giovedì 22 marzo 2012

L' INVIDIA IN MONTAGNA...come rovinarsi una passione bellissima...

mi capita spesso ,leggendo riviste di montagna ,o seguendo un poco il mondo dell'alpinismo ,di notare come ,invece di essere un'attività che regala gioie, sia anche e molte volte ,fonte di polemiche ,dettate da invidie e gelosie...Io ,in generale non conosco il sapore dell'invidia  e in particolare in montagna ,proprio è una cosa che non capisco... io gioisco   e veramente,quando qualcuno riesce a salire una montagna e realizzare un sogno e se magari non l'ho fatto io ,fa niente ,senz'altro chi non è riuscito ,è stato più bravo o più fortunato di me..Fortunato nel senso che ha trovato le motivazioni e le situazioni che glielo hanno permesso...


Ma poi ,qual'è il senso vero di salire montagne,se non l'appagamento dei nostri sensi che nella vita normale hanno poche occasioni per farlo...Io ricordo con molta gioia,i passaggi sempre bellissimi,sembra una scalinata, sulla torre Delago al Vaiolet,col vuoto che diventa sempre più profondo,ma anche la fioritura dei cespugli dei rododentri ,nella solitaria e quasi intatta valle Udai ,mentre salgo all'Antermoia..col torrente gorgheggiante e la cascata fragorosa che col suo assordante rumore ,risveglia anche gli animali più pigri...Le belle pareti o spigoli in roccia o ghiaccio ,anche se molto meno ,mi danno la stessa felicità di una cima ,magari facile ,ma salita da solo in un particolare stato d'animo..l'anno scorso ,scendendo da solo dal Piz Meda ,la mia quinta vetta giornaliera ,urlavo da solo di felicità..magari sarò stupido ,ma a me la montagna regala tante emozioni...


Per me ,il salire i monti non deve diventare fonte di dolore ,ma solo di gioia e ti assicuro che so veramente gioire e rallegrarmi con te ,per qualsiasi tua conquista ,che sia la panca del rifugio ,da dove lo spettacolo è grandioso ,oppure la cima solitaria e difficile ,che solo i temerari possono calcare,perchè ,quello che conta è lo spirito e il fatto importante che il cuore ne resti estasiato e rigenerato .. E ALLORA SI  ,LA MONTAGNA SARA' UN MODO MIGLIORE PER VIVERE...


                             EMILIANO...

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ai giovani

sempre più spesso si sentono criticare i giovani,perchè sono vuoti ,leggeri e non hanno ideali..Ma noi adulti che mondo abbiamo lasciato a questi ragazzi? Le nostre lontane lotte,cosa ci hanno dato da tramandare ai giovani? Noi che allora eravamo idealisti e lottavamo per i diritti,che tipo di mondo abbiamo poi creato per chi è venuto dopo? secondo me ci siamo adagiati sulle comodità e chi è rimasto quello di quei tempi è considerato un fuori di testa