lunedì 11 ottobre 2010

IL VECCHIO SAGGIO E IL SUO GIOVANE ALLIEVO

non c'era un alito di vento,non un rumore,solo la luce della luna dava al paesaggio una dimensione quasi spettrale..il vecchio era immobile,seduto su di un sasso appena al bordo della radura e guardava lontano,come inseguendo sogni impossibili,fantasticando da solo su quella che era ,o meglio,era stata la sua lunghissima vita..
Nessuno sapeva quanti anni potesse avere,tutti se lo ricordavano vecchio e stanco e ai risolini dei bambini ,quando lo vedevano arrivare,che sembrava trascinarsi con tutto il mondo sulle spalle, rispondeva con un educato e rispettoso saluto..pensava ,un giorno sarete vecchi come me,perchè la ruota gira e la natura e il mondo si trasformano continuamente,cancellando domani quello che è importante oggi.. Il vecchio aveva capito,guardando gli alberi colorarsi di un rosso vermiglio,che presto sarebbero cadute le prime foglie,tutto si sarebbe addormentato ,sotto una coltre di neve bianchisssima ,per poi ritornare a vivere in primavera..solo che ,se lo sentiva,stavolta lui,non avrebbe visto il ritorno del calore del sole,perchè la sabbia nella sua clessidra era quasi finita e presto avrebbe raggiunto i suoi cari e gli amici ,o semplici conoscenti ,che erano partiti senza di lui,lasciandolo solo ogni volta,per il lungo viaggio senza ritorno,nei campi,nei mari e sulle montagne,dove il sole non smette mai di splendere....
(continua )
Emiliano

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa