giovedì 1 luglio 2010

Oggi è una giornata che sarebbe potuta andare diversamente. Se fossimo andati in Dolomiti, come da programma, probabilmente adesso saremmo in qualche rifugio, con in mano un buon bicchiere di grappa per scaldarci a contemplare dalla finestra (cosa strana per Giugno!!!) i fiocchi di neve cadere in grosse falde. Invece siamo voluti venire a Champoluc in Valle d’Aosta e il tempo, anche se non è perfetto, ci permette, non essendoci pioggia, di fare una bella e faticosa escursione al Rifugio Ferraro e per pochi temerari, mai stanchi, di salire sulla cima (vero balcone naturale sui stupendi ghiacciai del Palon de Resy).

I miei compagni sbuffano sempre più spesso sotto il peso degli zaini e la fatica si fa sentire, ma quando vedi i bambini, anche piccoli, quasi volare su questi impervi sentieri, ti domandi se sei tu che ormai sei al capolinea, oppure la fatica ed il fiatone sono solo debolezze psicologiche.

Alla fine, a parte qualche eccezione, tutti sono rimasti contenti e addirittura i pochi che hanno calcato la cima sono entusiasti. Tra l’altro, il Palon de Resy e il Rifugio Ferraro, visti da Champoluc danno l’idea della fatica fatta e aumentano, in tutti, la soddisfazione personale.

I ringraziamenti per la bella riuscita della gita sono d’obbligo per tutti i partecipanti, sempre entusiasti e qualche volta eroici nel seguire le idee “matte” di chi scrive; i “Prigionieri dei Sogni” che, nonostante tutto, si prestano con parole e vigilanza a chi fa più fatica e col loro entusiasmo coinvolgono tutto il gruppo.

Un ringraziamento anche alle signore che ci offrono le torte per gustose merende, che aumentano l’affiatamento e l’amicizia.

Non posso dimenticare chi collabora sempre con noi: l’estetista GAE, Cesare Codecasa (che nonostante sia sempre impegnato nelle sue specialità culinarie, è come se fosse con noi nelle nostre nuove avventure) e Carlo Cighetti, il nostro amico e benzinaio di fiducia che questa volta non è potuto essere presente per inderogabili impegni.

Anche alla STAR e ai due ottimi autisti, Giuseppe e Giancarlo, vanno i nostri ringraziamenti, con l’augurio di altre divertenti gite.

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa