QUALCHE CONSIDERAZIONE DELLA FESTA DI DOMENICA..
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questa foto non è mia, l'ho trovata su FACEBOOK, ma la trovo bellissima..
Lo so che molti storceranno il naso, mica a tutti piacciono le feste popolari, ci sono persone che vanno a lavorare a Milano due settimane e gia' diventano altolocate e sprezzanti verso il mondo che li ha generati e fatti crescere. A me piace invece immergermi tra a mia gente, fermarmi a parlare con la vecchietta che torna da messa e mi racconta i suoi acciacchi , i suoi dolori, magari mi guarda bene e trova in me tratti somatici che ho preso dalla mia mamma o dal mio papà. Io , e chi mi conosce lo sa, sono un gran parlatore, grande nel senso che lo faccio tanto, e godo un mondo a scambiare commenti parole, emozioni con persone che magari non vedevo da tempo ma che è sempre un piacere reincontrare. Osservare e lo dico spesso, i tanti miei ex alunni al catechismo, spingere i passeggini con i loro figlioletti e rendermi conto però che sto invecchiando. Mi piace trovare tantissimi ragazzi che, nonostante tutto, il caldo, le critiche, la fatica, non hanno problemi a darsi da fare affinchè la festa sia bellissima e con le loro maglietta verdi e qualcuna nera, perchè quelle verdi sono sparite in un attimo fanno di tutto per riuscire..e ci riescono, a colorare la festa. Poi alla sera ci sarà qualcuno che struscerà i muri, ma una volta tanto si può fare, che conta è la compagnia e l'amore per il proprio paese. Qualcuno dice che il paese sta morendo o che è un dormitorio, ma stranamente di questi non vedi neanche la faccia quando c'è da lavorare. Io credo che in paese quella di S. BERNARDINO sia una delle poche feste in cui tutti o quasi si divertono e trovano un po' di svago nei tanti problemi della vita e spero che la tradizione non vada mai persa , anche se , come dicevo, il grande numero di giovani e ragazzi fa ben sperare.
Io credo che sia doveroso un ringraziamento a chi, con lavoro e idee , ha collaborato in questi anni affinchè la festa riuscisse e devo dire che migliora ogni anno, Ai detrattori di questa fiera, che sono pochi ma ci sono , vorrei dire che è inutile negarlo, noi, il nostro paese aveva una economia prevalentemente agricola , quindi rendersi conto di questo, non è una vergogna , anzi un vanto. Puoi studiare quello che vuoi, potrebbero venirti le vesciche a prendere in mano un badile o un forcone, ma se nessuno lo fa, tu mangeresti pane e altri cibi di plastica, vedi tu.
Io sono fiero e onorato di essere un PAISAN , del fatto che mio nonno faceva el CASIR , perchè in una cuiltira non ci può essere futuro se non si conosce e si fa proprio il passato.
Quindi grazie infinito a tutti sapendo che i grazie non sono mai abbastanza e un ARRIVEDERCI all'anno prossimo..sempre che sia ancora al mondo..
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
Emiliano..
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sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa
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