AI “PRIGIONIERI DEI SOGNI”
Penso che servano poche parole per farvi capire
perché mi piace salire le montagne
o fare escursioni insieme a voi.
Quando il fiato si fa sentire più corto,
il cuore sempre più dannatamente impazzito,
sicuramente la vostra mente, nei miei confronti,
non mi indirizza auguri, ma improperi di ogni tipo
che però poi si trasformano in gioia e gratitudine
quando si arriva alla meta
che, quasi sempre, più costa più vale.
Qualche volta vorrei che potreste vedere,
come in uno specchio, i vostri occhi mai sazi
delle bellezze che ci circondano,
le vostre espressioni quasi sognanti
per avere raggiunto un traguardo che,
non più tardi di qualche ora prima, sembrava precluso.
Non immaginate la mia soddisfazione nel vedere
trasformate le vostre ansie, le vostre fatiche
in gioia pura ed estasiata.
Piano piano, siete entrati nel mio mondo,
dove non conta tanto il sembrare, ma l’essere,
nel senso vero del termine,
perché in montagna non si può mentire,
soprattutto a se stessi.
La cosa più importante che voglio dirvi
è il mio GRAZIE, che viene dal profondo del cuore,
per avermi accettato, così come sono
e specialmente per come vivo la montagna.
Per me (e voi l’avete capito da subito……
e mi avete seguito in questo)
l’avventura non è fare salite sempre più difficili e pericolose,
anche perché oramai mi sento tropo vecchio,
ma lasciare da parte le certezze e i luoghi comuni
che mi vengono continuamente proposti,
per seguire un mio alpinismo che, finora,
mi ha sempre dato molte soddisfazioni
e che spero in futuro le possa dare anche a voi.
Comunque, “Prigionieri dei Sogni”,
tutti, nessuno escluso,
vi ringrazio per quello che siete per me
e mi auguro di essere all’altezza
della vostra AMICIZIA.
EMILIANO
Non dire "ormai troppo vecchio"....
RispondiElimina