lunedì 6 settembre 2010

RITORNO

Il problema ,in montagna,non è la fatica,il fiato che non riesci a regolare ,tanto è ripido il pendio,i polpacci che bruciano che però devi sforzare,per realizzare un'altro dei tuoi tanti sogni..
Non è neanche lasciare a valle i tuoi affetti più grandi ,per sfidare,confidando nella tua esperienza ma anche nella tua fortuna,il destino che,pertanto sia ignoto,spesso si dimostra cinico e baro...
Non è neanche la paura o l'indolenza di fare fatiche inutili,perchè quello che vedrai,ti ripagherà sempre e con gli interessi..
Il problema,secondo il mio personale e modesto parere,si pone quando,girate le spalle alla cima ,ci si deve,con molta fatica,incamminare verso un mondo che poco a poco,sento appartenermi sempre meno..Se qui,dove cielo e terra si amano in continuazione,io mi sento un re, padrone e sicuro di quello che faccio,senza dover mai giustificarmi del giusto o sbagliato delle mie scelte..alla ricerca assoluta del bello che anche se non è concreto per la mia vita, mi aiuta a renderla più vivibile..IL PROBLEMA IN MONTAGNA, PER ME, NON E' SALIRE,MA SCENDERE IN UN MONDO CHE REPUTO SEMPRE PIU' MENO MIO

EMILIANO

1 commento:

  1. La grande sfida è quella di cercare ogni giorno, in ogni ambiente un po' di quel "senso di montagna"che tanto ti appaga....ciao alla prossima Nicoletta

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa