domenica 2 febbraio 2014

LE SCELTE , FORSE SBAGLIATE, O FORSE NO, DELLA MIA VITA..

le foto  sono della mia terra,
 del posto che amo di più, 
perchè è in questo lembo di universo che è cominciata la mia avventura,
 il mio camminare nella vita ..
che poi mi avrebbe portato a vedere mari immensi e misteriosi 
e montagne fantastiche e meritevoli dei miei sogni più belli...


Sisifo ,aveva sfidato gli Dei e questi lo avevano condannato ad una pena infame..doveva far rotolare continuamente un masso sulla cima di un monte,ma ogni volta che arrivava ,questi ricadeva rotolando a valle e ogni volta riprendeva la fatica e il supplizio di fare sforzi titanici che poi non servivano a nulla.. 


Quante volte , anche a me, sembra di fare cose , di vivere o forse meglio di sopravvivere, senza che questo serva veramente a qualcuno..A parte che è solo nella nostra cultura moderna, quello dell'avere sull'essere , che è predominante questa mentalità..e forse sarebbe un pò ora di smetterla con questo rincorrere cose e situazioni che poi ci lasciano spesso a mani vuote..  


mi viene in mente quando, sulla riva del mare, prendo un pugno di sabbia e schiaccio i palmi, la sabbia scorre via e la cosa è piacevole , però alla fine non resta che il ricordo effimero di un gesto stupido e inutile..Se non riesco mai ad essere pienamente felice, non sarà perchè forse sbaglio gli obiettivi che mi pongo??? 


Ecco a cosa mi serve la montagna, la conquista dell'inutile come diceva un famoso alpinista..e se anche ci vado poco,proprio perchè forse deviato da altre cose meno importanti, questa , la montagna , mi resta sempre nel cuore, almeno come ideale semplice di vita..



Qualche volta,quando arrivo in cima ad un sogno e guardo sotto di me molti altri ad arrancare e a sudare,imprecando magari bestemmiando per la fatica,mi viene in mente questo personaggio della mitologia e trovo molte analogie col mio stile di vita..



La salita di una montagna comincia molto prima,quando da un racconto o da una foto cominciano a sorgere la curiosità o la voglia di andare di persona a godere delle meraviglie per ora solo immaginate..poi quando arriva il giorno ,c'è sempre un pò di sacro timore e la paura di non farcela..piano piano si sale e col passare del tempo aumenta la forza e la fiducia ..la fatica si sente sempre meno ,forse perchè narcotizzata dal richiamo imperioso e sottile della cima..




alla fine poso i piedi sul sogno a lungo cullato e la prima sensazione è di sollievo per la fatica finita e per il sogno realizzato..Tempo di regolare il respiro e intorno a corona scopro altre vette ,forse più belle ,forse più alte e la discesa è già un progettare nuovi sogni,nuove salite...


E' o non è un supplizio? 


E' molto dolce però,e in un mondo che vuole io faccia tutto quello che mi è programmato ,continuare a scalare montagne mi aiuta ,perlomeno a sentirmi vivo e anche solo questo vale la fatica e i sacrifici fatti..



 Emiliano...



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sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa