Ho calpestato con mio grande godimento la neve ,ora marcia e subdola per il caldo,ora dura e pericolosa per il gelo ,dei ghiacci perenni,stando attento che ogni scricchiolio non potesse diventare una trappola mortale...
Ho camminato sui sentieri impervi e ripidi del mio mondo incantato ,cercando nella fatica e nella sofferenza il sapore più vero del vivere...Ho disegnato un sentiero romantico e sognatore sulla sabbia lambita dalle onde del mare,con i granchi che sbattuti dalle onde cercano di ritornare alla salvezza blu del mare...Ho percorso le strade della mia terra ,alternando e ritmando i passi con preghiere , chiedendo grazie che so di non meritare ,appellandomi solo alla bontà divina tramite la sua santissima Madre...Ma alla fine,quello che ho capito è che non è importante la cima o l'arrivo dopo aver camminato per tanto tempo e con fatica,ma il fatto che il camminare in sè porta a me e a chi lo pratica con poesia ,un modo semplice di vivere nel mondo e di muoversi in una realtà che se vissuta pienamente e con costanza non delude mai...
EMILIANO
Camminare, siamo fatti per questo. Il modo più naturale per spostarci e secondo me il migliore: per andare, per ritornare, per pensare, per sentirci ancora vivi nonostante tutto.
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