venerdì 24 aprile 2015

UN'ALTRA BELLA MA FACILE ESCURSIONE , NELLA MIA VAL DI FASSA..


Era un po' che ci pensavo,ogni volta che salivo verso cima 11 o passo le selle dalla val Monzoni , ammiravo quella croce abbastanza nascosta e solitaria da farmi venire voglia di provare ad andarla a toccare. Colazione, scarponi e si parte, Michele, uno dei miei chef preferiti è ancora chiuso e il piazzale è vuoto, ma sicuramente presto si riempirà di persone desiderose di mangiare le specialità che solo qua si possono gustare così genuine.  Io proseguo e appena fuori dal paese, la mia amata Pozza, mi accoglie , come ogni volta, il profumo caratteristico e molto piacevole, che ti riempie il naso, della legna appena tagliata, coi tronchi pronti ad essere trattati per l'inverno.



Proseguo deciso il cammino, gustandomi, essendo da solo, ogni sensazione che solo il silenzio del cuore sa regalare e arrivo alla malga crocifisso, dove una sosta ed un saluto nella piccola chiesetta è d'obbligo..




Adesso continuo l'escursione che per un pò è terreno conosciuto e ignorando i bus navetta per la malga , mi butto entusiasta sulla strada per malga Monzoni. Col solito passo veloce e metodico che ho io ..( sarà perchè ho le gambe corte che cammino cos' i' ?? ) arrivo poco prima del ristoro famosissimo DA NELLO e prendo a sinistra per la forcella Pief e da lì proverò a salice la mia ambita cima, il monte Palon..credo di 2249 metri.

Accompagnato prima da una mandria di muche al pascolo e poi solo dalla mia voglia di salire , arrivo alla forcella e qui mi tocca decidere il da farsi perchè il prosequio della escursione non mi sembra molto facile da fare da solo..



La relazione dice di superare un cancelletto e di proseguire in cresta fino alla croce, ma la cresta mi sembra un pò esposta e specialmente molto ingombra di rami e sterpaglie del bosco sottostante, per cui sarà gioco porre molta attenzione perchè in certe occasioni e non potendo contare sull'aiuto di un compagno ci si potrebbe fare male..tra l'altro , nessuno sa che sono qua, alla partenza non avevo detto niente delle mie intenzioni. Due tedeschi che ho raggiunto ma che non sanno neanche che quella fosse una cima , mi guardano come fossi matto, e allora mi decido e parto.





Devo dire che in certi posti è veramente esposto ma il problema sono proprio gli sfasciumi che essendo sparsi un pò dappertutto sulla crestina che porta in cima, rendono non molto facile e sicuro il cammino, se poi aggiungi che mi è venuta un pò di paura, il quadro è completo.  Mi vergogno un pò a confessare di aver avuto paura, ma è stato veramente così e probabilmente è un segno che sto invecchiando velocemente.  Comunque , nonostante tutto arrivo in cima e finalmente mi godo lo spettacolo del sogno realizzato. Purtroppo essendo sa solo e non conoscendo i selfie , con le foto mi arrangio come posso.





Come ogni volta, anche se a qualcuno può sembrare stupido, con una preghiera muta , ma dal profondo del cuore, ricordo tutti gli amici che mi hanno camminato vicino e che se ne sono andati troppo presto, sicuro che mi stanno vicino in questo che per me è un anticipo di paradiso..e ti assicuro, che, forse anche perchè solo, la commozione mi prende per un attimo e mi fa scappare una furtiva lacrima..cosa che ultimamente mi capita molto spesso. Comunque è ora di scendere e alla forcella dalla quale sono salito, invece di scendere in val Monzoni, scendo al bellissimo specchio d'acqua chiamato Lagusel, in val S.Nicolò, facendo così un giro completo che mi attirava da anni e ammirando per la prima volta , questo piccolo ma delizioso laghetto di cui avevo sentito parlare tantissimo..




La discesa poi verso Pozza , tra  immagini bellissime di queste montagne e scorci davvero indimenticabili è una passeggiata e il cuore è veramente leggero al pensiero delle cose viste e delle emozioni provate..




Io credo che in montagna, non conti tanto il facile o il difficile, fare escursioni brevi o lunghissime, ma che la cosa più importante sia provare emozioni..e io , ti assicuro, ogni volta mi faccio toccare il cuore da questi scenari da favola, queste avventure che danno un senso più vero alla mia vita..

Emiliano..

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sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa