martedì 28 maggio 2013

I FALLITI..?? forse ..ma per me non è così..

la mia prima cima vera..il Piz Boè era il 1976, avevo 13 anni, mio figlio Sebastiano la farà a 5 anni nel 1998..

Molti anni fa, ero giovanissimo ed oltre ad andare molto in montagna e levarmi tante gioiose soddisfazioni,
leggevo, anzi divoravo tutto quello che riuscivo a leggere sull'argomento alpinismo e affini, per farmi poi le mie idee, su quella che per me resta una bella e nobile arte, anche se adesso, la famiglia e i vari acciacchi dovuti all'eta' cominciano a farmi tirare un pò indietro..
( a scanso di equivoci, però mi tocca precisare che ho si 50 anni, però in montagna , nelle escursioni e nell'entusiasmo, e a letto, dimostro ancora 20 anni..Emiliano ..docet..)
Comunque di quegli anni ricordo molto bene un'articolo che allora fece grande scalpore , dal titolo I FALLITI..non ricordo più chi l'avesse scritto, solo che era un esponente importante del NUOVO MATTINO, un gruppo di scalatori che ha rinnovato su pareti fino ad allora insuperabili , l'idea di arrampicata ed ha portato aria fresca e nuova a tutto il mondo della montagna..




la mia prima vera doppia..se non ricordo male alla Gran Fermeda nelle Odle..
L'autore dell'articolo si considerava un fallito  perchè la montagna non gli aveva dato le risposte  che cercava e finiva tristemente l'articolo affermando che l'arrampicata non risolve i problemi del vivere..
Posso essere d'accordo con lui, però se ripenso alla mia vita , mi chiedo come sarebbe senza il mio salir testardemente  e appassionatamente montagne?'
Io ricordo la salita alla grande di Lavaredo, quando , sullo spigolo Dibona, il parlare mi sembrava irrispettoso in quell'ambiente quasi sacrale, stessa sensazione provata a croce Carrel sotto al Cervino, porta d'ingresso per la salita al mio sogno più grande e bello, purtroppo mai realizzato e che forse non riuscirò mai..
Ripenso agli amici , che vengono ancora con me in montagna e a quelli che per vari motivi non ci sono più , ma che porto sempre nel cuore..



nonostante quelli che pensano in molti, la montagna mi ha aiutato a crescere, mi ha insegnato ad essere forte per riuscire ad andare avanti, ad accontentarmi di poco nel mio vivere, a sognare e a fare di tutto per realizzare i sogni..
Io non mi sento fallito per il mio andare per monti, anzi realizzato anche per quello, se poi chi mi conosce , pensa e vuole dire il contrario , sene può parlare, però nessuno mi toglierà la bellezza e il gusto della gioia che ho negli  occhi e nel cuore , quando i miei desideri e le mie montagne , diventano un bellissimo tuttuno col mio vivere..

,

Emiliano..

2 commenti:

  1. bellissimo....complimenti

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  2. bravo,bel post..però quella roba li dei 20'anni..forse hai ragione solo "a letto",quando dormi;e poi il resto lo vedremo domenica..giovane!
    saluti skywalker.

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa