giovedì 2 febbraio 2012

La montagna incantata..la gran becca..il mio Cervino


Ogni montagna ha ,indubbiamente ,il suo fascino,tutte sono bellissime ,anche le meno note e le meno alte,tutte ti sanno regalare momenti unici e indimenticabili, che però ti devi guadagnare, ma nel profondo più vero del mio cuore ,ce n’è una che mi sa emozionare ,oltre rendermi felice..
Questa montagna è il Cervino, già all’inizio valle ,quando si vede nettamente l’ardita piramide che poi scompare fino in fondo alla valle ,quando ormai si è al suo maestoso cospetto, mi manca il fiato per l’emozione nell’ammirare quelle linee perfette che sono le sue creste ,che sembrano portare in tre salti direttamente in cima..
Mi viene in mente quella volta che ,da ragazzo ,siamo saliti all’Oriondè,ai piedi della sud e abbiamo attraversato i ghiaioni sotto tutta la parete,dalla cresta del leone a quella del furgen,per scendere ,tra fantastiche e un poco pericolose morene ,fino a plain maison e poi a Cervinia..
Paesaggi fantastici quasi a sottolineare la maestosità dell’ambiente ,dove io ragazzo ingenuo e sognatore ,come adesso del resto, continuavo al alzare la testa verso il punto culminante di questo colosso..e cominciavo a far crescere il mio sogno più grande e bello…purtroppo non ancora realizzato..
Oppure quella volta che con gli amici sono salito a croce carrel,il punto dove il primo salitore della via italiana,morì di sfinimento dopo aver portato giù dal monte e in salvo il cliente ed amico che era insieme con lui..A parte l’emozione nel ricordare il gesto della grande guida ,mi sembrava di essere alla porta sacra di una cattedrale bellissima e unica ,che però mi incuteva timore e rispetto reverenziali..Non mi sono mai più sentito così piccolo e debole davanti ad una montagna..
Adesso mi piace uscire dal paese e fermarmi ,poco sopra Cervinia alla cappelletta dedicata ai morti del battaglione Cervino ,annientato in Russia nella seconda guerra mondiale e mentre guardo e ricordo sulle lapidi i nomi dei ragazzi che una cosa inutile e dannosa come la guerra ,ha portato via alla vita,la becca sembra guardarmi invitante e benevola ,come a voler ricordare anche lei ,i suoi figli migliori..
A volte mi siedo sui prati intorno ,pieni di colorati e bellissimi fiori e guardo ,con l’occhio dell’innamorato ,quella che per me è ,la montagna più bella del mondo..
Mi sembra di vedere,moltissimi anni fa , la corsa verso la cima di Carrel e degli altri che mentre salivano dall’italia ,il 14 luglio ,vedevano il rivale inglese salito in cima dalla cresta svizzera e scendevano delusi, per poi trovare al Breuil ( cervinia ) il rappresentante della nuova patria ,l’Italia, per spronarli a ritentare. E a tenere alto il nome del neonato club alpino nazionale…
La cosa riuscì 3 giorni dopo e per chi sale la becca ,non c’è paragone ,fra le due vie ,molto più bella quella che sale dall’Italia..
Per chi guarda il Cervino ,è la cresta di sinistra,quella che si chiama cresta del Leone,che con ,quasi un unico salto ,arriva all’intaglio del pic Tyndall,per poi proseguire con la testa della montagna ,fino in cima…Dicono che come difficoltà non sia molto difficile,ma sono convinto che ,a livello di vie normali , come impegno fisico e psicologico ,non sia facile,anche perchè ,in molti punti è leggermente aerea..Sarà così ,o è solo un modo per giustificare la mia paura di tentare di mettere i piedi sul mio sogno più bello?? Non lo so,so solo che qualora riuscissi a mettere i piedi sulla cima ,piangerei dall’emozione e reciterei il famoso brano di Zaccaria dopo aver visto Gesù con i suoi genitori al tempio,perchè ormai vecchio non ci sperava più…ORA LASCIA O SIGNORE CHE IL TUO SERVO VADA IN PACE SECONDO LA TUA PAROLA, PERCHE’ I MIEI OCCHI HANNO VISTO LA TUA SALVEZZA..a me piace dire che scalato il Cervino ho realizzato tutti i miei sogni e un poco è vero ..quindi potrei anche smettere di mettermi in gioco sulle montagne..avrei potuto dire ,potrei anche morire,ma mi sembra un po’ esagerato e tragico…
EMILIANO

5 commenti:

  1. Complimenti e grazie ancora per la dedica.......come vorrei averlo scritto io.
    Nell'album "Vecchi ricordi alpini e alpinistici", sotto ad una foto del Cervino, scrissi un breve commento a commemorazione della mia salita alla Grande Becca, il tuo però è stupendo perchè menziona l'Oriondè, e una galoppata sui "geroni" alla base del Cervino, i nprimi salitori e la Croce Carrel, a me tanto cara.
    Solo l'ultima parte non mi appartiene: "a me piace dire che scalato il Cervino ho realizzato tutti i miei sogni e un poco è vero.......quindi potrei anche smettere di mettermi in gioco sulle montagne........avrei potuto dire, potrei anche morire, ma mi sembra un po’ esagerato e tragico.......".
    O meglio, in parte, ......avrei potuto dire, ma...... da qualche anno avevo programmato di formare una nuova cordata composta da me e da mio figlio Stefano, 9 anni all'epoca, che già era un piccolo veterano con tre 4000 e alcune salite in roccia di 3° nel suo zaino e, dopo la salita al Cervino ho immediatamente programmato (con lui) la salita alla Grandes Murailles per la stagione successiva, poi portata a termine con l'ascensione alla becca di Guin e la traversata fino ai Juemaux, è stata il mio "regalo" a Stefano che mi ha atteso all'Oriondè con le lacrime agli occhi (e con il vomito, come poi mi hanno riferito, solo allora ho avvertito un senso di appagamento.
    La nuova cordata comunque è stata attiva fino fino al compimento del 18mo anno di mio figlio e si è praticamente dissolta con l'ascensione, da lui tanto attesa, della punta Cian, l'ardita punta sopra il vallone di Cignana (ma quanto conosci la zona?).
    Provo a copiare il pezzo a commento del "mio Cervino" e con questo ti saluto e ti ringrazio nuovamente. Complimenti ancora. Ciao.Loris

    LA PRIMA VOLTA CHE VIDI IL CERVINO - Anno 1961.
    La prima volta che vidi il Cervino, da ragazzino, in una giornata un pò perturbata
    ma con nubi alte che ne lasciavano vedere l'intera sua mole, rimasi immobile con i piedi incollati sull'erba e con il naso all'nsù per qualche minuto, ero impreparato ad una tale " rivelazione" e un'iquietudine emotiva mi colse, scovolgente come il mal di montagna: impossibile pensai, non può essere vero, è una presenza viva e da i brividi sulla pelle.
    Rimasi talmente iimpressionato ed estasiato da quell' immagine che essa si impresse indelebilmente nel mio "essere" e quei 2500 metri di dislivello sopra la testa scatenarono la mia fantasia col solo pensiero presuntuoso e immaturo che avrebbe potuto fare un adolescente vivace: non è difficile dai e fra qualche anno arriverai facilmente sulla cima (a dirla tutta, con onestà, il vero pensiero fu che ci sarei arrivato facilmente e anche di corsa!).
    Succederà ben 21 anni dopo, quando i sogni adolescenziali stavano ormai per svanire, quasi casualmente, e non certo di corsa, ma con la ferma intenzione di tenere fede al quel mio irragionevole impegno da ragazzino, "tutta d'un fiato", in giornata, col rifiuto mentale di un'eventuale pernottamento alla capanna-bivacco intermedia, ed il "Re", come io non ho tradito "lui", non ha tradito me, mi ha atteso pazientemente, non ha opposto resistenza anzi sembrava che non fossi io a salire con i miei conflitti interiori e le mie ansie ma fosse "lui" a venirmi incontro, amichevole e docile.
    Amore ricambiato? non credo proprio, sicuramente è stato sufficiente il mio!

    In primo piano il mitico hotel del Giomein che fu nella seconda metà del XIX secolo la base di partenza e di osservazione per le prime salite alla Gran

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    1. Che imbranato ahahahahahaaa.....proprio anonimo non sono dai,ciao Loris.

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    2. complimenti ,sei troppo umile ..io a leggere le tue parole mi sono emozionato..bravissimo ,comunque la zona la conosco solo sulle cartine perchè ho salito in zona solo il breithorn occ ,per tre volte ,di cui l'ultima a piedi da cervinia con notte al teodulo ,però conosco di fama la becca di cian e la grand murailles..le avevo sognate ,ma poiu le dolomiti mi hanno rapito..

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    3. Condivido!
      Spero di realizzare tra pochi giorni il mio sogno di salirLo e portare con mè questo ricordo per tutta la vita :-)

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  2. Grazie.
    Una scelta ben precisa la tua, da quanto ho potuto vedere e capire tu hai arrampicato molto, molto più di me.
    Frequentando la val d'Aosta io ho "mangiato" più ghiaccio e misto (vedi monte Rosa) com'è giusto che sia vista la differenza di conformazione dei monti.
    Sono anche certo che tu sia stato più continuo nell'attività alpinistica, io sono sempre stato più da esploits (almeno nelle salite più importanti), più "lunoso" (o meno fedele se vuoi), magari con pari amore ma sempre in conflitto con più passioni.
    Breithorn.......montagna familiarissima, e non solo l'occidentale anche il centrale. Il 4000 più a portata di mano per noi "votornensis", quante volte l'ho salito?, ben oltre 20 sicuramente e almeno una dozzina Stefano.
    Sono sicuro che anche in Grignetta tu possa aver "fatto" molto più di me ma.......questo è un altro capitolo ed un altro possibile e piacevole argomento di cui parlare in futuro.
    Ciao Loris

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sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa