sabato 11 febbraio 2012

CAPITA, MA IN MONTAGNA SI VA PER VIVERE, NON PER MORIRE







Da ragazzo,ho studiato in seminario..ebbene si,volevo farmi prete ma poi il destino e l’amore hanno voluto diversamente..e mi ricordo che mentre gli altri giocavano io leggevo avidamente i libri di cui era fornita la libreria del collegio..Uno in particolare mi aveva colpito e dopo 35 anni lo ricordo ancora..STORIA EROICA DELL’ALPINISMO…e raccontava delle tragiche salite all’Eiger,della prima salita al Cervino in cui i sette della cima alla fine tornano in tre e altre tragiche ed eroiche, per i tempi,salite..Mi ricordo che spesso degli alpinisti caduti si diceva fossero eroi e le foto molte volte avevano la dicitura..con negli occhi il destino di morire giovani…












 Quanta retorica e nessuna considerazione per il dolore delle persone che avevano amato questi uomini e che con la montagna penso avessero ,visto il crudele destino,un rapporto di odio…Forse certi libri o certa cultura erano imbevuti di un falso e ideologico orgoglio nazionale…E’ bello esaltare Mallory ed Irvine ,scomparsi all’Everest,col dubbio che siano stati in cima 30 anni prima di Hillary..ma chi spiega e fa accettare queste cose alla ancora giovane vedova di Mallory od alla mamma di Irvine???
Mi ricordo l’invettiva di Lammer che caduto dalla ovest del Cervino e miracolosamente salvo insieme a Lorria, sfida la montagna che non è riuscita a farlo morire..
Adesso invece è il contrario e chi muore è considerato uno stupido e tutti si affannano a spiegare che la vita è altro che salire e morire su belle ma inutili montagne…Io penso che la verità,se poi esiste veramente una verità per tutti,sia che ognuno di noi va in montagna per vivere meglio,perchè ha questa passione che solo che prova può capire,perchè è stanco di essere trattato da bamboccio da questa società sempre più sicura ma infelice..Che senso ha lavorare tutto il giorno ,fare fatica ,solo pere uno stipendio che è si indispensabile per vivere ma che non riempie il vuoto che ognuno ha dentro…
Adesso non ci sono più le ideologie o il patriottismo e si va in montagna perchè è bello e piace,ma se capita che non si torna più,non si deve giudicare ,sempre col dito alzato perchè noi non sbagliamo mai,ma cercare di capire che a volte la vita ci impone ,col suo strano fato un destino che noi non possiamo cambiare..Del resto ultimamente ho perso qualche amico e amica con mali incurabili e devo dire che se potessi scegliere non avrei dubbi su quale morte è meglio e se qualcuno non capirà, non sarà un problema mio…e prima o dopo se ne farà una ragione…
GRANDE HANS KAMMERLANDER...


A FRIEDL,UN GRANDE AMICO CHE NON C' E'  PIU'...

3 commenti:

  1. Ciao Emiliano ,
    io la penso come te ...quando sara 'il momento di lasciare questo mondo di farlo nel modo piu' bello che abbiamo.
    ciao

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  2. è difficile commentare quando quel che hai scritto lo condivido con lo stesso pensiero aggiungo che penso che tutto corre con il nostro destino che in qualche forma chissà come è già scritta dentro di noi bello o brutto che sia quel giorno spero tanto anch'io sia legato al mondo di vivere che più ho amato

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  3. A chi non c'è più... Voi non siete scomparsi, il vento parlerà per Voi...soffierà e accarezzerà le bianche cime....dove si alzeranno in volo ali d'aquila...Vi porteranno lievi in tutti i cuori dei Montanari...per non scordarvi mai.... ( T. Ranieri )

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa