martedì 21 febbraio 2012

I CERCATORI DI STELLE..e conquistatori dell'inutile..

ci sarà qualcosa ,che mi fa alzare la mattina ,quando è ancora buio e quasi tutti riposano nel sonno più bello,per seguire il primo raggio di sole che indorandola mi sembra indicare la via??'
Ci sarà un senso nel mio respirare pesantemente come un mantice ,su  pendii o roccette infinite,fino a farmi maledire il gesto inconsulto di alzarmi e lasciare il letto caldo e accogliente??

Perchè con tutto il bello che posso avere comodamente ,mi vado sempre a cacciare in queste situazioni che a volte mi fanno dubitare della mia intelligenza ???
E' vero che la vita è fatica,ma andarsela proprio a cercare??
Eppure ,penso che non sarei felice con la monotonia e il piatto della vita moderna.
Considerato solo come un numero che produce,e magari anche poco, mi sento vivo,coi riflessi dell'alba sulla faccia madida di sudore,con le mani sanguinanti ,con le gambe stanche per il tanto camminare,col cuore che batte all'impazzata ,ma con un senso vero alla vita...

Sarà banale ,ma io amo sentire nelle narici ,il profumo dei fiori mischiato a quello della mia fatica,mi piace guardare il loro alzare la testa ,coperta di colori sgargianti,per porgere un saluto a chi ha fatto la fatica di salire e si è messo in gioco ,solo per vederli sbocciare..

Sarò un illuso ,un idealista,ma le stelle sulle montagne ,per me sono più luminose e belle .. e gli amici che condividono con me la fatica ,sono rimaste per sempre nel mio cuore,insiame ai momenti indimenticabili vissuti a cercare un altro modo ,più profondo e vero di vivere...

EMILIANO...

6 commenti:

  1. Mi piace solo la prima parte, laddove ti interroghi, chi ce lo fa fare?!
    Dai scherzo........anche se di vero c'è che io non mi alzo più presto per salire una montagna: me la prendo comoda, la montagna sta la, immobile, mi aspetta, che fretta c'è?.
    Quelle che sto vivendo ora sono escursioni che mi fanno conoscere della montagna un aspetto affascinante, quelle che dopo anni dedicati quasi esclusivamente a salite piuttosto impegnative con l’occhio attento solo ai tempi di percorrenza mi avevano nascosto. Il piacere di godere nello sforzo fisico rimane immutato (anzi, con l'età, è ancor più soddisfacente)e se sul capo ho un bel sole caldo tanto meglio.
    Una confidenza, io non mi sono mai sentito un semplice "numero che produce", non ho mai avvertito una tale situazione e mi sono tolto delle gran belle soddisfazioni nel lavoro, mi auguro con tutto il cuore possa essere così anche per te.
    Sempre buoni i tuoi scritti, complimenti.
    P.S. Vuoi sapere se penso che sei un'illuso idealista?, si lo penso, ma penso anche che certi racconto vadano scritti come esattamente come hai fatto tu.
    Ciao, Loris.

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    1. grazie loris...non preoccuparti ,anche a me il lavoro regala molte soddisfazioni...anche per me oggi contano i panorami e le sensazioni ,però purtroppo l'orologio lo guardo ancora e io vado anche se piove...sull'illuso idealista lo considero un complimento,perchè il salire senza i sentimenti che provo ,forse non avrebbe senso.....Non so tu ,ma io ti stimo moltissimo e non solo per il mio sogno fatto a tempo di record..ciaoo
      EMILIANO

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    2. Meno male.....è del lavoro che parlo, fare una professione che non si ama, e senza soddisfazioni, deve essere atroce (talvolta un semplice e convincente "bravo" vale molto più del denaro, almeno per me).
      Sull'illuso idealista hai ragione tu, sono io ad essere prosaico ed insensibile nei confronti di tutto ciò che è poetico. E' un retaggio lasciatomi dalla mia professione, 40anni di lavoro tecnico non possono non aver inciso nella mia formazione culturale e la scienza è nel realismo e nel pragmatismo che trova la sua forza.
      Sono d'accordo con te che salire le montagne senza sentimento non avrebbe senso, ma è un fatto soggettivo, ognuno ha motivazioni differenti nell'approcciare una salita e pertanto anche i sentimenti possono essere diversi, anzi lo sono, a seconda della sensibilità individuale.
      Fino a 3 o 4 anni orsono l'orologio e i tempi di salita li tenevo ben sottochhio anch'io e come te ci tenevo moltissimo, ora non posso più permettermelo a causa, oltre che del'età, di una malattia che mi debilita fortemente e dei tempi, dallo scorso anno, non me ne importa più nulla, l'importante è arrivare e, scusa......riprendo un pezzo tra le mie note: omissis....."escursioni e ascensioni di alpinismo facile, è di queste che voglio soprattutto parlare, perché sono quelle che sto vivendo ora e che mi fanno conoscere della montagna un aspetto affascinante, che diversi anni anni dedicati quasi esclusivamente a salite più impegnative e con l’occhio attento solo ai tempi di percorrenza mi avevano nascosto".
      Miiii.......ma io sempre tra l'una e le due di notte ti debbo scrivere?, mi manca un pò (e anche di più) di lucidità.
      Sull'idealismo non mi soffermo, almeno non ora, è troppo importante per disquisirne con la poca lucidità di pensiero che mi ritrovo ora. Per quanto riguarda la stima ti ringrazio, che dire.....i tuoi scritti dicono molto di te, esprimono sentimenti ai quali non si può che dare una
      valutazione positiva di una persona e delle sue qualità ma, per non smentire il mio realismo, scusa, ma credo che due individui si debbano conoscere "di persona" magari nell'ambiente a loro tanto caro.
      Emiliano, se credi sia troppo burbero nell'esprimere i miei pensieri ti autorizzo a darmi "del pirla" come e quanto vuoi, non mi offenderò ti assicurò:
      Ciao.
      P.S. non ho ancora commentato il tuo racconto della salita al Breithorn.......ma lo farò (come di consueto di notte). Chiudo alle ore 01,57, ciao.
      Loris

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    3. non ti darò mai del pirla,sei troppo forte e magari in montagna ci si incontrerà ,almeno lo spero..E poi amiamo la stessa cattedrale e tu l'hai già santificata ,questo mi basta per ritenerti un grande..Penso che anche tu come me ,abbia perso le notti sul libro magico che analizza fino in fondo il mio sogno più grande..ricordi quello rosso introvabile..ciao e grazie..IO MI SENTO ONORATO DELLA TUA AMICIZIA..
      EMILIANO

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  2. Ma che ora indica il tuo blog all'inizio dei commenti, l'ora della Malesia?
    Loris

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  3. Ti riferisci al libro rosso di Mao?
    Di libri magici c'è n'è uno solo e l'ha edito Zanichelli nell'ormai lontano 1963, edizione andata a ruba. Io posseggo la seconda edizione del 1964 del "Il Gran Cervino".
    Perso le notti no, ma sfogliato tantissimo sicuramente, qualche pagina è a rischio scollamento, un mese prima delle vacanze estive chissà come...... me lo ritrovavo regolarmente sul comodino. Le fotine dei passaggi chiave in bianco e nero me le sono impresse a fuoco nella memoria e con esse la descrizione della salita riportata nel volume del CAI-Touring "Alpi Pennine II". Ascendendo verso la vetta mi è sembrato di salire le scale di casa tanto conoscevo l'ambiemte, rampa per rampa, pianerottolo per pianerottolo, un nome dietro l'altro (è incredibile come su quella via tutto abbia un nome) e regolarmente pensavo, sotto un altro passaggio, sotto........che concentrazione ma, ti confesso, una tranquillità infinità condita dalla determinazione di arrivare alla meta. Se tu sapessi quanto io sia emotivo si potrebbe pensare il contrario di ciò che sto affermando ma è stata sempre questa la mia forza nelle occasioni importanti, il saper tramutare l'emotività in energia e vigore.
    Ciao Emiliano.
    Loris

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa