martedì 29 aprile 2014

UN MIO RICORDO DELLE OROBIE..MONTAGNE CHE COLPEVOLMENTE HO DIMENTICATO PER MOLTI ANNI..e che sto ricominciando a riscoprire..

io sono un patito, malato di Dolomiti,anche perchè a 12 anni salivo la mia prima cima, in val di Fassa il Piz boè e da allora quelle montagne così uniche e belle mi hanno sempre fatto battere il cuore…


Ma se proprio voglio dirla tutta ,io ho cominciato molto prima  a frequentare e salire le cime in val  Brembana e per l’esattezza a S. Giovanni Bianco , il paese che come dicono è quello de l’Arlechì  ( di Arlecchino )
Ho ricordi fantastici di quei luoghi e ancora oggi , quando ci passo in macchina per salire in alta valle ,ricordando i luoghi caratteristici che hanno fatto da quinta di un  palcoscenico  fantastico e immaginario ..mi faccio sopraffare e qualche volta commuovere dai ricordi  di un tempo che purtroppo non tornerà più…



Quante mattine cariche di gioia ho passato ad aspettare che le nuvole basse dispettose ed impertinenti , se ne andassero per farmi partire per i boschi misteriosi e affascinanti per i miei sogni di bambino oppure se ero in forma o con qualche amico , addirittura su qualche bella cima..In quei posti  le cime non sono altissime , non superano i 2000 metri , però nell'animo di un giovane ed inesperto esploratore , erano imprese da non sottovalutare..Ad esempio , come dimenticare il Sornadello , con la croce che si vede benissimo dal paese e con gli ultimo metri veramente spettacolari con questo segno di fede che appare all'improvviso solitario e fiero su una facile ma molto panoramica crestina..( dire esposto mi sembra esagerato, però lo spettacolo , col vuoto appena sotto , non è proprio male..) 

 Comunque..appena arrivava l'estate si partiva, si affittava un appartamento e via..in montagna..Infatti io il mare l'ho visto per la prima volta in vita mia a 18 anni suonati..per il resto lo immaginavo o lo cercavo con lo sguardo, ingenuamente , su ogni cima raggiunta..
Fino a Bergamo il viaggio era noioso ,tutti campi e case ,ma già sulla tangenziale che oltrepassa la città,restavo stupito dalla sopraelevata che sembrava tagliare le case e da una splendida chiesa che però non ho mai visitato ,visto che corrono tutti verso le valli..
Dopo Almè il paesaggio cominciava a cambiare ,col Brembo luccicante  molti metri  sotto di noi ed io bambino incollato al finestrino a schiacciarmi il naso per guardare più cose possibili ,di queste valli che erano allora,la mia unica e invitante montagna..
Mi ricordo che prima di Zogno c’ era una parete rocciosa ,forse una miniera e io ci studiavo ,con ingenuità da bambino ,difficili e belle vie di salita…e comunque lo faccio anche adesso che bambino non sono più…Del resto, poi nella mia vita , su tantissime pareti , col pensiero e in qualche bel caso anche con le mie mani e piedi, ho realizzato i miei sogni di vie infinite su roccia..


Poi finalmente si arrivava a S. Giovanni e io correvo a cercare gli amici dell’estate prima per progettare nuove avventure e nuovi giochi,trovandoli spesso sulla piazza Zignoni ,dove una fontana di acqua freschissima ,dissetava la sete di noi ragazzi sempre sudati e di corsa…Questo Zignoni ,


si dice fosse un soldato delle crociate che ha portato in paese la Sacra Spina, una reliquia della corona di Gesù e che oggi è venerata nella bellissima chiesa parrocchiale ,proprio di fronte alla piazza..


Di quegli anni stupendi e come dicevo irripetibili ,ho ,fra i tanti ,due ricordi indelebili..nel luglio 1969 ,spero di non sbagliare l’anno, lo sbarco dell’uomo sulla luna,col palco per la banda in piazza e una specie di schermo per vedere l’avventura che legava tutta l’umanità..
Purtroppo eravamo in piazza in tanti  molto presto e loro ,gli astronauti ,non arrivavano mai sulla luna e io bambino ,mi sono addormentato ,perdendo il passo di un uomo che rappresentava tutti noi.Noi che da quel giorno abbiamo guardato il cielo con occhi diversi..e che abbiamo capito , in quella sera  calda e indimenticabile, una canzone dice che non  c'era neanche una rapina, amo che nulla sarebbe stato come prima..e che forse  si poteva  sognare di tutto, anche  l'impossibile..Io in quell’occasione avevo 6 anni..ma già facevo  grandi sogni e avevo grandi desideri
Un altro ricordo ,forse l’ultimo di quelle estati,è del 6 agosto del 1978 ,a metà mattina arrivava la notizia della morte del papa PAOLO VI, papa Montini e mi ricordo la mia commozione ,anche perchè era per me la prima volta.e questo papa era per me un grande della chiesa...e fa niente se di lì a circa quattro mesi sarebbe capitato ancora con papa Luciani.Il venerabile PAPA GIOVANNI PAOLO I .Ancora adesso comunque , quando muore un papa , o una persona che ammiravo e stimavo, mi prende la commozione  e qualche volta anche una furtiva lacrima..e adesso sono grande e vecchio..no saggio , quello non lo sarò mai..Mi piace ancora molto sognare e magari dare corso ai miei sogni..


Da quella volta non sono più stato in vacanza in quelle valli ,scegliendo montagne più alte e famose e devo dire che molti hanno fatto la stessa scelta,tanto che, come paese S. Giovanni Bianco ha perso un pò..restando però tra i miei ricordi più belli e cari e quando capita che ,andando in val Taleggio ,mi fermo al cimitero dove da un pò di anni riposa mia cognata ,la moglie di mio fratello, che da due le riposa accanto..A volte , in questo piccolo cimitero  , contornato da alberi secolari e da cime sempre belle e invitanti, con  il canto degli uccelli e con il rumore  inesauribile ed eterno del torrente con le sue gelide acque, mi tornano alla mente colori suoni affetti e sentimenti passati ma sempre forti perchè ormai fanno parte di me per sempre..Uscendo dal camposanto  guardo sempre con attenzione e malizia ,sorridendo dentro di me ,la parete rocciosa che costeggia la strada,tutta attrezzata contro gli smottamenti  e mi scappa un sorriso,pensando a quando ,molti anni fa ,mi allenavo da disgraziato su quelle rocce,facendo spesso cadere ,per fortuna senza conseguenze ,grandi massi ,su questa strada che ora ,a differenza di allora ,è molto trafficata…E capisco che il seme ,il germe del mio arrampicare ,l’ho coltivato non solo sui  sentieri  e ghiacciai delle occidentali o sulle pareti delle mie amate Dolomiti ma anche  certamente  e credo sicuramente sul marcio bello ma pericoloso di queste rocce  che da piccolo mi hanno segnato la via..



 Emiliano..

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa