domenica 3 agosto 2014

UN'ESCURSIONE IN UN MONDO MAGICO..L'ANTERMOIA DA GARDECCIA..


Chi mi conosce, sa che amo alla follia tutta la val di Fassa ( io amo tutte le montagne , ma per le Dolomiti ho una vera malattia..e in questa fobia la val di Fassa mi porta a raggiungere temperature quasi allarmanti )..ma tra  tutti i posti visitati e ammirati in questa valle , ce n'è uno che io considero il mio posto magico, il luogo incantato dove posso ritornare bambino col cuore,ma restare adulto con la mente..un posto dove posso ancora sognare..



Questo posto è il lago Antermoia, a cui fanno degna corona montagne bellissime..un luogo al quale sono arrivato molte volte e con diverse escursioni, ma oggi ti voglio prendere per mano ed accompagnarti con me , su quello che è per me , forse il tragitto più bello per arrivarci..partenza da Gardeccia, rifugi Vaiolet e Preuss, rifugio Principe,  passo Antermoia e discesa spettacolare sul lago con il suo pianoro brullo e così solitario che sembra di essere arrivati sulla luna..



In questa escursione mi accompagnerò con diversi amici.Giampaolo, il mio tormento interiore, il baffo da Guardamiglio,il carissimo Roberto con la moglie Paola e il figlio Lorenzo, che nonostante ci siano già arrivati dalla val Duron , vogliono ritornarci..credo che sia, a parte la bellezza del luogo, anche lo charme della guida , che sa fare amare  in modo speciale le montagne coi loro panorami mozzafiato ..( scusami l'autocelebrazione , però ogni tanto ci vuole un pò di  vanteria ..ma senza superbia , te l'assicuro..)
Ci sarà un'altra cara amica  Roberta e suo figlio Raphael,che il lago lo sognava e lo sogna tutt'ora , altri amici preziosi e insostituibili e i miei figli..Sebastiano e Marta , che verrà in questo  paradiso per la prima volta..



Comunque sabato 6 settembre , partiamo da Pera col bus navetta , bellissima invenzione, negli anni 70 la strada era libera e non vi dico il risultato di tale scelta..l'ideale sarebbe salire a piedi ma è veramente un pò lunghetta..
Si arriva a Gardeccia e si calzano gli scarponi, inizia l'avventura..



Si va verso il rifugio Vaiolet e io raccomando sempre, spesso inascoltato, di partire molto piano  perchè , secondo me , qui c'è il pezzo più duro di tutta l'escursione..magari sarà una cosa psicologica, ma personalmente io penso così..infatti , già arrivare sull'aereo pianoro dei due rifugi Preuss e Vaiolet, è una bella carica per andare avanti..importante per me è andare lentamente e ammirare le bellezze di questi angoli forse unici al mondo..



Breve ristoro  per riprendere fiato e si prosegue verso il rif. Principe e qui il panorama cambia totalmente.Se dalla val Duron , dal Micheluzzi a passo Ciaregole è tutto un trionfo di verde con erba e fiori multicolori, da qui a trionfare è il grigio e giallo delle rocce che , intorno , sotto e davanti a noi , sembrano impavidi spettatori del nostro bellissimo sogno..A me piace pensare che in questi luoghi isolati, prima o poi appaia re Laurino con i suoi gomitoli di fili d'oro a spargere le delizie che al  tramonto ti lasciano senza fiato in uno spettacolo di colore indimenticabile..Tra l'altro, più si sale, più le vicine torri del Vaiolet appaiono imponenti...



e se dal rif. Re Alberto sembrano slanciate e fragili, qui appare tutta la loro tozza ed eterna bellezza..



E si arriva al Principe, vero nido d'aquila sospeso tra due mondi e bellissimo punto di osservazione per , inutile ripeterlo , panorami stupendi..Guardando verso la valle del Vaiolet , in lontananza , le Coronelle i Mugoni e altre montagne per ora a me sconosciute, davanti i dirupi del Larsec coi loro foschi precipizi e verso il lato di cima Antermoia , con l'attacco di un altro mio ricorrente sogno, la bellissima ferrata,. il Molignon e altre cime a fare da corona regale a questo piccolo ma spettacolare rifugio..E si va verso il passo Antermoia..



Da sotto , questo pezzo, sembra lungo e difficile, invece io trovo sia il più divertente di tutta la salita..e il fatto che sia un pò ripido, lo rende  abbastanza breve da non stancare troppo..





Si arriva sul passo e ancora una volta,ancora ???  (molti dicono che la montagna è noiosa , ma in una escursione quanti panorami completi cambiano in un giorno ??? ) il panorama cambia completamente e si aprono visioni infinite su molte altre montagne. Si comincia a scendere verso il gigantesco pianoro che ospita il lago e qui si può notare la forza infinita e distruttrice che il ghiacciaio , agli albori della civiltà, aveva su queste rocce, lavorandole infinitamente fino a creare questo spazio immenso e povero di vegetazione, che però ha un non so che di orrido e di bello..



Si arriva al lago e poi al rifugio e qui credo la soddisfazione è immensa, ognuno merita un bravo di cuore e una calda stretta di mano, ricordando che le  cose più preziose di oggi saranno i bellissimi ricordi  delle cose viste , che magari illumineranno le fredde e uggiose giornate d'inverno..oltre all'amicizia che ci lega e dopo oggi spero ci legherà ancora di più..



Dopo una bella e abbastanza lunga sosta si comincia a scendere e non posso non dare a questi amici la soddisfazione di una piccola ma caratteristica cima, quella che si vede il fondo nella foto del lago, cima Mantel , che da passo Dona , in cinque , dieci minuti , può entrare nel nostro tesoro di ricordi e di gioie vissute oggi..
E poi si scende per la selvaggia valle Udai e arrivati a Mazzin , una bella birra fresca e gustosa  farà da cornice alle ore vissute insieme  nel mio posto magico, con la speranza che ognuno abbia trovato la gioia che in montagna , sotto forme diverse , si cerca e si trova sempre..



Emiliano...

4 commenti:

  1. p.s. LA FOTO DI SEBASTIANO E CHIARA, CON MOLTI ALTRI AMICI, E' FATTA SU CIMA MANTEL,

    MEDITATE GENTE , MEDITATE..

    RispondiElimina
  2. Grande Emiliano.Inutile dire che le foto rendono la straordinaria bellezza del luogo.Manco lì da 2 anni,ma è stato veramente un piacere rifarlo adesso,attraverso il tuo racconto,insieme a te.Grazie.
    Gentile Testa

    RispondiElimina
  3. Condivido Emiliano luoghi che conosco bene .

    RispondiElimina

Post più popolari

ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa