mercoledì 30 giugno 2010

AL MIO SEBASTIANO

Mi ricordo nitidamente, come se fosse ieri, il cielo grigio e freddo di fine Gennaio,
illuminato all’improvviso dal tuo inaspettato arrivo.
Guardandoti muovere le manine ho capito che forse, con la mamma,
nonostante i nostri difetti, avevamo fatto qualcosa di grande…
e dare la vita e poi aiutarla a crescere,
non è una delle cose più grandi e belle ???
vedendoti guardare intorno… e poi, chissà cosa vedevi ???
ho pianto senza vergogna e la mente è corsa alle cose che avremmo fatto insieme.
Adesso sono passati molti anni, e se mi guardo ancora indietro, ci vedo insieme
in una stanza d’ospedale… io ti faccio coraggio per l’operazione,
ma dentro di me muoio dalla paura di perderti.
È per quello che spesso, quando eri piccolo e dormivi tranquillo nel tuo lettino,
ti svegliavo per sentirti respirare.
Ti vedo provare le prime delusione della vita,
il calcio, i falsi amici, certe scelte educative sbagliate,
e con inaspettata forza, stringere i denti ed andare avanti.
Ti vedo arrivare in cima con me, alle mie amate
e mai frequentate abbastanza montagne,
standoti sempre e stoicamente dietro,
con una cocciutaggine che, con un po’ di orgoglio,
penso tu abbia preso da me.
Figlio mio, se in un futuro penserai a tuo padre,
non fermarti sui tanti suoi difetti,
ma, credo l’unica sua qualità, sulla possibilità di
averti lasciato libero di scegliere
e di averti, nonostante tutto, amato ed esserti stato vicino,
pur nella tua libertà………
PAPA’

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa