lunedì 27 settembre 2010

forse sarò un illuso,un idealista o magari solo un pò matto ma devo confessare che io in montagna mi sento migliore che a casa..La sotto le svettanti cime,posso idealizzare tutto,la fatica il tormento e l'estasi della vetta,mentre nella vita normale è un poco più difficile..
Certo ho la mia famiglia i miei amici e i doveri di una vita normale,ma senza togliere nulla a chi amo,quando guardo l'azzurro del cielo,mi sembra di tornare lassù alla ricerca della bellezza infinita che solo certi panorami possono dare..
Io penso che in una salita debba essere per forza mè stesso ,senza finzioni ne falsità ,perchè la montagna è selettiva e ti pone davanti alle tue debolezze per fartele vincere o fallire...Anche alla sera ,prima di addormentarmi,mi piace pensarmi su qualche ripido pendio o su solitarie cime inondate dal sole,ad ammirare questa nostra madre terra...
Io penso che se dovessero diagnosticarmi un male incurabile,non vorrei farmi vedere da chi mi sta vicino e mi ama, spegnermi come una candela,ma preferirei salire una montagna,sedermi in cima e aiutato,addormentarmi per sempre con negli occhi ciò che ho amato fino alla follia..non sarebbe un passare da un paradiso ad un altro???
Emiliano

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa