venerdì 19 aprile 2013

GRAZIE A CHI AMA IL PROPRIO LAVORO...

in un libro, M.L. King scrive che il lavoro se fatto bene è un modo per realizzare ogni uomo, qualsiasi lavoro, scrive che se tu fai lo spazzino, devi essere così bravo e farlo così bene che un passante dovrebbe esclamare ..MA CHE BRAVO SPAZZINO E' PASSATO DI QUA..
Io ho appena avuto esperienza di persone che fanno del loro lavoro una missione,infermieri medici e personale paramedico che vanno al di là del semplice dovere...
Ho scritto qualche parola per ringraziarli dopo la morte di mio padre, gli avevano colorato di nuovo il mondo, ma queste mie parole vogliono essere un grazie a tutti quelli che , sul lavoro, qualsiasi sia, portano l'amore per la vita...


Papa Giovanni Paolo secondo , nella sua enciclica laborem exercens, esaltava il lavoro come uno strumento che ognuno di noi ha per trasformare e cambiare in meglio il mondo, qualsiasi lavoro sia..
Voi avete trasformato, con la vostra gentilezza, la vostra pazienza , il vostro impegno, gli ultimi giorni di vita del nostro anziano papà, rendendogli le giornate più belle e trattandolo così bene che a volte sembrava gli voleste bene come  ne volevamo noi suoi  amati figli..
E' vero che fa parte del vostro lavoro fare così e lo facevate con tutti, però noi siamo rimasti impressionati dall'impegno che mettevate e mettete nel servire queste persone che, se anche avanti con gli anni, hanno ancora diritto ad un pò di umanità che non sempre c'è in questo mondo moderno..
Non dimenticheremo mai e resterà per sempre nel nostro cuore, il ricordo dell'infermiera che nell'ultimo giorno prima del ricovero in ospedale, continuamente accarezzava la testa al papà e gli diceva dolci parole di conforto..
Il ragazzo, il mitico infermiere che non era di turno nel suo reparto ma che veniva a dare un occhio a Pietro per vedere come stava e lo ha accompagnato col saluto militare, verso il  partigiano, quando sulla barella veniva portato in ospedale..con la struggente melodia dei ricordi, mi sembra che al babbo sia scappata , furtiva e veloce, visto la sofferenza che aveva, una lacrima di gioia commossa..
Il medico che gli dava appuntamento per la festa della liberazione, dopo che in questi mesi gli era stato molto vicino e aveva ascoltato , con infinita pazienza, le sue storie di guerre lontane che però , pur nella malattia e nella vecchiaia , lo facevano sentire felice e orgoglioso..
Ma anche a tutto il resto del personale che trattava nostro padre in modo sublime, tanto da fargli rifiutare il fatto di venire ricoverato in un istituto qui in paese..chissà quanti episodi di amore verso di lui, sconosciuti o nascosti per renderlo così felice e sereno??
Grazie da parte di tutti noi, i suoi figli , nuore e nipoti, il nostro augurio per voi , sia che l'amore immenso che avete seminato e seminerete nella vostra vita lavorativa, vi sia restituito con gli interessi..infatti papà diceva che eravate  così bravi e disponibili che lui vi considerava i suoi angeli custodi..
Adesso dal posto in cui vive , guardando quelli che ha amato e da cui è stato amato, protegga noi e voi , con le nostre famiglie e interceda perchè la nostra e la vostra vita sia sempre migliore, cioè un continuo amare ed essere amati, con magari la fortuna di incontrare ancora angeli come voi..
GRAZIE VERAMENTE DI CUORE..

i figli e le famiglie di Pietro Ardigò , grate per il vostro servizio..

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa