concezione che nella vita , non tutto
quello che faccio è utile..anzi , che spesso anche l'inutile , come salir
montagne, può colorare e dare un senso bello alla vita...
Perchè ,
potrà anche
esserci il buio della vita,
le nebbie monotone
del vivere moderno,
ma quando vedo , o solo immagino le meraviglie dei monti
che sogno ogni giorno, mi si apre il cuore alla speranza e rinasco , ogni volta
ad una nuova vita..
Emiliano...
dove le prendi le belle parole che ogni volta che scrivi ti escono dal cuore???
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