sabato 5 giugno 2010

al mio amico ,Friedl,che mi ha iniziato alla vera arrampicata in dolomiti

Se amici si diventa vivendo le esperienze più profonde,
io, con un po’ di superbia, ti considero tra i più importanti.
In parete mi hai insegnato tutto,
che il senso e la bellezza del salire sono importanti
se ho la capacità di scendere verso me stesso e
di mettere a nudo le mie emozioni;
che la cima è fondamentale solo se dopo ho la capacità di scendere;
che la montagna è bella e appagante,
ma la vita non si ferma su quel paradiso
e va vissuta in tutta la sua regolarità …
Adesso che la corda che ci legava si è spezzata,
e tu sei rimasto per sempre su quei monti che tanto amavi,
ricordati di un ragazzo che ti ascoltava a bocca aperta,
fantasticava con te su montagne sempre più belle e alte,
ti seguiva spesso con una tenera devozione
e al quale hai dato soddisfazioni indimenticabili.
Adesso che i monti li vedi da un altro punto di vista,
che un giorno ci vedrà tutti uniti,
aiuta quel ragazzo nella sua salita più difficile, la vita,
che spesso, come la montagna, sa dare un senso a tutto,
ma qualche volta lo pone davanti a passaggi molto esposti.
Ciao, il tuo riposo nella grandiosità del ghiacciaio sia lieve.

1 commento:

  1. Ma chi era questo Friedl?Un tuo vecchio amico che è morto mentre scalava?Mary

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa