Ero il quinto maschio e tu ,essendo lontano per lavoro ,dicesti a chi ti aveva avvisato che non saresti tornato ,tanto ero uguale agli altri..
Poi ,visto l'arrabbiatura della mamma ,hai preso la moto e viaggiando di notte e al freddo, (era febbraio ) hai fatto una scappata veloce a casa per vedermi..
Adesso quando ti parlo e ti vedo stanco ,non posso non pensare alla quercia ,grande e maestosa ,ma che col passare degli anni ,cala i suoi rami fino quasi a toccare terra...
Dopo una vita a sfidare gli elementi si riposa sia nel rigore dell'inverno ,che nel torpore tiepido della primavera,perchè in autunno e in estate sembra soffrire ancora di più..
Io ,che da figlio ,ho sempre cercato di capirti e di volerti bene così come sei,ho un solo rammarico ,ed è il fatto che dopo una vita di sacrifici per noi , ho cominciato ad avere un dialogo con te,solo quando la mamma se ne è andata in cielo e ti ha lasciato solo...nel momento che potevate vivere una vecchiaia insieme lunga e serena ,il destino ha deciso una storia diversa..
E' pensando alla mamma che adesso ascolto volentieri i tuoi racconti di avventure lontane e cerco di interessarti alla mie cose e mi accorgo giorno dopo giorno che ,nonostante la pazienza che dobbiamo avere uno con l'altro , questo rapporto si arricchisce sempre più e mi fa rimpiangere il tempo perduto a non ascoltarvi ,troppo preso dalle mie preoccupazioni e mai attento alle vostre..
Papà un giorno potremo solo vederci da parti lontane e diverse ma io ti chiedo che insieme alla mamma ,vegliate e amiate ancora i vostri figli ,per aiutarli ad essere genitori come, siete stati voi
finchè non verrà il giorno di tutti e allora insieme proveremo ,tutti insieme e uno per gli altri ,tutto l 'amore ,che finalmente ci darà la gioia piena e infinita...
EMILIANO
Nessun commento:
Posta un commento