sabato 26 giugno 2010

se penso che giusto una settimana fa,ogni volta che il telefono squillava ,aumentava la paura che qualcuno si ritirasse e che la gita diventasse un flop..Fortunatamente è andato tutto bene ,ma qualche volta sono tentato di lasciare perdere e di vivere la montagna EGOISTICAMENTE a modo mio..Poi penso alle persone che da molti anni mi seguono e a quelli che addirittura ,da una piccola mia spinta in queste famose gite ,ha cominciato un alpinismo veramente ad un livello discreto..Penso ai bambini ,anche piccoli che hanno potuto godere di scenari da favole ,che forse pensavano esistessero solo in televisione..Inoltre l'amicizia che mi lega con persone che ho avuto modo di conoscere in queste escursioni,mi fa tornare ,appena a casa e dopo essermi asciugato le mie membra stanche per la fatica /ho fatto il conto,domenica ,oltre il mio ho portato altri 7 zaini/ la voglia prepotente di condividere con sempre più persone queste splendide e purtroppo rare esperienze..NON VOGLIO SEMBRARE ESAGERATO ;MA ADESSO COME ADESSO ,SALIRE DA SOLO LE MONTAGNE,ANCHE IMPEGNATIVE,MI DA LE STESSE SODDISFAZIONI CHE PORTARE QUESTI AMICI IN MONTAGNA,magari su sentieri banali ,ma sempre in ambienti magnifici

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa