siamo così abituati a tutto che non facciamo più attenzione al senso vero delle cose...Ad esempio il pane,lo abbiamo sulla tavola ogni giorno ,ma nessuno che pensa alla sua importanza..anzi spesso lo gettiamo..e c'è gente che anche oggi morirà di fame...
A me ,il pane ,fa venire in mente il contadino che all'inizio dell'autunno,col bue ara faticosamente la terra e poi con l'erpice ,sempre trainato dal bue ,rompe le zolle dure e le rende soffice e generosa terra dove verrà poi gettato il seme...Tra l'altro ,visto chemica tutti potevano permettersi il bue per arare ,o si faceva amano ed era veramente una fatica colossale o più spesso si andava in prestito..qualcuno invece del bue usava la vacca da latte che ne faceva meno e la povera bestia a volte stramazzava dalla fatica...
Poi veniva il giorno della semina e con larghe bracciate i piccoli semini venivano gettati nella terra ,dal contadino che in quei gesti antichissimi ma sempre moderni ,poneva la sua speranza di migliorare la propria vita..E' proprio vero...SPES MESSIS IN SEMINE..la speranza è messa nel seme...Anche qua una curiosità antica..se c'era vento non si seminava per non disperdere o ammucchiare i semi...
Spuntavano le prime piantine e come una mamma che continuamente guarda i figli ,i contadini seguivano la faticosa crescita del futuro grano,aspettando la pioggia ,ma non troppa altrimenti il frumento annega, per farlo crescere forte e rigoglioso...Quante notti perse ad osservare il cielo gonfio di pioggia con la paura di perdere tutto...E poi c'era l'inverno col suo freddo gelido e se nevicava era una gioia perchè il raccolto sarebbe stato buono altrimenti altra paura con le piantine a poco a poco a ingiallire nella morsa del gelo..SOTTO LA NEVE PANE, SOTTO L'ACQUA FAME...Finalmente con la primavera il grano è alto e forte e i primi papaveri rossi sono il segno che è quasi pronto per il raccolto che a giugno ,con le spighe color oro si faceva velocementa ma meticolosamente con la falce con la quale il contadino tagliava tutto il campo ,felice del suo lavoro e del raccolto...Legato a covoni il frumento veniva sbattuto per terra più volte per essere sgranato e diviso dalla pula e i piccoli chicchi erano uno spettacolo e una gioia per gli occhi e per i sorrise dei bimbi che non si perdevano un attimo di questo rito...
Al mulino il grano ,macinato tra mole diventava farina ,bianca e nutriente che poi divisa in sacchetti serviva per impastare e per far diventare il grano ,uno degli elementi insostituibili nelle tavole di tutti..
Un pò d'acqua ,un pizzico di lievito ,un pò di riposo e in forno da dove dopo un pò di tempo usciva un profuno celestiale e alla fine ,belli dorati ,i pani che hanno fatto crescere intere generazioni..
MA TU , QUANDO PRENDI UN PANINO, PENSI MAI A QUESTA STORIA ???
E POI CHE FASE RESISTE ANCORA DI QUESTE,NEL PANE CHE OGGI C' E' SULLE NOSTRE TAVOLE ?? NON IMPORTA , CHE CONTA E' NON SPRECARE UN ELEMENTO COSI' BUONO E PREZIOSO..UN ELEMENTO CHE CI AIUTA A VIVERE E CHE SEMPRE SARA' IMPORTANTE PER LA CRESCITA DI TUTTI...
EMILIANO
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Sempre belle e interessanti le tue riflessioni!
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