Ma più di
tutto com'è bello il mio paese del quale intravedo il campanile dopo
Terranova,dalla canna della bici del marito della Mangiapolenta.
Da noi c'è l'usanza, dalla notte dei tempi, di chiamare le persone col soprannome..adesso è un pò cambiato ,però per i vecchi è ancora così...Prova a immaginare la confusione quando sui manifesti funebri c'è solo nome e cognome...
Questa vista
mi commosse,era il 1 Luglio del '45 e mancavo da casa dal 20 gennaio del
'42,quindi da più di tre anni e mezzo e ho fatto esperienze orribili.
Anche io, quando sto un pò via dal mio paese e vi ritorno, scorgo da lontano i quattro campanili che COME MANI ALZATE VERSO IL CIELO INDICANO L'INFINITO..come ebbi a scrivere in una mia emozione, mi si apre il cuore..perchè il posto dove sono nato, è per me unico e insostituibile...
Arrivato a
Castiglione il compaesano che così gentilmente mi ha portato,mi lascia in Via
della Vittoria(dove oggi ci sono i Carabinieri),perché voglio fare una sorpresa
alla mia mamma.
Quante volte ho immaginato questa scena, mio padre e mia nonna che piangono nelle braccia uno dell'altro..è stato un pò come far rinascere un figlio che non c'era più..e sicuramente l'emozione era intensa e toccante..
Nonostante
dall'8 Settembre del '43 fossi dato per disperso,lei non ha mai perso la
speranza di un mio ritorno e infatti,avvisata a mia insaputa del mio arrivo da
chi aveva aiutato,mi corre incontro con le lacrime agli occhi e mi abbraccia
fino quasi a soffocarmi.
Ormai tutti
questi non sono che dei ricordi,ma un giorno venni inviato al Consolato
iugoslavo dove mi assegnarono una medaglia al valore con questa motivazione:
"Per la Sua partecipazione alla guerra di
liberazione popolare dei popoli della Iugoslavia e per il Suo contributo alla
vittoria comune sul fascismo e alla fratellanza e amicizia tra i
popoli,conferisce al compagno di lotta la medaglia solenne in segno di
riconoscimento e di gratitudine.
Belgrado,3 marzo 1981
Il Presidente
Nonostante
tutto,i miei figli,nipoti,tutti i giovani non dovranno mai dimenticare che se
oggi siamo liberi è grazie a tanti ragazzi come loro,chi più chi meno,hanno
lottato e sofferto per dare a tutti un mondo migliore.
Il mio anziano papà, ha, come tutti del resto, molti difetti, ma ci ha sempre lasciati liberi di scegliere le nostre idee politiche ..infatti ognuno la pensa diversamente dagli altri e a volte, quando ci si trova tutti, se si va sulla politica o sul calcio, è un cinema..proprio perchè non ci ha mai obbligati o condizionati a pensarla come lui e questo è un segno per me di democrazia e di onesta semplice ma intellettuale..( lui non ha studiato ) e di questa libertà, come figlio gli dico grazie e volentieri la passo ai miei di figli perchè la sappiano valorizzare come valore e principio per un futuro migliore...
( Emiliano 8 continua )
una bella storia ed una grande fortuna che tuo padre sia ancora in vita per potertela raccontare.
RispondiEliminaElia
grazie.
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