lunedì 2 luglio 2012

CASTIGLIONE D'ADDA...il mio paese...che sarà piccolo,non sarà bello ma che a me ,ogni volta che torno fa battere più forte il cuore..



Ho visto molte splendide valli, verdi e lussureggianti,aride e con montagne superbe,con rigogliosi corsi d'acqua e impetuose cascate; ho ammirato sorgere e tramontare il sole da cime impervie o da ghiacciai maestosi e ammantati del rosa che piano piano sfuma nel caldo giorno o nella lunga e fredda notte.
Ma il vedere il mio paese,il borgo dove nascendo ho aperto gli occhi sul mondo,mi lascia sempre una sensazione unica e ricordi che pensavo sopiti.
Il profumo del pane appena sfornato la mattina presto,o del ragù e dell'arrosto del forno la domenica verso mezzogiorno,che acuisce l'appetito e migliora l'umore di chi passeggia su e giù per il corso oppure esce  dalla messa domenicale.


D'inverno per i campi ammiravo la geniale idea delle marcite che,sfruttando l'acqua fornivano l'erba già in primavera; dai campi intorni, i quattro campanili sembravano  altrettante dita che invitano a guardare sempre verso il cielo; i lunghi filari di gelso,con i loro gustosi frutti,che un tempo erano essenziali per il baco da seta.
E il castello svettante con la sua torre sulla parte antica del paese,verso l'Adda..quante infantili e mai sopite leggende e quanti giochi intorno o dentro le sue mura,dove praticamente sono nato,con fantasie di bambini che tornano come cari ricordi ogni volta che li vedo.
E che spettacolo quando, con le prime nebbie,sembra sorgere da la Valle Bassa per alzarsi su tutto il borgo intorno.


E che dire poi delle persone famose nella zona come grandi lavoratori,ma anche come ancor più grandi bevitori??
Gente dalla molta fede,ma anche dalla gran voglia di trasgredire il sesto comandamento..ma sotto sotto gente principalmente molto buona e con un cuore grande.
Qualche volta il mio borgo mi delude perché forse non si ama molto la cultura,ma la cultura non è anche essere legati alla tradizioni?
Probabilmente un giorno mi riposerò per sempre...così,dopo esserci nato,resterò nel luogo che,bene o male,a ragione o a torto,ha contribuito a formare la persona che sono, con doti e virtù che in qualche caso sono dovute anche a questa appartenenza


 EMILIANO...

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa