avevo lasciato il partigiano Pietro, nonno Bassano per i miei figli e nell'introduzione spiego il perchè, nelle gelide acque di un fiume, preoccupato per il suo fucile e circondato dai nemici..ce la farà a uscire????
E' vero che la fortuna è cieca e che ognuno di noi ha il suo destino segnato, pensavo di non farcela a scamparla e invece...
Ogni tanto
si sentono in lontananza colpi isolati e scariche sempre più vicine
e,approfittando di qualche pausa del fuoco nemico,riusciamo a scappare
attraverso i campi e ad arrivare in un paio d'ore in un posto più sicuro(avevo
una fifa boia,tanto che nel correre mi si sono asciugati addosso i vestiti da
capo a piedi).
Comunque
l'arma è salva.
Del mio gruppo di quarantacinque uomini,siamo rimasti in otto.
Quante
giovani vite sprecate e spente per l'arroganza e la pazzia di qualche paranoico
delinquente che se proprio vuole potrebbe farsela lui la guerra insieme a
qualche suo simile,oh no?
COME SONO D'ACCORDO, LA GUERRA NON HA MAI RISOLTO QUESTIONI, ANZI LE HA AGGRAVATE, LASCIANDO SOLO SCIE TRAGICHE DI DOLORE E MORTE...
Io in guerra
ci sono dal 20 Gennaio del '42 di stanza a Verona,dove speravo che la terribile
tragedia che avvampava l'Europa mi passasse sopra senza toccarmi. Pia illusione!
Il 6 Giugno del '42 partivo per la Grecia -Atene,Rafina,Maratona- ,dove mi
aggregavano al 331 Fanteria della Divisione Brennero.
La guerra
proseguiva senza azioni per il mio distaccamento,per cui chiedevo e ottenevo il
12 Settembre del '42 il trasferimento
all'isola di Rodi,50 Magazzino Speciale Genio
Emiliano ( 2 continua )
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